Investitori ancora attratti dai titoli tech: la relazione amorosa non è ancora finita
I risultati trimestrali del quartetto tecnologico statunitense composto da Apple, Amazon, Google e Facebook sono stati buoni e hanno superato le aspettative A parte qualche delusione tutti i risultati sugli utili sono stati complessivamente buoni e la relazione “amorosa” tra gli investitori e i titoli tech potrebbe non essere ancora finita perché il Nasdaq 100 offre ancora flussi di cassa stabili e una chiara traiettoria di crescita. Così Peter Garnry per il Centro Studi BG SAXO secondo cui il feeling tra gli investitori e le azioni tech dura da circa un decennio e negli ultimi anni si è intensificata, in particolar modo nell’ultimo periodo, grazie alla resilienza mostrata nei confronti della pandemia in corso.
Tech: utili trimestrali positivi ma c’è delusione
Gli utili trimestrali di Apple, Amazon, Google e Facebook sono stati sostanzialmente positivi ma il mercato non li ha valutati abbastanza bene, con l’eccezione di Google.
Apple delude le aspettative in quanto le vendite degli iPhone hanno mancato le stime, i ricavi della Cina sono in calo del 29% a/a e il management si è astenuto dal fornire indicazioni per il trimestre corrente. Tuttavia, gli investitori di lungo termine restano positivi nel complesso perché il segmento dei servizi sta continuando ad espandersi, ha raggiunto i 54 miliardi di dollari di fatturato negli ultimi 12 mesi e sarà il generatore di profitti nei prossimi anni. Amazon ha fornito ottimi risultati trimestrali ed i numeri sui ricavi sono stati significatamene superiori alle aspettative, ma il titolo è sceso del 2% in after-hours. Facebook ha ottenuto benefici, come previsto, dai guadagni di Pinterest e Snap e dalle forti tendenze pubblicitarie online del terzo trimestre e anche in questo caso, le azioni erano in calo del 2% nella sessione di trading after-hours, probabilmente perché gli investitori hanno tratto conclusioni negative sulle previsioni del quarto trimestre circa il numero degli utenti attivi giornalieri e gli utenti attivi mensili, che sono piatte, se non negative, negli USA e in Canada. Alphabet si è rivelata la più grande sorpresa con le azioni in aumento del 6% in after-hours, in quanto la società ha registrato una crescita dei ricavi del 14% a/a e ha ampliato il proprio margine operativo.
Una delusione in generale che, dice l’analista del Centro studi BG Saxo, fa sorgere la domanda se questo feeling finirà con una rottura e quindi se il focus si sposterà su altri segmenti di mercato. Tutti i risultati sugli utili – precisa l’analista – sono stati complessivamente buoni e la relazione “amorosa” tra gli investitori e i titoli tech potrebbe non essere ancora finita perché il Nasdaq 100 offre ancora flussi di cassa stabili e una chiara traiettoria di crescita. “Siamo abbastanza certi che gli investitori saranno nuovamente attratti da questi titoli e che il Nasdaq 100 non ha ancora esaurito il carburante, come invece sostiene David Einhorn. Rispetto alla sua idea sui titoli tech, ossia che si tratti di una bolla, diamo più peso agli effetti di combinazione, gli effetti di rete tra molte società del Nasdaq 100 e il continuo sostegno da parte dei governi e delle banche centrali, e crediamo che possano portare questo boom azionario ancora più in alto rispetto ai livelli attuali, prima che avvenga il reset. Ma come per qualsiasi altra cosa nella vita, è soltanto un’ipotesi. Ipotesi che sulla base della nostra esperienza è molto plausibile” conclude.