Generali: Mediobanca risponde ad assedio Del Vecchio-Caltagirone, con prestito titoli si porta a oltre il 17%
Mediobanca blinda la propria partecipazione di maggioranza nel capitale di Generali, rispondendo alla battaglia lanciata dalla coppia di imprenditori Caltagirone-del Vecchio, azionisti del Leone di Trieste. E’ arrivata nella giornata di ieri, a mercati chiusi, la notizia della decisione di Piazzetta Cuccia, già primo azionista della compagnia assicurativa, di incrementare ulteriormente la propria quota, con l’acquisto di una ulteriore partecipazione pari al 4,42%.
Risultato: con una operazione di prestito titoli, Mediobanca è salita al 17,22% di Generali. Così la nota:
“Mediobanca comunica di aver sottoscritto con una primaria controparte di mercato un’operazione di prestito titoli avente ad oggetto n. 70 milioni di azioni Assicurazioni Generali, pari al 4,42% del capitale sociale della Compagnia. L’operazione, su base chiusa, che avrà durata di circa 8 mesi e comunque almeno fino all’Assemblea di Assicurazioni Generali chiamata a rinnovare il Consiglio di Amministrazione, consentirà di detenere, unitamente alle azioni già possedute, il 17,22% dei diritti di voto di Assicurazioni Generali”.
Questo 17,22% dei diritti di voto rafforza indubbiamente la posizione di Mediobanca, in vista del rinnovo del board, mentre è ormai imminente la data clou del prossimo 27 settembre, in cui il consiglio di amministrazione di Generali discuterà in merito alla presentazione di una lista di amministratori da sottoporre al voto degli azionisti il prossimo anno.
Da un lato c’è l’asse Del Vecchio-Caltagirone, con un patto di consultazione a cui poi si è unita anche Fondazione Crt che attribuisce a tutti e tre i firmatari una quota nel Leone di circa il 12,5%.
Dall’altro c’è ora un azionista di maggioranza più forte, Mediobanca per l’appunto che, per otto mesi e fino all’Assemblea di Assicurazioni Generali chiamata a rinnovare il Consiglio di Amministrazione avrà in mano più del 17% della quota: una bella differenza rispetto alla precedente partecipazione pari al 12,9%, pericolosamente vicina al 12,5% del patto di consultazione.
Pomo della discordia, come si ripete da settimane, è la gestione di Generali: Mediobanca di Alberto Nagel vorrebbe confermare alla guida del gruppo l’attuale ceo Philippe Donnet.
Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt propongono invece un cambiamento. Ci sono poi come azionisti del Leone anche i Benetton, che possiedono una partecipazione pari al 4% e che per ora si sono limitati ad assistere alle schermaglie tra Mediobanca e i due grandi azionisti imprenditori.
Negli ultimi mesi Caltagirone e Del Vecchio hanno alzato la posta aumentando le loro partecipazioni in Mediobanca, che è la più grande banca d’investimento italiana quotata in borsa.
Così Luigi De Bellis di Equita commenta le novità che sono emerse nelle ultime ore dal fronte della battaglia su Generali, che prima riassume la mossa a sorpresa di Piazzetta Cuccia:
“Con una mossa a sorpresa, Mediobanca ha comunicato di aver sottoscritto un’operazione di prestito titoli avente ad oggetto 70mn di azioni Generali, corrispondenti al 4,42% del capitale della compagnia. Il prestito titoli avrà durata di circa 8 mesi e permetterà a Mediobanca di detenere,contando anche le azioni già in suo possesso, il 17,2% dei diritti di voto diGenerali in vista dell’Assemblea che sarà chiamata a rinnovare il board della compagnia”.
De Bellis dice la sua riguardo alle conseguenze di quello che può essere considerato un contrattacco all’assedio di Caltagirone-Del Vecchio.
“Alla luce dei recenti movimenti tra alcuni soci rilevanti di Generali e delle discussioni inerenti la governance della compagnia, vediamo la mossa di Mediobanca come finalizzata a proteggere il proprio investimento (che garantisce un ritorno che stimiamo superiore al 13% e vale il 34% degli utili di Mediobanca), continuando a supportare la strategia promossa dall’attuale management di Generali e ampiamente approvata dal mercato anche recentemente. Poiché la mossa si configura come un prestito titoli, non sono previsti per Mediobanca impatti significativi a capitale (nullo sui RWA) e immateriale a livello conto economico”.
Il mercato sembra apprezzare infatti la mossa, con il titolo Mediobanca che si porta in cima al listino.
Che dire invece delle conseguenze su Generali?
Così De Bellis di Equita: “Sul fronte Generali, sarà a questo punto da valutare la reazione dei soci aderenti al Patto di Consultazione, che – ad oggi – ha ad oggetto circa il 12,5% delle azioni della compagnia. Ricordiamo che oggi si terrà la riunione del Comitato Nomine in vista del CdA del 27 settembre che dovrà definire le procedure per l’eventuale preparazione della lista del CdA per il rinnovo del board della compagnia”.