Mediobanca pronta a mollare Generali per M&A risparmio gestito? Mediolanum & Co: scattano in Borsa le potenziali prede
Grande fermento a Piazza Affari per i titoli di banche e società del risparmio gestito, con UniCredit che incassa un rally di oltre +8%, sulla scia dell’annuncio dell’operazione di buyback azionario ma anche per le indiscrezioni che sono state riportate da un articolo de Il Sole 24 Ore su un possibile scenario di pace in Generali, che potrebbe avvenire con l’uscita dal colosso di Trieste da parte di Mediobanca.
Mediobanca, secondo il dossier riportato dal quotidiano di Confindustria, una volta smarcata da Generali, potrebbe puntare su un’operazione di M&A nel risparmio gestito con tre potenziali target: Mediolanum, Banca Generali e Azimut.
“Un piano che, secondo Il Sole 24 ore, riporterebbe la pace tra gli azionisti dopo la battaglia andata in scena sul Leone di Trieste”, segnala l’agenzia di stampa Radiocor, aggiungendo che, “nel giorno della trimestrale di piazzetta Cuccia é su questo che ruota l’attenzione degli investitori”.
I buy fioccano soprattutto sui titoli dei gruppi target potenziali di Mediobanca, ovvero sui campioni italiani del risparmio gestito: le uotazioni di Banca Generali volano di oltre +4% e sono positive anche Banca Mediolanum e Azimut.
Una nota di Equita SIM rissume le indiscreioni de Il Sole 24 Ore:
“Secondo Il Sole 24 Ore, advisor sarebbero al lavoro su un progetto per archiviare lo scontro su Generali: secondo indiscrezioni l’ipotesi allo studio, già esplorata in passato, prevederebbe l’uscita di Mediobanca da Generali in cambio di una grande operazione industriale nel WM che potrebbe coinvolgere, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Ore, uno dei 3 potenziali target: Mediolanum, Banca Generali o Azimut. In questo modo MB trasformerebbe una partecipazione finanziaria in una industriale, mentre Caltagirone e Del Vecchio, soci rispettivamente col 9,95% e 9,82% di Generali, diventerebbero più rilevanti nel gruppo assicurativo. Il percorso non si è mai realizzato per l’assenza di un’alternativa valida alla partecipazione in Generali, capace di generare redditività interessanti”.
“A nostro avviso – si legge ancora nella nota della SIM milanese – un’eventuale operazione con le potenziali target menzionate nell’articolo avrebbe senso industriale e finanziario, con la possibilità di estrarre sinergie, e sarebbe coerente con la strategia di MB che prevede il rafforzamento in business a minor assorbimento di capitale, con un revenue model basato prevalentemente su ricavi fee-based ricorrenti. Si tratta di società con brand e management molto forti, dove la differenza è legata principalmente alle dimensioni, business model e cultura aziendale. Dall’altro lato l’esposizione in Generali ha un ritorno attraente per MB con un profilo di rischio basso, in un contesto in cui le grandi banche in EU hanno un’esposizione diretta o indiretta al business assicurativo, con benefici in termini di diversificazione del business model, decorrelazione al ciclo economico ed esposizione ai tassi”.
Si riaccendono così a Piazza Affari i buy da risiko bancario e da operazioni di M&A nel risparmio gestito: UniCredit si mette in evidenza anche oggi, prolungando il rally scatenato della vigilia; protagonista l’annuncio sul lancio dell’operazione di buyback . Gli atti di acquisto saranno effettuati, anche in parte e/o in via frazionata, per un esborso complessivo fino a massimi Euro 1.580.000.000,00 e, in ogni caso, non superiore a n. 215.000.000 di azioni ordinarie UniCredit (pari a circa il 9,84% del capitale sociale di UniCredit alla data del presente comunicato). Nell sessione di ieri la banca guidata dal ceo Andrea Orcel è balzata in borsa fin oltre il +6%, complice il giudizio positivo di Ubs.