L’Ark Innovation ETF non brilla più, il fondo di Cathie Wood paga esposizione Tesla
L’Ark Innovation ETF di Cathie Wood continua a pagare lo scotto Tesla, la stella che sembra non brillare più nel firmamento di Wall Street, così come non brilla, e anche da un po’, il Nasdaq.
Prova del nove la sessione della borsa Usa della vigilia, che ha visto le quotazioni del colosso produttore di auto elettriche fondato da Elon Musk scivolare di oltre il 6%, sulla scia dei pesanti sell off che hanno preso di mira le Big Tech del calibro di Facebook, Alphabet, Apple, Netflix, Amazon.
Risultato: l’Ark Innovation ETF – che investe soprattutto nel titolo Tesla – ha bruciato il 5%, scivolando a un valore inferiore di ben il 35% rispetto al massimo recente, testato lo scorso 16 febbraio a $159,70.
Oltre a Tesla (-6,4%), l’ETF di Cathie Wood ha pagato anche l’esposizione verso i titoli Teladoc Health -6,6%, Square -7,3%, Roku -4,9%, DraftKings, (-6,4%) e Zillow (-5,1%).
Una performance, quella di ieri, che potrebbe scalfire anche l’incrollabile ottimismo di Cathie Wood, visto che, soltanto dall’inizio di questo mese, sono stati più di $1,1 miliardi i flussi in uscita dall’Ark Innovation, con tanto di effetto domino sull’Ark Invest – che include i cinque ETF core – che, stando ai dati di FactSet, ha perso circa $2 miliardi a maggio, a causa della fuga degli investitori.
Un dietrofront innegabile rispetto al successo che i fondi, proprio gli ETF core, avevano riportato nel 2020: nell’anno della pandemia il successo delle grandi scommesse di Cathie Wood era stato tale che i suoi cinque fondi core avevano conquistato tutti le vette della classifica dei migliori ETF.
E il merito era stato soprattutto del miracolo Tesla. Vale la pena ricordare che la famiglia dei cinque ETF di Ark Invest, comprende i seguenti fondi:
- ARK Genomic Revolution Multi-Sector ETF (BATS : ARKG)
- ARK Innovation ETF (NYSEARCA : ARKK)
- ARK Next Generation Internet ETF (NYSEARCA: ARKW)
- ARK Fintech Innovation ETF (NYSEARCA:ARKF)
- ARK Industrial Innovation ETF (BATS:ARKQ)
Di questi, in particolare i fondi ARK Next Generation Internet ETF, ARK Innovation ETF e ARK Industrial Innovation hanno fatto fortuna proprio grazie alla loro esposizione verso Tesla, il cui titolo ha incassato un rally di oltre il 700% nell’anno del Covid-19.
Dall’inizio dell’anno, le quotazioni del gruppo hanno perso tuttavia quasi il 5%, cedendo il 21% negli ultimi tre mesi e sottoperformando il mercato. Barron’s ha dedicato un articolo al caso del titolo Tesla, definendolo ormai dead money, pur ricordando che negli ultimi 12 mesi il balzo rimane notevole, all’incirca del 310%.
Di certo Tesla ha pagato la maggiore vulnerabilità del Nasdaq e in generale delle azioni growth, che hanno iniziato a vacillare verso l’inizio dell’anno scontando la paura dell’inflazione, di pari passo con il rialzo dei rendimenti dei Treasuries Usa. Rialzo che tuttavia si è interrotto ad aprile, dando ai titoli tecnologici un po’ di respiro.
Tuttavia, nel caso specifico della creatura di Musk, una brutta notizia è arrivata sicuramente qualche giorno fa, quando si è appreso che la società di gestione dei fondi scozzese Baillie Gifford & Co ha venduto nel primo trimestre 11,1 milioni di titoli Tesla, per un valore pari all’1,2% del flottante.
La vendita ha ridotto la partecipazione di Baillie Gifford di ben il 40% dal 31 dicembre scorso. Certo, la società finanziaria detiene tuttora una partecipazione pari all’1,7% nella compagnia automobilistica, la quinta più alta tra quelle degli investitori istituzionali che scommettono sul titolo.
Tuttavia, l’ultima mossa conferma come Baillie Gifford abbia smobilizzato azioni Tesla per il secondo trimestre consecutivo, visto che nel quarto trimestre del 2020 aveva venduto già 7,4 milioni di azioni.
Ed è ovvio che il pessimismo su Tesla si riversi su quei fondi che hanno tanto investito su questo titolo. L’ETF Ark Innovation, in particolare, è capitolato anche al di sotto della media mobile dei 200 giorni, livello tecnico chiave monitorato dai trader che rappresenta praticamente la media degli ultimi 200 prezzi di chiusura del titolo.
“Il problema di Ark e di altri ETF speculativi è che i rally di breve termine si sono smorzati in modo aggressivo negli ultimi tre mesi – ha commentato alla Cnbc Frank Cappelleri, direttore di Instinet – Gli ETF dovranno fare qualcosa di più che rimbalzare appena per qualche giorno, per convincere i trader. In altre parole, tornare al di sopra della media mobile a 200 giorni non significherà molto se il rimbalzo non verrà seguito da altri rialzi”.
E ‘in crisi’ sono anche tutti gli altri ETF di Ark Invest: l’Ark Next Generation ETF ha perso il 5,1% nella sessione di ieri, portando la perdita da inizio mese a -12,3%. L’ Ark Genomic Revolution ETF e l’Ark Autonomous Technology and Robotics ETF hanno ceduto rispettivamente alla vigilia il 5,5% e il 4%, scendendo dall’inizio di maggio rispettivamente del 13% e del 5%. L’ Ark Fintech Innovation ETF è sceso del 4,8%, portando le perdite nel mese a quasi -9%.
L’unico ETF della galassia di Cathie Wood che ha guadagnato da inizio anno è l’Ark Autonomous Technology and Robotics ETF.