Juventus: aumento capitale con inchiesta Prisma su plusvalenze, titolo annaspa in Borsa
E ora, nel palcoscenico della finanza italiana, e non solo in campo, va in scena anche il dramma del titolo Juventus, che oggi paga sia l’aumento di capitale da 400 milioni di euro ù- e questo si sapeva – che, peggio, la notizia dell’inchiesta Prisma avviata dalla procura di Torino, su plusvalenze sospette per un valore di 282 milioni in tre anni.
La ‘bomba’ è esplosa venerdì, con il comunicato con cui la Guardia di Finanza ha reso noto di aver effettuato perquisizioni nelle sedi della Juventus, volte “all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva”.
La nota precisava che dal “pomeriggio odierno (di venerdì scorso)”, e su ordine di questa Procura della Repubblica (di Torino), i “militari della Guardia di Finanza” stavano “eseguendo perquisizioni locali presso le sedi di Torino e Milano della società Juventus Football Club Spa“.
“Al vaglio – si leggeva ancora – vi sono diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni. È altresì ipotizzato a carico della società il profilo di responsabilità amministrativa da reato, previsto qualora una persona giuridica abbia tratto vantaggio dalla commissione di taluni specifici illeciti”.
Juventus: titolo -4,5% in giorno aumento capitale e post notizia inchiesta Prisma
La Procura di Torino spiegava che “a tutela del mercato finanziario, le perquisizioni” erano “state avviate successivamente alla chiusura delle contrattazioni settimanali di Borsa italiana, ove il club calcistico è quotato nell’ambito del Mercato Euronext Milan, ossia il comparto riservato alle imprese di media e grande capitalizzazione” e che di tali perquisizioni era stata “data comunicazione alla Consob e alla Procura Federale istituita presso la Federazione Italiana Gioco Calcio”.
Alle 12.36 ora italiana il titolo Juventus riporta un calo di quasi -4,5%. C’è da dire che il titolo soffre comunque da un bel po’, reduce da un calo del 45% dall’inizio dell’anno e del 70% dai picchi del 2018 riportati nel periodo successivo all’arrivo di Cristiano Ronaldo.
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Immediata la reazione della società Juventus, che ha diramato un comunicato nella giornata di sabato, 27 novembre, confermando di aver preso “atto dell’avvio di indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti della Società nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato) e passati in merito alla voce ‘Proventi da gestione diritti calciatori’ iscritta nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 per i reati di cui all’art. 2622 cod. civ. (False comunicazioni sociali delle società quotate) e all’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e, per quanto attiene alla Società, per l’illecito previsto dagli artt. 5 (Responsabilità dell’ente) e 25-ter (Reati societari) del D.Lgs. n. 231/2001″.
Il gruppo ha ricordato che “la Società è attualmente soggetta a una verifica ispettiva da parte della Consob“, e che anche in questo caso l’oggetto è la “la voce ‘Proventi da gestione diritti calciatori’, come descritto nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale in opzione, pubblicato in data 24 novembre 2021, e nella relazione finanziaria annuale consolidata al 30 giugno 2021”.
“Come doveroso – si legge nella nota – Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato”.
Lo stesso comunicato ha fatto riferimento anche all'”aumento di capitale in opzione”, a cui la Consob ha dato il via libera la scorsa settimana.
Confermata “la tempistica resa nota con comunicato del 22 novembre 2021 e l’avvio dell’offerta in opzione e della negoziazione dei diritti di opzione a partire dal 29 novembre 2021” (oggi). Un aumento di capitale che parte nello stesso giorno in cui il titolo si risveglia in Borsa con lo shock dell’inchiesta Prisma.
Sono comunque soprattutto i problemi legali che oggi angustiano la Vecchia Signora.
La Gazzetta dello Sport ha tra l’altro scritto in un articolo pubblicato nella giornata di oggi che “non è solo questione di plusvalenze, ma anche di compensi elargiti ai procuratori“.
Il quotidiano parla di “un altro filone di particolare interesse che emerge dalle annotazioni che la Guardia di Finanza, incaricata di svolgere le intercettazioni nell’ambito dell’indagine Prisma, ha consegnato ai magistrati della Procura di Torino: quello legato ai procuratori sportivi“.
