Lettera Bce affonda il titolo Mps, brutta sorpresa da nuove richieste su Npl
Mps paga dazio in Borsa complici le nuove richieste arrivate dalla Bce. La lettera inviata più di un mese fa dalla vigilanza della Banca centrale europea, i cui contenuti sono stati resi noti dalla stessa Mps venerdì sera, pone l’accento sull’effettiva capacità della camba di centrare gli obiettivi del piano di ristrutturazione sul fronte patrimoniale e di redditività.
Il titolo Mps è stato più sospeso per eccesso di ribasso con cali superiori al 9% a 1,367 euro, vicino ai minimi storici toccati lo scorso novembre. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha ceduto oltre il 65%.
Bce solleva dubbi su patrimonio e redditività
Tra i passaggi della lettera BCE spicca quello in cui si sottolinea l’incapacità della banca di emettere la seconda tranche di un prestito obbligazionario junior; mancata emissione che ha danneggiato la sua posizione patrimoniale, così come l’aumento dello spread. Inoltre, la bozza di lettera mette in evidenza le significative sfide poste dal piano di ristrutturazione sul lato del funding e sulla capacità di MPS di attuare con successo la propria strategia di raccolta, viste le turbolenze che si stanno verificando nei mercati italiani.
La lettera del mese scorso della vigilanza Bce è una bozza di decisione che stabilisce anche i requisiti prudenziali, basati sul processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP). La versione finale è prevista entro il primo trimestre 2019, al termine del processo SREP. Secondo la bozza, la BCE richiede a MPS di mantenere un requisito patrimoniale SREP complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell’11% a livello consolidato, che include un requisito minimo di Pillar 1 (P1R) dell’8% e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (P2R) del 3%. Il P2R è quindi invariato rispetto al 2018. Per quanto riguarda la guidance, secondo la bozza, la BCE si aspetta che MPS si adegui su base consolidata ad un P2G dell’1,3%, rispetto all’1,5% del 2018.
Tutti questi livelli devono essere confermati dopo il completamento del processo SREP e inclusi nella decisione finale, che dovrebbe essere rilasciata entro il primo trimestre del 2019.
Con riferimento alla copertura dei crediti deteriorati (Non-Performing Loans, NPL), Mps ha ricevuto alcune raccomandazioni dettate dall’obiettivo della BCE di assicurare costanti progressi nella riduzione dei rischi preesistenti nell’area dell’euro e conseguire lo stesso livello di copertura per le consistenze e i flussi di NPL in un orizzonte di medio termine. Nel dettaglio la Bce raccomanda di implementare, nei prossimi anni (fino alla fine del 2026) un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018, secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle Linee guida della BCE per le banche sui crediti deteriorati (NPL) generati a partire da Aprile 2018.