Eni si unisce a coro rialzi titoli oil. Analisti su nuovo piano, Equita alza asticella target price a 18€
La presentazione del nuovo piano al 2025, l’annuncio con Sonatrach di una ‘significativa scoperta’ a olio e gas nella concessione Zemlet el Arbi in Algeria ma anche la recentissima collaborazione con Air Liquide per valutare soluzioni di decarbonizzazione, concentrate sui settori industriali hard-to-abate, nella regione mediterranea dell’Europa. Settimane intense sul fronte annunci per Eni che inizia la settimana in Borsa con il segno positivo. Il titolo del Cane a sei zampe avanza di circa il 2,5% a 13,04 euro. Il tutto in un contesto in cui il petrolio continua a mantenersi su livelli elevati. In particolare, questa mattina il Brent che avanza di oltre il $ sopra la soglia dei 112 dollari al barile. Nel comparto oil di Piazza Affari, intonazione decisamente positiva anche per Tenaris che guadagna circa il 4,5%, posizionandosi in vetta del Ftse Mib.
Il nuovo piano sotto la lente degli analisti: Equita alza asticella target price a 18 euro
Venerdì scorso Eni ha alzato il velo sul nuovo piano 2022-2025 nel quale ha posto l’accento sul un percorso a tappe più serrate verso la decarbonizzazione e ha varato una politica dividendi più generosa contando su quotazioni del petrolio che si manterranno a livelli elevati. Il gruppo del Cane a sei Zampe ha anche varato un buyback da 1,1 miliardi di euro che potrà aumentare in presenza di scenari favorevoli sul fronte quotazioni Brent. Tra gli annunci la creazione di una nuova entità: si tratta di Sustainable Mobility la quale includerà le attività di bioraffinazione e di marketing.
“La strategia 2022-2025 ha evidenziato alcuni aspetti migliori delle attese”, commentano gli analisti di Equita che hanno confermato la raccomandazione di acquisto (rating buy) ma hanno rivisto al rialzo del 9% il target price ora fissato a 18 euro. “Apprezziamo la maggior generazione di cassa rispetto alle nostre attese, così come il miglioramento della remunerazione degli azionisti. L’Ipo di Sustainable Mobility sarà un catalyst addizionale”, commentano gli analisti della sim che rivedono al rialzo l’ipotesi sul Brent con le stime 2022 a 85 dollari al barile dal precedente 75 dollari e le stime 2023 pari a 80 dollari rispetto al precedente 75 dollari. Alla luce di queste previsioni Equita rimette mano alle stime per il 2022 con Ebit atteso a +26%, Eps a +5%; mentre per l’esercizio 2023 l’Ebit è previsto a +18%, Eps a +9%. “L’incremento di Eps per il 2022 è inferiore all’Ebit in quanto include un ipotesi sul tax rate più conservativo (54% rispetto al precedente 45%) per il mix divisionale e la tassa sugli extra profitti delle società del settore energia che riteniamo possa ammontare nella peggiore delle ipotesi a 300-500 milioni di euro”, aggiungono gli esperti.
Il punto tecnico su Eni (analisi tecnica a cura di Simone Borghi)
Eni sta attraversando una fase delicata dal punto di vista tecnico. Il quadro grafico nel medio periodo si mantiene rialzista ma dopo le candele fortemente ribassiste del 3 e 4 marzo il trend sembra stia virando al ribasso. In tale contesto, l’importante sarà conservare la trend line rialzista costruita sui minimi minimi di ottobre 2020 e luglio 2021 che è stata solo sporcata con le ultime sedute. La rottura di tale supporto dinamico potrebbe confermare la fase di correzione con primo target 12,2 euro e poi 11,7 euro, area di prezzo dove transita la media mobile 200 periodi. Il ritorno sotto la signal line darebbe un chiaro segnale negativo in termini di sentiment sul titolo. Al rialzo, invece, bisognerà attendere almeno il superamento della resistenza a 13,4 euro per poi mettere nel mirino i successivi target a 14 e 14,6 euro, tornando sui massimi di periodo toccati il 3 marzo scorso.