Ftse Mib: tornano i ‘classici 40 componenti’, con Buzzi fuori e 4 nuove riserve. Novità sui panieri anche per altri indici di Piazza Affari
Tra meno di un mese l’indice Ftse Mib di Milano tornerà ai suoi classici 40 componenti. Da quando il 3 gennaio sono partite le negoziazioni di Iveco Group (dopo lo spin-off da CNH Industrial), entrambi i titoli sono ora quotati sull’indice delle blue chip italiane facendo così salire provvisoriamente il numero dei componenti a 41. Ma ora il Ftse Italia Index Series Technical Committee ha approvato delle modifiche che entreranno in vigore dopo la chiusura degli scambi del prossimo 18 marzo.
A lasciare il Ftse Mib, secondo quanto si legge sul sito del Ftse Russell, che esegue la revisione periodica dell’indice, sarà proprio Buzzi Unicem che uscirà dal Ftse Mib dal 21 marzo prossimo per far tornare il paniere a 40 società. Inoltre, da giovedì 3 marzo 2022 entrerà in vigore una nuova lista di riserva, cui fare ricorso nel caso in cui si rendano necessarie delle sostituzioni. I titoli in questione sono Reply, Buzzi Unicem, De Longhi e Autogrill.
Ma attualmente com’è la situazione dei componenti del Ftse Mib? Nella tabella seguente, ordinata in modo decrescente in base al peso di ciascun titolo del paniere, troviamo tutti i 41 componenti con la relativa performance da inizio anno e la capitalizzazione di mercato.
Cambiamenti anche per gli indici minori
I cambiamenti non riguarderanno solo il listino maggiore ma altri indici di Piazza Affari. Per quanto riguarda il Ftse Mid Cap, per riportare il numero allo standard di 60, dopo l’assegnazione di azioni MFE A agli azionisti MFE B (MFE è il nuovo nome di Mediaset), dal 21 marzo ci saranno tre inclusioni: Ariston Holding (neo quotata), Buzzi Unicem (dal Ftse Mib) e Intercos (neo quotata); e quattro esclusioni: Cir, Esprinet, Mondadori e Saras (che passano al Ftse Italia Small Cap). Infine, il paniere del Ftse Italia All-Share (composto dalle azioni del Ftse Mib, Ftse Italia Mid Cap e Ftse Italia Small Cap) vedrà l’ingresso, sempre dal 21 marzo, di Ariston Holding e Intercos.