Investitori: sulla fiducia pesa incertezza causata dalla guerra. Fondi PIR in forte slancio
La guerra in Ucraina ha aggiunto un’incertezza geopolitica senza precedenti a uno scenario macro già scosso dai timori di stagflazione. I mercati sono stati altamente volatili, una situazione che, se prolungata, potrà impattare negativamente le mid/small cap, in quanto asset relativamente più rischiosi. Così Intermonte secondo cui, per quanto riguarda l’Ucraina, un “cessate il fuoco” potrebbe innescare un rally di recupero per le azioni, ma alcuni problemi legati al rallentamento della crescita economica continueranno verosimilmente a pesare sulla fiducia degli investitori per il momento e finché i costi e la pressione dei prezzi dell’energia non si normalizzeranno.
Gli esperti dell’investment bank poi, per quanto riguarda i fondi PIR, attendono una maggiore visibilità per rivalutare le loro stime, che rischiano di essere eccessivamente sfidanti nello scenario attuale.
Proprio per gli afflussi di PIR gli analisti hanno visto un forte slancio a fine anno chiudendo in totale nel 2021 a 323 milioni di euro. L’interesse degli investitori dicono da Intermonte sarà probabilmente alto (afflussi di 3-5 miliardi di euro all’anno stimati da Assogestioni) visto che questi strumenti alternativi sarebbero adatti a superare la volatilità dei mercati, dato il loro impegno a lungo termine, e sono complementari ai fondi PIR in senso più ampio (pensati per investitori semi-professionali piuttosto che retail).
Secondo Intermonte, l’introduzione dei PIR alternativi potrebbe anche rappresentare una soluzione intelligente all’attuale impasse a livello UE sugli ELTIF, in quanto i nuovi PIR alternativi sono autorizzati a comprare fondi ELTIF, beneficiando così indirettamente questi ultimi.
Le stime per i PIR di Intermonte
A lungo termine, le ipotesi degli esperti si basano sulle aspettative che l’interesse per questo prodotto rimanga abbastanza elevato grazie al vantaggio fiscale e, dal punto di vista del distributore, al fatto che possa contare sull’impegno a lungo termine dell’investitore. Tuttavia, nel breve termine, la volatilità e l’incertezza dei mercati potrebbero compromettere la capacità di raccogliere nuovi afflussi e le nostre previsioni di afflussi per il 2022 saranno probabilmente impegnative.
Per il 2022 gli esperti ipotizzano una raccolta lorda da parte di nuovi sottoscrittori di PIR di 1,8 miliardi di euro. Per quanti sottoscrivono Pir in modo continuativo, si aspettano che la raccolta complessiva nel secondo anno sia pari a una parte della somma accantonata nel primo anno mentre nei restanti anni (cioè dal terzo al quinto anno) si aspettano una raccolta stabile, equivalente in media al 60% degli investimenti fatti nel secondo anno.