Leonardo tra le big del 2022 (+40% ytd): ritorno al dividendo piace al mercato
Mentre la volatilità torna con forza a fare capolino a Piazza Affari (con il Ftse Mib partito con un rialzo di circa l’1% e ora scivolato in rosso), Leonardo si impone immediatamente come uno dei protagonisti della giornata dpo la pubblicazione dei conti del 2021 che vedono il ritorno del dividendo. Il titolo dell’ex Finmeccanica sale di oltre il 10% e infrange la soglia dei 9 euro, confermandosi uno dei migliori del listino milanese di questo 2022 (+40% circa ytd, alle spalle di Tenaris). Gli analisti di Equita hanno confermato la raccomandazione buy su Leonardo, ma hanno rivisto al rialzo dell’8% il prezzo obiettivo pari a 9,5 euro “orincipalmente per mark-to-market del 25% in Hensold (+75% dal 23 febbraio)”.
Il ritorno della cedola e i numeri 2021 al setaccio
“Sulla base dei risultati ottenuti abbiamo proposto la reintroduzione del pagamento del dividendo”, afferma Alessandro Profumo, a.d. del gruppo. Questa una delle principali novità sotto la lente del mercato. Il consiglio di amministrazione di Leonardo ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,14 euro a valere sull’utile dell’esercizio 2021.
Guardando al bilancio 2021, il colosso della difesa ha terminato l’anno con ricavi in crescita del 5% a 14,1 miliardi di euro, Ebita a 1,123 miliardi (+20%), e un utile netto di 587 milioni, in crescita del 142% su base annua, un flusso di cassa operativo di 209 milioni, in crescita di ben il 423% e a un valore doppio rispetto alla guidance, e ordini a 14,3 miliardi, in rialzo del 4%.
Spunti dalla guidance 2022
Leonardo ha comunicato la guidance per il 2022. Nel comunicato si legge che “l’andamento atteso nel 2022 riafferma la ripresa del percorso di crescita sostenibile accompagnato dall’aumento della redditività. La componente civile continuerà ad essere significativamente condizionata dagli effetti della pandemia, seppure in graduale ripresa. Sulla base delle correnti valutazioni degli impatti della situazione geopolitica e sanitaria sulla supply chain e sull’economia globale, fatti salvi eventuali ulteriori significativi aggravamenti, Leonardo prevede per il 2022: nuovi ordinativi (circa 15 miliardi); ricavi per 14,5-15 miliardi, in crescita rispetto al 2021 grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi in ambito difesa/governativo; redditività in aumento, con Ebita di 1,180-1,220 miliardi; Focf (flusso di cassa operativo) di circa 500 milioni, con il business difesa/governativo che garantisce una solida generazione di cassa mentre continua l’assorbimento di cassa da parte delle aerostrutture anche se leggermente inferiore ai livelli del 2021. Indebitamento netto di Gruppo di circa 3,1 miliardi, include l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, l’ipotesi di cessione di business oltre alla prevista erogazione dei dividendi.
Leonardo e i numeri su esposizione verso Russia e Ucraina. AD Profumo: ‘monitoriamo attentamente situazione’
Leonardo comunica i numeri sull’esposizione patrimoniale e relativi al portafoglio ordini verso la Russia e l’Ucraina:
“In seguito dell’azione offensiva avviata dal Governo Russo nei confronti della nazione Ucraina, si palesano profondi cambiamenti nel contesto degli equilibri geopolitici ed economici mondiali. Da un lato, il processo di integrazione e realizzazione di una Difesa e Sicurezza Europea e, nel contempo, l’incremento della spesa per la Difesa dei paesi UE e limitrofi potrebbero subire accelerazioni realizzando opportunità per le aziende operanti nel settore. Dall’altro Ucraina e Russia rappresentano, in questo momento, controparti ad alto rischio anche per effetto – nel caso della Russia – delle numerose sanzioni logistiche ed economiche avviate dall’Unione Europea, da altri paesi e da altri Organismi Internazionali. Allo stato attuale Leonardo non risulta esposta in maniera significativa verso questi due paesi. Nello specifico, l’esposizione patrimoniale al 31 dicembre 2021 verso l’Ucraina è nulla e l’esposizione patrimoniale netta nei confronti di operatori direttamente coinvolti dal regime sanzionatorio verso la Russia è pari a circa 30 milioni. Il portafoglio ordini verso la Russia è di circa 25 milioni, mentre il portafoglio verso l’Ucraina è pari a circa 8 milioni”.
Il punto tecnico su Leonardo (a cura di Giulio Visigalli)
Il quadro grafico di Leonardo è positivo, infatti, lo scoppio del conflitto in Ucraina non ha fatto altro che far tornare alla ribalta titoli legati alla difesa militare. Dopo il test del supporto a 6 euro e della trendline costruita dai minimi di ottobre 2020 e confermata anche a ottobre 2021, Leonardo ha compiuto un veloce balzo in avanti che lo ha portato fino ai prezzi attuali. Dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa, Leonardo ha messo a segno una performance di oltre il 44% e anche oggi il titolo sta mostrando i muscoli.
Analizzando la situazione tecnica di medio periodo vediamo come dopo il brusco calo del marzo 2020 il titolo abbia provato ripetutamente a riportarsi sopra il tetto dei 7,33 euro senza mai esserci riuscito formando una lunga fase di accumulazione che ha preso la forma di un triangolo rettangolo. Dopo il breakout del 28 di febbraio di area 7,30 euro è seguito un movimento di correzione (pullback) e da lì ha trovato nuova forza violando con la candela di oggi anche la resistenza (ora supporto di breve) a 8,37 euro. In caso di prosecuzione della tendenza positiva le prossime resistenze tecniche si trovano prima a 9,33 euro e poi l’ambizioso target posto a 10 euro, livelli di febbraio 2020. Al contrario in caso di debolezza i supporti tecnici di breve sono a 8,37 e 8 euro, mentre solo un ritorno sotto il supporto a 7,33 euro potrebbe dare i primi segnali di inversione della tendenza.
L’analisi quantitativa evidenzia forti segnali di un rafforzamento della pressione al rialzo con una posizione dei prezzi sopra le medie mobili principali (50 e 200 periodi); la posizione long dei principali indicatori di direzione (Macd e Parabolic sar) e gli oscillatori (Rsi e Stocastico) in forte ipercomprato.