Notizie Indici e quotazioni E ora ci si mette anche Elon Musk: il tweet del fondatore di Tesla fa salire ancora di più la febbre su GameStop

E ora ci si mette anche Elon Musk: il tweet del fondatore di Tesla fa salire ancora di più la febbre su GameStop

27 Gennaio 2021 09:36

Ci mancava soltanto Elon Musk, fondatore di Tesla, a far salire ulteriormente la febbre dei trader per il titolo GameStop: febbre che ha portato le quotazioni della catena di negozi di prodotti elettronici e videogiochi a volare del 275% in una settimana. ‘Merito’ di una banda di trader di Reddit, come ha fatto notare il canale televisivo americano Cnbc, che ha dato il via a una sorta di battaglia degli investitori retail contro gli short sellers di Wall Street.

Nella sessione di ieri, GameStop è volata ancora, fino a +92,7%, dopo la benedizione arrivata da Chamath Palihapitiya di Social Capital (non proprio uno alle prime armi, tutt’altro), che in un tweet ha scritto di aver acquistato alcune call options, opzioni call, sull’azione, scommettendo su una nuova fiammata del titolo.

Sembrava finita, almeno per la giornata di ieri, quando una nuova scossa di buy ha tramortito il titolo GME (ticker): scossa firmata da Elon Musk, per l’appunto, il fondatore e numero uno del colosso delle auto elettriche Tesla che, come al solito, è ricorso alla piattaforma Twitter.

Un semplice commento: “Gamestonk!!” con tanto di link che ha rimandato al forum online Reddit, per la precisione alla sezione wallstreetbets : quella, per intenderci, che conta più di due milioni di utenti. Immediati gli acquisti, con l’azione che ha incassato un altro +60% nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street.

Il risultato finale di queste sessioni di sbornia su GameStop -GME- è che il titolo è balzato di sette volte tanto, dagli appena $19 dollari dello scorso 12 gennaio al record di $147,98, diventando allo stesso tempo simbolo e protagonista di una sorta di battaglia degli investitori retail contro il mondo degli hedge fund e di altri player speculativi, che si erano invece accaniti contro l’azione con poderose scommesse al ribasso, le cosiddette operazioni di short selling.

E invece, soltanto nell’arco di poche sedute di gennaio, le quotazioni del gruppo sono volate del 680%: la cosiddetta armata degli investitori retail si è tradotta in una perdita mark-to-market, per gli short sellers, di più di $5 miliardi da inizio anno, che comprende la perdita di $917 milioni della sessione di lunedì e di $1,6 miliardi di venerdì scorso, stando ai dati di S3 Partners.

E tuttavia, sempre secondo S3 Partners, le operazioni di short selling non si sono fermate, anzi: nonostante il boom degli short squeeze, gli short seller stanno infatti continuando a scommettere al ribasso su GameStop tanto che, nel corso degli ultimi 30 giorni, le azioni che sono state prese in prestito e shortate sono aumentate di 1,5 milioni di unità, per un valore di $117 milioni.

Tornando a Musk, da segnalare che il termine “stonk”, in gergo, si riferisce a quei titoli che continuano a salire senza che ci sia una ragione fondamentale che avalli l’ondata rialzista. E, nel caso di GameStop, di fatto si può parlare di Gamestonk, visto che i numeri sugli utili e il fatturato del gruppo non giustificano affatto un atteggiamento che ha portato alcuni trader a pagare addirittura un premio del 426% rispetto a quanto indicato dagli analisti.

Non che la sbornia degli investitori retail – che ora hanno anche l’assist di diverse APP a loro dedicate, con un successo esploso in tempi di lockdown da coronavirus – leggi caso Robinhood – riguardi solo Wall Street. Indicativo anche il caso di Tencent, che ha visto una folla di investitori retail prendere d’assalto non solo il titolo ma anche le opzioni call relative, al punto che un contratto di call option, in una sola seduta, è arrivato a volare fino a +118.000%.