Codacons agita spettro retrocessione Juventus in serie B
Immediata la discesa in campo dell’associazione dei consumatori Codacons:
“Pesantissime accuse pendono sul club più titolato d’Italia, la Juventus, dopo che la Procura di Torino ha ufficialmente aperto un’inchiesta che coinvolge l’intero vertice bianconero (da Agnelli al vice-presidente Pavel Nedved) indagati per falso in bilancio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Un vero e proprio vaso di Pandora, considerando che negli ultimi anni molte operazioni che hanno coinvolto il club bianconero avevano fatto storcere il naso agli appassionati di calcio ed agli opinionisti. Sotto accusa ci sarebbero le plusvalenze nel calciomercato e i compensi ai procuratori iscritti nei bilanci di tre stagioni sportive, da quella conclusa il 30 giugno 2019 all’ultima, terminata il 30 giugno di quest’anno. In totale ci sono plusvalenze per 282 milioni di euro in tre anni “connotate da valori fraudolentemente maggiorati”, secondo la Procura; sulla questione era già aperta un’indagine della Consob, la Commissione che vigila sulle società quotate, cominciata il 12 luglio scorso.
“L’impianto accusatorio è molto grave e getta una luce sinistra sugli ultimi campionati di calcio anche perché, come sappiamo, vi è stato un vero e proprio predominio bianconero negli ultimi anni, terminato nell’anno passato – afferma il Presidente del Codacons, Marco Donzelli – se la Juventus dovesse essersi illegittimamente avvantaggiata sui club rivali con operazioni di questo tipo allora verrebbe meno la regolarità degli ultimi campionati di calcio e, come conseguenza, la Federazione e l’Authority per la concorrenza del mercato dovranno intervenire e sanzionare i responsabili. Aldilà delle responsabilità individuali, il club non potrà andare esente da punizione”.
“Per questo e a tutela di migliaia di tifosi presenteremo un esposto all’Antitrust ed alla Procura Federale chiedendo la retrocessione del club bianconero in Serie B e la revoca degli ultimi scudetti vinti con l’ombra di queste operazioni potenzialmente illecite “.
L’indagine, denominata ‘PRISMA’, ha sottolineato la Procura di Torino, ha avuto avvio nel maggio 2021 ed è affidata ad un pool di Magistrati del Gruppo dell’Economia, composto dai Sostituti Procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal Procuratore Aggiunto Marco Gianoglio, avvalendosi anche di attività tecniche di intercettazione di comunicazioni.
L’Ansa ha riportato intanto che al vaglio della procura ci sarebbero anche “accertamenti sui rapporti economici con Cristiano Ronaldo“, specificando che “il calciatore non risulta indagato” ma che “i militari hanno ricevuto dai magistrati l’incarico di cercare “documenti e scritture private” relative al contratto e alle retribuzioni arretrate.
Il Corriere della Sera, nella sua edizione torinese, ha riportato il contenuto del decreto di perquisizione che nella serata di venerdì 26 novembre, ha fatto emergere l’inchiesta sui bilanci della Juventus.
Dal decreto emerge che, secondo i pubblici ministeri della Procura di Torino, da alcune intercettazioni telefoniche, si “è «avuta espressa conferma in merito alla ‘gestione malsana delle plusvalenze’, voce di ricavo caratteristica della gestione sportiva, talvolta utilizzata quale autentico strumento ‘salva bilanci’, cioè in modo distorto”.
Un meccanismo che è stato identificato come “gestione Paratici” nello stesso decreto di perquisizione, che è stato firmato dai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio.
“Sono emersi, in più casi, riferimenti alla gestione Paratici, soggetto posto al vertice dell’area sportiva fino al giugno 2021, e artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze“.. Anche in questo caso, una conclusione che sarebbe confermata anche dalle intercettazioni: «Hanno chiesto di fa’ plusvalenze». E ancora: «Che almeno Fabio, dovevi fa’ plusvalenze e facevi plusvalenze».