DiaSorin fa progressi tra approvazione Fda e nuova partnership, ma il titolo non festeggia. Ecco perché
Doppia notizia positiva per DiaSorin, che nelle ultime ore ha annunciato l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) americana per commercializzare negli Stati Uniti il suo test molecolare per l’influenza e una partnership strategica con MeMed per lo sviluppo e la vendita di una innovativa soluzione diagnostica. Eppure il titolo a Piazza Affari non festeggia. Dopo un avvio in rialzo di oltre 1 punto percentuale, l’azione del gruppo di Saluggia perde progressivamente terreno fino a scivolare sotto la parità e segnare un ribasso di quasi l’1%.
Per capire, partiamo dai fatti. Ieri sera DiaSorin ha fatto sapere di aver ricevuto l’approvazione dalla FDA per commercializzare negli Usa il nuovo test Simplexa per l’influenza, eseguibile contestualmente al test Covid-19, consentendo così di differenziare l’infezione da SARS-CoV-2 dall’influenza di tipo A o B e dal virus respiratorio sinciziale (RSV). In altre parole, i test permetteranno di diagnosticare accuratamente il virus che ha provocato l’infezione e avrà, pertanto, importanti implicazioni nella gestione terapeutica del paziente, così come nel contenimento delle infezioni tra la popolazione e nelle azioni da intraprendere per mitigarne la diffusione in vista anche della prossima stagione influenzale.
DiaSorin ha annunciato poi una partnership strategica con MeMed per lo sviluppo e la commercializzazione di una soluzione diagnostica basata sulla risposta immunitaria dei pazienti. In base all’accordo, DiaSorin ha ottenuto i diritti alla commercializzazione del test MeMed BVTM sulle piattaforme della famiglia Liaison, oltre 5.000 sistemi già installati nel mondo. Il test permette al medico di differenziare tra le infezioni batteriche e quelle virali e quindi di adottare le misure terapeutiche più efficaci e ha ottenuto il marchio CE in Europa e l’approvazione dal
Ministero della Salute di Israele. “La notizia è positiva – commentano oggi gli analisti di Equita – in quanto si tratta di un test innovativo e avanzato con alto valore clinico, che si aggiunge al menù di DiaSorin”. Anche se gli impatti quantitativi e la velocità di adozione del test dipenderanno dalla capacità di evidenziare la qualità e l’importanza del test agli utilizzatori.
Anche l’approvazione da parte della FDA americana del test molecolare sull’influenza viene ritenuta dagli esperti di Equita una notizia positiva per il titolo DiaSorin, su cui hanno un rating Hold (tenere in portafoglio) con un target price a 149 euro. “Si tratta di una notizia positiva – spiegano – in quanto riteniamo che la richiesta di test combinati in grado di distinguere pazienti infetti da influenza da quelli Covid-19 andrà ad aumentare con l’arrivo dell’autunno/inverno, sostenendo le vendite dei test molecolari per l’influenza”.
Allo stesso tempo però gli analisti della sim milanese avvertono: “Al contrario, non vediamo impatti per la vendita di test molecolari Covid in quanto le nostre stime di fatturato (154 milioni nel 2020) assumono già il pieno utilizzo della capacità produttiva”. La società ha indicato di raggiungere 1 milione di test al mese per la fine dell’anno. Ma non solo. “È opportuno sottolineare – aggiungono da Equita – che anche per questo tipo di test combinati la competizione sta aumentando: Roche ha ottenuto l’ok dalla FDA la scorsa settimana per un test molecolare unico per influenza A/B e Covid-19 e crediamo che altri principali player di settore potrebbero lanciare prodotti simili sul mercato”.
L’analisi del titolo, attenzione al supporto chiave in area 140 euro
La forte competizione che si sta sviluppando in campo farmaceutico intorno al Covid-19 potrebbe spiegare la debolezza del titolo DiaSorin, che nonostante questa doppia notizia positiva non riesce a imboccare la via dei rialzi a Piazza Affari, scivolando in area 143,7 euro. Dal massimo di maggio 2020 a 211,8 euro, DiaSorin ha avviato una profonda correzione di oltre il 30% che ha riportato i corsi sul supporto chiave collocato in area 140 euro. Un livello importante sia per il passaggio della media mobile 200 periodi sia del ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto l’up trend avviato a marzo del 2020. In questo scenario, il break di tale livello avrebbe ripercussioni negative per il titolo con target ribassisti a 129 e 122 euro. Allo stesso tempo però, questo potrebbe anche essere un livello di inversione di tendenza. In caso di rimbalzo con volumi e volatilità, target a 150 e 167 euro.