Enel convince Credit Suisse, ulteriori evidenze di leadership nella transizione energetica
Credit Suisse rivede al rialzo la propria valutazione su Enel alla luce delle maggiori evidenze circa la leadership del gruppo nella transizione energetica. Il nuovo piano 2021-2023 non ha deluso le attese con l’aggiunta di una migliore visibilità sulla crescita fino al 2030. Questo, insieme alla recente rivalutazione del settore, hanno spinto la casa d’affari elvetica a rivedere al rialzo il prezzo obiettivo a 9,2 euro rispetto a 8,2 euro indicati in precedenza. Reiterata la raccomandazione outperform.
Enel vanta una posizione di leadership globale nel rinnovabile in termini di capacità installata (45 GW a livello globale) e ha in programma di investire oltre 150 mld di euro nella transizione energeticanel prossimo decenio. Uno sforzo che si traduce in una crescita media annua del 6,6% a livelo di EPS nel periodo 2020-2030 secondo le stime di Credit Suisse, sostanzialmente in linea con il range di +6/7% indicato dall’utility italiana.
Nuova politica dividendi aggiunge chiarezza, ma…
C’è poi la nuova politica dei dividendi che si basa su un CAGR el dividendo per azione del 7% fino al 2023. “Anche se questo aggiunge chiarezza sulla futura distribuzione dei dividendi (che implica un rendimento da dividendo del 4,6%-5% fino al 2023), non lascia alcun potenziale di rialzo se Enel superasse i propri obiettivi di utile (cosa che l’azienda ha fatto, costantemente, pre-COVID)”, rimarca Credit Suisse.
Catalyst e rischi
Prossimo catalyst sarano i conti 2020 in arrivo a marzo. Due i potenziali rischi all’orizzonte menzionati da Credit Suisse: il primo è un ulteriore deterioramento delle valute in America Latina, il secondo è invece l’eventualità di un incremento dei rendimenti dei Btp.