Fca: la fusione con Psa sotto la lente della Commissione Ue, rischio slittamento?
La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita sul progetto di fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot-Psa. Bruxelles teme che l’operazione possa ridurre la concorrenza nel mercato dei veicoli commerciali leggeri (furgoni) nell’area euro. “Fca e Peugeot, con il loro ampio portafoglio di marchi e modelli, occupano una posizione di forza nel settore dei veicoli commerciali in molti paesi europei – ha detto Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo responsabile della concorrenza – Valuteremo attentamente se l’operazione proposta possa avere un impatto negativo sulla concorrenza”.
L’indagine dell’antitrust europeo avrà una durata di quattro mesi per concludersi entro il 22 ottobre. Fca e Psa prevedono di finalizzare l’operazione entro la fine del primo trimestre 2021. “La notizia non ci sorprende, essendo in linea con le anticipazioni di stampa dei giorni scorsi e sapendo che in alcuni paesi, come Italia e Francia, la quota di mercato congiunta nel 2019 oscillava tra 40% e 50%”, commentano oggi gli analisti di Equita, non escludendo uno slittamento del closing dal primo trimestre al secondo trimestre del 2021.
“Restiamo dell’idea che la fusione non sia a rischio”, rassicurano comunque da Equita, spiegando che in base a quanto dichiarato dai top manager Tavares e Manley verranno presi i provvedimenti necessari per non compromettere il deal. Secondo la sim milanese, nel peggiore dei casi Fca e Psa perderanno parte dei benefici nel business dei furgoni, che verranno però comunque più che compensati dai vantaggi derivanti dalla fusione.
La notizia dell’indagine antitrust europeo non preoccupa più di tanto gli investitori. In una seduta poco mossa a Piazza Affaari, il titolo Fca segna un -0,25%, mentre a Parigi l’azione Psa cede lo 0,48%. Intanto procede con ulteriori passi avanti l’istruttoria del Tesoro per la garanzia pubblica sul prestito da 6,3 miliardi di euro alla controllata italiana di Fiat Chrysler.