Fa milioni di sterline scommettendo sulle criptovalute, decide di mollare posizione top Goldman Sachs
Fa milioni di sterline scommettendo sulle criptovalute e in particolare sull’Ethereum e decide di mollare Goldman Sachs. Si chiama Aziz McMahon, e fino a poco fa è stato managing director e responsabile della divisione emerging market sales di Londra, per il colosso bancario americano.
La sua storia sta facendo il giro del mondo: a riportarla a vari siti di informazione finanziaria suoi tre ex colleghi, che stanno raccontando come McMahon abbia incassato almeno 10 milioni di sterline puntando sul cripto-universo.
Vista la quantità di soldi accumulata, avrebbe così deciso di dimettersi. Il Cnbc ne parla citando tre ex dipendenti di Goldman Sachs, che conoscerebbero tutti bene l’ex manager.
Altri siti come eFinancial Careers e il Guardian hanno riportato la storia, affermando che McMahon ha lasciato la banca dopo aver fatto soldi con il dogecoin, la cripto meme che sta facendo discutere ultimamente molto più del Bitcoin e di altre criptovalute come l’Ethereum, proprio in quanto nata come valuta parodia e, nonostante questo, schizzata in sei mesi di ben il 26.000%.
Il dogecoin si sta mettendo tra l’altro in evidenza in queste ultime ore dopo l’ennesimo tweet di Elon Musk, ceo e fondatore di Tesla.
Secondo eFinancial Careers, con i soldi guadagnati, McMahon avrebbe creato anche un proprio hedge fund.
Contattata dalla Cnbc, Goldman Sachs ha confermato che l’ex dirigente ha scelto di seguire un’altra strada, dimettendosi, senza rilasciare tuttavia altri commenti. McMahon non si è reso invece disponibile, dopo essere stato contattato dalla stessa emittente televisiva, sul suo profilo LinkedIn.
Ovviamente il caso fa notizia sia perché la storia è di un dirigente di Goldman Sachs che dà il benservito alla banca, sia perché il Bitcoin, l’Ethereum e ancora di più il dogecoin vengono considerati dai più critici alla stregua di trappole finanziarie altamente speculative, non degne neanche di essere commentate.
Nel migliore dei casi, si parla delle criptovalute come di asset che sicuramente versano in una condizione già da tempo conclamata di bolla, destinata a provocare danni enormi con la sua esplosione.
C’è chi vede nelle monete digitali il futuro, chi non vuole neanche sentirne parlare. I tweet contraddittori del numero uno di Tesla Elon Musk non hanno sicuramente aiutato la reputazione del cripto mondo, messa in dubbio anche da rally eccessivamente stellari non avallati, secondo molti, dal nulla.
La Cnbc ricorda il rally dell’Ethereum, che è volato di oltre +400% dall’inizio dell’anno.
Nella giornata di martedì, la criptovaluta – la seconda criptovaluta al mondo dopo il Bitcoin, in termini di capitalizzazione – ha superato anche il valore di mercato di JP Morgan e di Visa.
Il suo valore di mercato è stato calcolato infatti a $505 miliardi nella giornata del 12 maggio scorso, a fronte dei 480 miliardi di capitalizzazione del colosso JPM guidato da Jamie Dimon e rispetto ai $496 miliardi di Visa.
In corrispondenza del picco testato lo stesso giorno, l’Ethereum aveva superato anche il valore di GM,Coca Cola e McDonald’s. Detto questo, c’è chi diffida delle valutazioni record raggiunte anche da questa criptovaluta. Gli analisti di JPMorgan Chase ritengono per esempio che l’Ether dovrebbe essere scambiato a un prezzo di $ 1.000, oltre il 70% inferiore al suo prezzo attuale.
A fare da assist alla moneta virtuale è stata sicuramente, verso la fine di aprile, l’indiscrezione secondo cui la Bei – la banca europea degli investimenti – sarebbe prossima a emettere un bond digitale da due anni, del valore di 100 milioni di euro, sulla rete della moneta digitale.
La vendita, secondo quanto riportato da Bloomberg, dovrebbe avvenire tramite gli advisor Goldman Sachs, Banco Santander e Société Générale.