Notizie Notizie Mondo I populisti avanzano, ma in Parlamento Ue avranno la meglio europeisti. Spread ed euro tirano sospiro di sollievo

I populisti avanzano, ma in Parlamento Ue avranno la meglio europeisti. Spread ed euro tirano sospiro di sollievo

27 Maggio 2019 11:09

Euro sotto i riflettori, a seguito del risultato delle elezioni europee. L’avanzata dei sovranisti dei vari Matteo Salvini, Marine Le Pen & Co. c’è stata, ma non tale da scardinare lo spirito europeista dell’Unione europea: due terzi dei seggi rimarranno infatti nelle mani di partiti pro-Europa, rendendo lontana, almeno per ora, la realizzazione del sogno dei sovranisti di ostacolare a tutti i costi una maggiore integrazione all’interno dell’area. E’ stata l’ascesa dei Verdi e dei liberali di Alde, in particolare, a garantire la sopravvidenza della natura europeista del blocco.

Nessun rally dell’euro, che in realtà è poco mosso nei confronti del dollaro. Nelle contrattazioni asiatiche, la moneta unica è salita però fino a $1,1211, avvicinandosi al massimo dell’ultima settimana e mezzo, e rimbalzando dal minimo in due anni testato lo scorso giovedì, a $1,11055.

“Sembra che i partiti pro-Ue abbiano ancora la maggioranza. Assistiamo certo a un’ascesa di partiti anti-europei in alcuni paesi, ma non si può dire che abbiano conquistato una totale maggioranza – ha commentato alla Cnbc Minori Uchida, responsabile analista del mercato valutario presso MUFG Bank – Prevedo che i mercati torneranno di conseguenza a concentrarsi sui rapporti tra Stati Uniti e Cina”.

Oggi i volumi di scambio saranno più bassi della media, a causa della chiusura dei mercati di Londra e New York.

Recupera nel frattempo anche la sterlina, sebbene con un lieve rialzo che la porta a salire a $1,2731 circa, dopo il minimo in quattro mesi e mezzo testato nei confronti del dollaro a $1,2605, con le vendite che sono state scatenate prima dai timori sulla tenuta del governo May e poi con la conferma dei timori stessi, avvenuta con l’annuncio delle dimissioni della premier britannica.

E’ vero che ora è molto probabile che i rapporti tra il Regno Unito e Bruxelles si irrigidiscano ulteriormente, visto che Boris Johnson, favorito a prendere il posto di May, ha già affermato che gli UK dovranno uscire dall’Unione il prossimo 31 ottobre, che ci sia un accordo o meno. E considerato il successo di Nigel Farage, leader del partito pro-Brexit, che ha trionfato con consensi superiori al 32%. Tra l’altro i Tory della dimissionaria premier britannica Theresa May sono crollati al quinto posto, riportando un record negativo storico pari ad appena l’8%.

Ma Farage ha avuto già un effetto sulla sterlina, con la valuta che ha ridotto i guadagni dopo la notizia della vittoria del Brexit Party, che aumenta le probabilità di una Hard Brexit.

In Italia massima attenzione allo spread BTP-Bund dopo la notizia del boom della Lega, che al Nord è arrivata a superare anche la soglia del 40%. Il differenziale è in lieve rialzo, riavvicinandosi a quota 270 punti base, a fronte di rendimenti dei BTP decennali al 2,55% circa. Il livello rimane tuttavia sotto controllo e sicuramente non mostra quei forti picchi che ha toccato quando il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha rilasciato dichiarazioni anti-Ue, dicendosi aperto anche alla possibilità di sforare i vincoli Ue sul debito al 130-140% e sul deficit al 3%. Anzi, all’inizio della sessione lo spread ha testato anche quota 264 punti base, al minimo in più di due settimane.

Occhio ai fattori a cui guarderanno i mercati europei nel corso della settimana.