Diess (Volkswagen): altro che EV, vero gamechanger sono le auto smart
Il vero gamechanger per l‘industria automobilistica sono le auto smart, ossia quelle intelligenti, non quelle elettriche. A dirlo uno che di motori se ne intende, ossia il numero uno di Volkswagen Herbert Diess. Il 62enne manager che sta cercando di rivoluzionare una delle più grandi case automobilistiche europee, afferma sostanzialmente che il passaggio verso i veicoli elettrici a batteria (EV), che deve ancora essere supportato da vendite effettive, è stato sigillato. Ora la svolta arriva da altro.
Diess (VW): ecco la versa svolta nel settore auto
“La guida autonoma cambierà davvero la nostra industria come nient’altro prima”, ha detto Diess parlando a Monaco di Baviera prima dell’apertura ufficiale del salone dell’auto, aggiungendo che il passaggio verso le auto elettrificate era “abbastanza facile” in confronto. “Il vero gamechanger è il software e la guida autonoma” sostiene Diess i cui commenti arrivano mentre la pressione ambientale sul settore automobilistico sta aumentando, con la Commissione europea che a luglio ha proposto il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035.
La scorsa settimana, Greenpeace e la ONG ambientale tedesca Deutsche Umwelthilfe (DUH) hanno annunciato che avrebbero intrapreso azioni legali contro le case automobilistiche tedesche, tra cui Volkswagen, se non avessero intensificato le loro politiche per affrontare il cambiamento climatico. Diess non mira quindi solo a superare Tesla e trasformare Volkswagen nel più grande venditore di veicoli elettrici del mondo entro il 2025. Il manager alla guida della casa automobilistica di Wolfsburg vuole anche fare dei servizi software per le auto autonome un pilastro chiave del futuro business del gruppo, ed è per questo che Volkswagen ha acquistato la startup di software per la guida autonoma Argo AI, un concorrente di Waymo di Alphabet.
Le case automobilistiche tradizionali e le aziende tecnologiche hanno versato miliardi di dollari negli ultimi dieci anni per realizzare la loro visione di auto senza conducente, ma i robotaxi rimangono sfuggenti a causa di ostacoli tecnici e normativi che richiede. “Entro il 2030 … circa l’85% del nostro business è costituito da auto, auto private, di proprietà privata, auto a noleggio condivise. E circa il 15% della mobilità dovrebbe essere costituito da navette, mobilità come servizio”, ha concluso Diess.