Inflazione galoppante in Germania mette la Bce spalle al muro
Galoppa l’inflazione in Europa e diventa sempre più arduo per la Bce temporeggiare sul percorso di normalizzazione della politica monetaria. L’inflazione tedesca è balzata oltre le attese a maggio, così come quella spagnola. A maggio l’inflazione complessiva tedesca risulta del 7,9% su base annua rispetto al 7,4% su base annua di aprile. L’inflazione armonizzata si attesta all’8,7% dal 7,8% di aprile, ben oltre le attese (consensus Bloomberg era 8%).
Nel dettaglio i prezzi dell’energia sono aumentati del 38,3% a maggio su base anua con rialzo a doppia cifra anche sui prezzi dei generi alimentari (+11,1%). “A meno che non ci sia una forte correzione al ribasso dei prezzi dell’energia nei prossimi mesi, l’inflazione complessiva tedesca continuerà ad aumentare e inizierà a stabilizzarsi solo verso la fine dell’estate”, Carsten Brzeski, Global Head of Macro di Ing.
Inflazione a macchia d’olio in tutti i settori
Il passaggio a tutti i tipi di settori è ancora in pieno svolgimento con rincari aggiuntivi dei prezzi nei settori dell’ospitalità, della cultura e del tempo libero. “E’ difficile vedere un calo significativo dell’inflazione in tempi brevi”, spiega Brzeski che in scia ai recenti eventi geopolitici prevede che l’inflazione tedesca quest’anno in media superi l’8% con la possibilità che i tassi mensili di inflazione entrino in territorio a due cifre in estate. A detta di Ing questi riscontri contribuiscono a mantenere viva la discussione circa la possibilità che la Bce decida di apportare a luglio un rialzo dei tassi pesante di 50 pb.
Mossa che al momento sembra esclusa anche in considerazione delle ultime dichiarazioni del presidente della BCE Christine Lagarde e del capo economista della BCE, Philip Lane. In un’intervista rilasciata questa mattina, Lane ha rotto con la precedente strategia di comunicazione della BCE per non impegnarsi mai in anticipo. L’economista ha esplicitato una sorta di tabella di marcia per la normalizzazione della politica monetaria, annunciando di fatto la fine degli acquisti netti di attività all’inizio di luglio, un aumento del tasso di 25 punti base alla riunione della BCE del 21 luglio e un altro aumento di 25 punti base alla riunione di settembre.
“Non c’è nulla di sbagliato nel contenuto delle sue osservazioni in quanto è esattamente ciò che già ci aspettavamo che facesse la BCE. Tuttavia, un pre-annuncio de facto con quasi due mesi di anticipo rispetto alla riunione del 21 luglio è a dir poco notevole”, commenta Brzeski.
Stamattina è arrivata anche l’inflazione in Spagna, che a sua volta è andata oltre le attese. Dai dati diffusi dalll’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE) emerge un’inflazione annua dell’8,7% rispetto al +8,3% di aprile.