FS in subbuglio: l’AD Battisti e quel maxi premio assicurativo pagato da Generali nel mirino delle autorità
Ferrovie dello Stato nel caos dopo un articolo del Financial Times che mette in luce un’indagine della magistratura su contratti tra l’azienda e il gruppo per le assicurazioni Generali. Mentre si avvicina la scadenza del suo mandato il mese prossimo, l’amministratore delegato di FS, Gianfranco Battisti si trova nel bel mezzo di un’indagine della procura di Roma sui contratti tra la società ferroviaria italiana e l’assicuratore Generali. Così un articolo del Financial Times rivelando che le autorità stanno indagando su questi contratti, dopo che sono state sollevate preoccupazioni su un pagamento assicurativo di 1,59 milioni di euro all’amministratore delegato della società ferroviaria da parte di Generali.
Battisti nel mirino per un premio assicurativo da 1,59 milioni di euro
Gianfranco Battisti in particolare avrebbe presentato una richiesta di assicurazione per malattia nel marzo 2014, quando era a capo della divisione treni ad alta velocità di FSI, e la maxi cifra è stata pagata da Generali otto mesi dopo. Battisti in seguito è stato promosso al vertice della società dal precedente governo nel 2018. Generali è da due decenni beneficiario di contratti assicurativi con FS, guadagnando oltre 812 milioni di euro da FSI tra il 2007 e il 2019, secondo i documenti di FSI. In confronto, altri assicuratori hanno guadagnato un totale di 34,7 milioni di euro dalla compagnia nello stesso periodo.
Nel 2019 due lettere anonime inviate a FSI, Generali e al governo italiano hanno messo in discussione la dimensione e la legittimità del pagamento di 1,59 milioni di euro da Generali all’amministratore delegato Battisti. Ciò ha portato a una revisione interna, a seguito della quale gli alti dirigenti di FSI hanno portato le denunce dei whistleblower alle autorità giudiziarie, sempre secondo il Financial Times. Generali ha condotto un’indagine interna nel 2019 sulle denunce dei whistleblower, secondo due funzionari ma non commentando ulteriormente. Un documento di FSI del 21 gennaio 2020, visto dal FT, ha segnalato le preoccupazioni della Corte dei Conti italiana per l’insufficiente trasparenza nei contratti di assicurazione della compagnia e i costi associati.
I magistrati della Corte dei Conti in particolare hanno chiesto spiegazioni sul perché FSI abbia assegnato i suoi contratti di assicurazione a Generali tra il 2006 e il 2013 senza gare pubbliche. Il chief risk officer di FSI Giovanni Conti, le cui responsabilità includevano la revisione dei contratti assicurativi e delle gare d’appalto dopo i problemi sollevati da un audit interno del 2017, è stato licenziato a febbraio. FSI ha confermato che il contratto di lavoro di Conti è stato risolto, ma ha rifiutato di commentare ulteriormente perché ” è ora in corso una controversia di fronte a un tribunale romano”.
Ciò che non convince è l’entità del premio di Battisti considerata enorme ed eccezionale anche per gli standard della compagnia ferroviaria. Il premio assicurativo da 1,59 milioni di euro pagato a Battisti era due volte più grande del secondo pagamento più grande mai assegnato da Generali a un dipendente FSI, secondo i registri interni di FSI dal 1998 al 2018. Il secondo più grande, del valore di 850.000 euro, è stato liquidato da Generali nel 2009. Inoltre il tempo medio per pagare le 50 richieste più grandi, compresa quella di Battisti, è stato di 18 mesi ma Battisti ha lavoro meno di 8 mesi.
I registri interni mostrano anche che Battisti non ha preso un solo giorno di congedo per malattia nel 2014, nonostante la richiesta di assicurazione per malattia. Mentre FSI ha sostenuto che né Battisti né il suo pagamento assicurativo sono mai stati oggetto di alcuna indagine penale, Generali ha sottolineato che i pagamenti assicurativi sono calcolati sulla base dei salari annui lordi degli individui e “la percentuale della loro invalidità permanente” – una condizione fisica o mentale che li rende totalmente o parzialmente incapaci di lavorare. Tuttavia, il Financial Times osserva come lo stipendio di Battisti fosse di 770 mila euro l’anno nel 2019, bonus inclusi, e meno della metà nel 2014, quando il dirigente ricopriva un ruolo inferiore rispetto a quello attuale. Pertanto, il pagamento di 1,59 milioni di euro rappresenterebbe quasi cinque anni di stipendio dell’epoca.
Il mandato di Battisti come amministratore delegato, insieme a quello del presidente Gianluigi Castelli e di cinque membri del consiglio, scadrà alla prossima assemblea generale di maggio. Il governo Draghi deve decidere se prolungare il mandato per altri tre anni o fare nuove nomine. FSI, che genera oltre il 2% del PIL italiano, è destinato ad essere uno dei maggiori beneficiari del piano di rilancio Covid dell’Italia finanziato dall’Unione europea. La bozza del piano di Roma prevede 32 miliardi di euro per progetti infrastrutturali, compresi gli aggiornamenti per l’alta velocità ferroviaria.