Fondatore McAfee morto suicida in carcere in Spagna, appena approvata sua estradizione negli Usa
L’imprenditore fondatore della società produttrice di software antivirus McAfee, John McAfee, è morto suicida nella sua cella di Barcellona, in attesa della sua estradizione negli Stati Uniti, che era stata appena approvata da un tribunale spagnolo.
McAfee era accusato di evasione fiscale. La notizia è stata comunicata dal dipartimento di Giustizia della Catalogna, che ha reso noto anche che il personale medico ha cercato di rianimare McAfee, senza successo.
Nel comunicato diffuso, l’autorità ha segnalato che “tutto lascia pensare” che McAfee si sia suicidato.
Figura controversa nel mondo dell’hi-tech, McAfee è noto per aver fondato, nel 1987, la prima società, McAfee Associates, che ha creato il primo sofware antivirus commerciale, McAfee VirusScan; McAfee Associates è stata poi venduta al colosso dei chip Intel per più di $7,6 miliardi.
75 anni, l’imprenditore era stato arrestato nell’ottobre del 2020 in Spagna, mentre si stava imbarcando in un aereo diretto per la Turchia:
Era ricercato dalle autorità americane, con l’accusa di non aver dichiarato alcun reddito per quattro anni (nel periodo 2014-2018), nonostante avesse guadagnato milioni di dollari attraverso lavori di consulenza, con le criptovalute (secondo le accuse), e con la vendita dei diritti per la stesura di una biografia a lui dedicata.
Nel mese di marzo, la Sec lo aveva accusato di nascondere una ricchezza in criptovalute di oltre $23 milioni.
McAfee rischiava fino a 30 anni di prigione.
Così in un post su Twitter dello scorso 16 giugno, che aveva fissato nel suo profilo.
“Gli Stati Uniti credono che io abbia dei cripto nascosti. Vorrei averlo fatto ma tutto è andato a finire nelle mani del Team McAfee (la vostra opinione non è richiesta) e tutti gli asset che mi erano rimasti sono stati sequestrati. I miei amici si sono dissolti per paura che i loro nomi venissero associati al mio. Non ho nulla. Non rimpiango nulla”.
In ogni caso, nel 2019 l’imprenditore aveva ammesso di non aver versato tasse per ben otto anni, affermando che “la tassazione è illegale”.
Nel 2012, McAfee era fuggito a Belize, dove poi la polizia lo aveva dichiarato “persona di interesse” nell’omicidio dell’americano Gregory Viant Faull.
L’imprenditore venne poi arrestato in Guatemala, da cui partì poi per Seattle via Miami, dove visse lontano dai riflettori fino a quando decise di candidarsi alle elezioni presidenziali Usa del 2016.
In un tweet del 15 ottobre scorso, dopo essere stato arrestato, McAfee aveva scritto:
“Sono contento qui. Ho alcuni amici. Il cibo è buono. Tutto va bene. Sappiate che se mi impiccherò, a la Epstein, non sarà stato per colpa mia“.
Jeffrey Epstein ex miliardario travolto dalle accuse di traffico sessuale di minori è morto in una prigione federale di Manhattan nell’agosto del 2019 in quello che le autorità hanno definito suicidio.
Complottista, McAfee ha ripetuto negli ultimi anni come ci fosse una cospirazione per arrestarlo.
Il quotidiano spagnolo El Pais ha tuttavia scritto che il tribunale catalano non aveva rinvenuto alcuna prova che l’imprenditore fosse ricercato per ragioni politiche o ideologiche.
In quella che è una coincidenza inquietante il sito Zerohedge aveva scritto di McAfee proprio ieri, ricordando – dopo la notizia della sua estradizione – che avrebbe rischiato fino a 30 anni di prigione e avvertendo che avrebbe potuto morire suicida in carcere, utilizzando una sua foto in cui l’imprenditore puntava una pistola alla sua tempia.