Notizie Notizie Italia Eni positiva con comparto oil: per il Cane a sei zampe arriva anche nuova scoperta

Eni positiva con comparto oil: per il Cane a sei zampe arriva anche nuova scoperta

16 Settembre 2020 11:48

Ancora una giornata sugli scudi per Eni (e altre big del comparto oil di Piazza Affari, come Saipem e Tenaris) che sfrutta le positve performance del petrolio. In rialzo sia le quotazioni del Brent sia del WTI sostenute da un dollaro più debole e dalla contrazione a sorpresa delle scorte di greggio statunitensi).

A Piazza Affari il titolo del gruppo guidato da Claudio Descalzi avanza di quasi l’1%, sovraperformando il Ftse Mib. In mattinata Eni ha annunciato una nuova scoperta in Egitto. Il gruppo energetico italiano (operatore del blocco), assieme al partner Bp, ha annunciato una nuova scoperta a gas nell’area precedentemente definita come “Great Nooros Area”, nella licenza Abu Madi West nelle acque convenzionali del Delta del Nilo. Questa nuova scoperta, avvenuta attraverso il pozzo esplorativo Nidoco NW-1, si trova a 16 metri di profondità d’acqua, a 5 chilometri dalla costa e a 4 chilometri a nord del campo di Nooros, scoperto a luglio 2015.

Il pozzo esplorativo Nidoco NW-1 ha incontrato mineralizzazione a gas per uno spessore complessivo di circa 100 metri netti, dei quali 50 metri nelle arenarie Plioceniche della formazione Kafr-El-Sheik e gli ulteriori 50 metri nelle arenarie di età Messiniana della formazione Abu Madi. In entrambi i livelli sono state riscontrate buone proprietà petrofisiche. In particolare è stato attraversato un nuovo livello nella formazione Abu Madi sinora non incontrato nel campo di Nooros, provando sia il potenziale aggiuntivo della “Great Nooros Area” e l’estensione verso nord dello stesso campo di Nooros gia’ in produzione dal 2015. Eni, attraverso la sua controllata in Egitto IEOC, detiene il 75% di interesse nella concessione Abu Madi West, mentre Bp detiene il restante 25%. La licenza è operata da Petrobel, una joint venture paritetica tra IEOC e la compagnia di Stato egiziana Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC).

Acconto sul dividendo
Inoltre ieri il consiglio di amministrazione di Eni ha deliberato di attribuire agli azionisti un acconto sul dividendo 2020 di 0,12 euro per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 21 settembre 2020 con messa in pagamento il 23 settembre 2020, come anticipato il 30 luglio scorso in occasione della presentazione al mercato della nuova politica di remunerazione degli azionisti. La società di revisione ha rilasciato il parere previsto dall’art. 2433-bis, comma 5, del codice civile. L’acconto dividendo è stato deliberato sulla base della situazione contabile della capogruppo Eni al 30 giugno 2020 redatta secondo gli Ifrs, che chiude con l’utile netto di 2.493 milioni di euro.

La view degli analisti

In media il consensus raccolto da Bloomberg indica per Eni un prezzo obiettivo a 9,53 euro con potenziale upside del 24,1% circa. Da inizio anno Eni ha registrato una contrazione di quasi il 45 per cento. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica il Cane a sei zampe il 32,3% di giudizi Buy e il 41,9% Hold, mentre il 25,8% consiglia di vendere (rating Sell).

Intanto nei giorni scorsi Credit Suisse ha pubbligato un report sui big europei del settore energetico e in quella occasione ha abbassato la raccomandazione su Eni, portandola a underperform dal precedente neutral. “Riteniamo che debba affrontare un rischio di esecuzione più elevato rispetto ai concorrenti nella sua strategia di transizione energetica”, spiegano gli esperti della banca elvetica.

Il punto tecnico (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)


Fase critica per Eni dal punto di vista grafico. Il titolo si è riportato leggermente sopra il livello chiave dei 7,6 euro ma servirà un movimento al rialzo sostenuto da volatilità e volumi per migliorare il sentiment di mercato su Eni. Un primo segnale in questa direzione si avrebbe con il superamento della resistenza a 8 euro e della trend line ribassista di breve periodo costruita sui massimi di giugno e luglio e poi riconfermata ad agosto di quest’anno. Il target successivi si collocano a 8,3 e 9 euro. Al ribasso, invece, la rottura del supporto importante a 7 euro confermerebbe il sentiment avverso sul titolo con possibili discese verso i minimi di marzo a 6,2 euro.