Italia, aumentano prestiti e raccolta ma tornano a crescere anche le sofferenze bancarie
Aumentano i prestiti, i tassi restano bassi, la raccolta è in positivo ma tornano a crescere gli Npl. Questo il quadro che emerge dal rapporto mensile di Abi sul mercato del credito in Italia, pubblicato quest’oggi. Uno scenario che conferma il momento positivo dell’economia italiana, con l’unica spia di allarme rappresentata dalle sofferenze bancarie.
La crescita dei prestiti
A dicembre 2021, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,5% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). A novembre 2021, per i prestiti alle imprese si registra un aumento dello 0,4% su base annua. L’aumento è del 3,8% per i prestiti alle famiglie.
Tassi ancora bassi
A dicembre 2021 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento sono su livelli particolarmente bassi, e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,16% (2,17% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,40% (1,44% il mese precedente, 5,72% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,29% (1,09% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
In aumento gli Npl
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2021 sono 17,6 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 16,7 miliardi di ottobre 2021 e ai 15,4 miliardi di settembre 2021. Mentre le sofferenze sono in riduzione rispetto a un anno prima, quando registravano 23,5 miliardi a novembre 2020 (-5,9 miliardi pari a -25,1%) e ai 29,3 miliardi di novembre 2019 (-11,7 miliardi pari a -39,9%) (cfr. Tabella 3). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 71,2 miliardi (pari a -80,1%).
L’aumento della raccolta
In Italia, a dicembre 2021, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +5,4% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, nello stesso mese, di oltre 114 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +6,6% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 9,6 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -4,4%).