Jackson Hole, Powell fa la storia della Fed: lancia l’AIT, target 2% inflazione non sarà più un diktat
Quel 2% che finora è stato visto dalla Federal Reserve come soglia target di politica monetaria per l’inflazione, superata la quale sarebbe opportuno alzare i tassi per non far surriscaldare l’economia, si spoglia con Jerome Powell della sua natura di diktat. Powell fa il grande annuncio nel dare il via al simposio di Jackson Hole, che si svolge anche quest’anno come di consueto nel mese di agosto, ma in via virtuale, a causa dell’emergenza sanitaria del coronavirus COVID-19.
Il presidente della Fed, lo stesso nominato e poi offeso diverse volte da Donald Trump per essere stato troppo falco, mostra uno dei volti forse più da colomba che la banca centrale americana abbia mai avuto.
A dispetto di chi aveva detto solo qualche giorno fa che la Fed non avrebbe avuto il coraggio di annunciare la strategia dell’AIT, ovvero dell’average inflation targeting, Powell ha comunicato al mondo che la nuova politica monetaria della Federal Reserve si incentrerà proprio su questo strumento.
Ciò significa che la banca centrale sarà più tollerante rispetto a quanto avvenuto finora nell’accettare un tasso di inflazione “moderatamente” superiore al 2% – come spiegato da Powell -senza dover scalpitare per alzare i tassi di interesse. E questo significa anche, di conseguenza, che i tassi sui fed funds Usa potranno rimanere ai livelli attuali, praticamente attorno allo zero, per un periodo più lungo di tempo.
Anche perchè, in tempi di coronavirus, “la Fed metterà l’occupazione davanti all’inflazione nella sua nuova strategia di politica monetaria”, ha sottolineato Powell, nell’intervento via webcast.
Powell ha parlato di una revisione significativa, “robusta” della politica monetaria della Fed. Il ricorso all’AIT significa che la Fed accetterà “per un periodo di tempo” un’inflazione che superi la soglia del 2%, così come un tasso inferiore al 2%.
Il target del 2% si trasforma insomma in un obiettivo flessibile, senza essere più una sorta di imperativo. E l’azionario apprezza, con gli indici azionario Usa che puntano verso l’alto scommettendo su un’era ancora più lunga caratterizzata da bassi tassi di interesse. Wall Street continua la sua marcia al rialzo, con lo S&P che oscilla a un livello superiore di oltre +58% rispetto al minimo intraday testato lo scorso 23 marzo e il Nasdaq in rally del 75% rispetto allo stesso periodo di tempo.
Sull’AIT, gli analisti di Bank of America hanno già avvertito che una sua adozione – diventata oggi effettiva – potrebbe essere un problema, in quanto intanto la banca centrale dovrebbe scegliere anche “un periodo specifico di tempo in cui l’inflazione misurata dal PCE index dovrebbe, in media, essere pari al 2%, prima di iniziare il processo di normalizzazione della politica monetaria (alzando i tassi)” (compito sicuramente non facile, che rischia di mettere a repentaglio secondo gli esperti la stessa credibilità della Fed).Non solo: secondo la BofA la scelta della Fed rischierebbe di far trascorrere 42 anni prima del prossimo rialzo dei tassi. LEGGI Attesa per Jerome Powell a Jackson Hole. AIT: l’acronimo che potrebbe bloccare la Fed per 42 anni”.