In arrivo verdetti Moody’s e Fitch sull’Italia di Draghi. Cosa aspettarsi
Commento a cura di Fundstore, la piattaforma di fondi online di Banca Ifigest e il primo ‘supermercato’ di fondi di investimento lanciato 20 anni fa.
Insieme all’ingresso della stagione estiva e alla speranza di una morsa meno stringente del coronavirus, si avvicina un momento importante per il Paese. Fra aprile e giugno, le società di Rating mettono sotto esame l’Italia per poter poi dare un loro giudizio finale sul merito creditizio del Paese in una fase importante e difficile nella quale da un lato si combatte con la pandemia e dall’altro si definisce come organizzare l’utilizzo del Recovery Fund, di cui l’Italia è il maggior beneficiario dell’Unione Europea.
Il clima finanziario del paese è buono, come dimostrano le recenti aste dei BTP benchmark a 50 anni.
Con l’insediamento di Draghi lo spread resta inoltre al minimo e la Borsa è stata tra le migliori in Europa nel primo trimestre dell’anno.
La nuova tornata di rating sul debito italiano si è aperta con la conferma della società S&P il 23 Aprile, che ha deciso di lasciare invariato il giudizio sul Paese, confermando la tripla B con outlook stabile.
Sebbene il debito pubblico sia in crescita, come in quasi tutti i paesi dell‘Unione Europea, a convincere la società sono stati il costo di rifinanziamento tenuto sotto controllo dai bassi tassi e dalla politica economica espansiva della BCE, che con il QE e il PEPP ha acquistato il 25% del debito pubblico circolante, e il pacchetto di riforme previsto nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
A fine gennaio il debito pubblico ha superato di poco i 2600 mld e a giugno potrebbe arrivare a 2.700 miliardi ma resta un ammontare sostenibile e, comunque, un fattore che non dovrebbe incidere negativamente sul rating che verrà assegnato all’Italia da Moody’s e Fitch, rispettivamente il 7 maggio e il 4 giugno.
Secondo Antonio Cesarano, Chief global strategist di Intermonte Sim, bisognerà attendere i giudizi di queste due società, che attualmente tengono l’Italia sull’ultimo gradino prima di abbandonare il podio dell’investment grade.
Le valutazioni dovrebbero arrivare comunque dopo la presentazione del Recovery Plan e questo è un bene perché sarà un fattore determinante sulla credibilità delle azioni che verranno intraprese a seguito delle erogazioni dei fondi UE.
“Siamo arrivati a un punto cruciale. Ne parliamo da tempo e ora è il momento di mettere in pratica ciò che è stato detto. Chi ora è al governo, penso al Presidente Draghi in primis, deve lasciare il segno, marcando fortemente il tema Recovery Fund che sarà, mi auguro, l’inizio di un’inversione del trend e successiva crescita del paese. È l’opportunità più grande che stia capitando per rimetterci al passo con i paesi che consideriamo economicamente avanzati rispetto al nostro. Sarà fondamentale presentare un piano credibile, sostenibile e con un’ottica di medio-lungo periodo che finora è mancato in più di un’occasione. Sono fiducioso che questa volta le cose cambieranno”, commenta Gianni Bizzarri, Amministratore Delegato di Banca Ifigest e fondatore di Fundstore.
Il clima finanziario è buono e ci sono speranze di ottenere un rating quantomeno non inferiore a quello attualmente attribuito (BBB S&P, Baa3 Moody’s, BBB- Fitch, secondo le valutazioni del 2020.)