La parabolica crescita del Bitcoin non smette di stupire: sfondata anche quota $34.000 dopo +300% in 2020
Bitcoin in ritracciamento, dopo un inizio d’anno con il botto. Dai dati di CoinDesk emerge che i prezzi sono tornati lievemente sotto quota 32.000 dollari, dopo un rally che li ha portati a sfondare al rialzo anche la soglia di $34.000.
“Superata sabato la soglia di $30.000 per la prima volta in assoluto, è sembrato che tutti i livelli di resistenza fossero di colpo svaniti, con prezzi in rialzo di oltre $3.000 in sette ore circa”, si legge nel sito di CoinDesk, che ha fatto notare poi come, dopo aver fluttuato nel range compreso tra $30.000 e $33.000, il Bitcoin abbia ripreso la sua folle corsa nella giornata di ieri, balzando fino al record di sempre, pari a $34.544,94, prima di ritracciare a $34.295,11, in rialzo di oltre +15% nell’arco di appena 24 ore. Un’ascesa che, a parte le parentesi di forti oscillazioni nell’arco di poche ore, ha confermato in linea generale la prosecuzione del trend rialzista, che ha permesso alla valuta digitale numero uno al mondo di incassare un guadagno di oltre +300% nel 2020, con un balzo di quasi +50% nel solo mese di dicembre, dopo che il 30 novembre scorso era stato finalmente superato il record in quasi tre anni di $19.793.
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D’altronde, la benedizione degli investitori istituzionali a quello che viene considerato sempre più alla stregua di “oro digitale” continua: Skybridge Capital di Anthony Scaramucci ha puntato $182 milioni a dicembre, così come il gigante assicurativo MassMutual ha scommesso sul Bitcoin, nel mese, $100 milioni; Guggenheim Investments ha investito inoltre sulla criptovaluta il 10% del suo macro fund da $5 miliardi.
Intervistato da CoinDesk Laurent Kssis, managing director di 21Shares, ha commentato che “il prezzo del Bitcoin è sostenuto dagli istituzionali, in un contesto in cui l’offerta non è sufficiente”. Kssis ha rivelato anche che “il numero dei family office che chiedono di investire nei nostri ETP è semplicemente impressionante. Non ho mai visto nulla del genere. Nel 2017 erano stati solo gli investitori retail a bussare alla porta, ora sono solo gli investitori istituzionali”.
Altri analisti spiegano il rally dei Bitcoin anche con i timori legati alla pandemia Covid, che avrebbero trasformato la moneta digitale addirittura in un asset rifugio.
“E’ molto probabile che l’asset supererà quota $100.000 – ha commentato in un’email Sergey Nazarov, co-fondatore di Chainlink, progetto globale di blockchain, stando a quanto riporta la CNBC:
“La gente continua a perdere fiducia nelle valute tradizionali, e le politiche monetarie decise (dalle banche centrali) in risposta all’impatto economico del coronavirus hanno solo accelerato il loro declino”.
Non dimentichiamoci neanche di altre criptovalute, come l’Ethereum, balzato del 465% nel 2020, che ha superato nelle ultime ore quota $1000.
Detto questo, gli anti-Bitcoin e anti-crypto universo non mancano mai, come dimostra anche quanto ha detto a fine anno Nouriel Roubini, parlando del Bitcoin come dell’asset più manipolato di sempre.
Tra questi, occhio anche al noto ribassista David Rosenberg, presidente di Rosenberg Research, capo economista della divisione Nord America di Merrill Lynch dal 2002 al 2009, conosciuto per i suoi commenti bearish, che non si è smentito neanche stavolta, avvertendo in un’intervista rilasciata al programma “Trading Nation” della Cnbc, che sia la borsa Usa che il Bitcoin versano in una condizione di bolla. “La mossa parabolica del Bitcoin, in un periodo di tempo così breve – e direi lo stesso per qualsiasi strumento finanziario – è decisamente anormale“, ha detto Rosenberg, sottolineando che quella del Bitcoin, in particolare, è la più grande bolla presente sui mercati.