Debito pubblico: in Italia fardello pro capite a 52.855 dollari, settimo più alto al mondo
Nel 2020 il debito pubblico globale è aumentato di più di un sesto, raggiungendo un picco record di 62500 miliardi di dollari. La cifra emerge dalla prima edizione del Sovereign Debt Index di Janus Henderson, uno studio a lungo termine sulle tendenze del debito pubblico in tutto il mondo, sulle opportunità d’investimento e sui rischi che comporta.
Debito pubblico globale tocca un picco record nel 2020
Secondo lo studio, i governi mondiali hanno contratto debito nel 2020 per un controvalore di otto anni, incassando risorse destinate alla lotta alla pandemia ed incrementando il debito pubblico globale di oltre un sesto (17,4%). Il Sovereign Debt Index di Janus Henderson inoltre ha rivelato come le economie più importanti hanno contratto i debiti maggiori nel 2020, ma il deficit di bilancio più considerevole è stato quello del Regno Unito.
Alcuni Paesi si sono fatti carico di un debito maggiore rispetto ad altri per fronteggiare le sfide dell’anno passato. In termini assoluti, le economie più importanti si sono assunte naturalmente la parte preponderante del debito: USA, Giappone e Cina da soli hanno totalizzato più della metà del nuovo debito contratto dai governi nel 2020. In rapporto alla sua economia, a prendere in prestito le maggiori quantità di denaro, è stato il Regno Unito, con un deficit di bilancio del valore di un quinto del PIL.
Il debito pubblico italiano al settimo posto tra i più alti al mondo
Guardando invece all’Italia, il debito pubblico tricolore, in linea con il trend osservato nell’Unione Europea, è più che raddoppiato negli ultimi 25 anni e ammonta a 3196 miliardi di dollari. Il debito pro-capite del Paese si attesta a 52.855 di dollari, al settimo posto tra i più alti al mondo. L’Italia è inoltre il secondo Paese più indebitato rispetto alle dimensioni della sua economia, con un rapporto debito/PIL pari al 159%. La pandemia ha contribuito ad innalzare il livello di debito, tra il 2019 e il 2020, del 18%, pari a 488 miliardi di dollari e 8145 dollari pro-capite.
L’attesa risalita dei tassi di interesse con il rimbalzo dell’economia non dovrebbe interrompere il trend di crescita dell’indebitamento complessivo: le stime prevedono infatti la contrazione di ulteriore passivo entro il 2025 per un totale di 3626 miliardi di dollari, con un incremento di 430 miliardi. L’Italia è uno di quei Paesi che dovrà rifinanziare oltre metà dei propri bond in circolazione entro i prossimi 5 anni: una posizione potenzialmente scomoda in virtù di un costo del denaro più elevato determinato dalla ripresa dell’economia.