Crisi di fine semestre per l’azionario UE, spread accentuato tra Wall Street e Piazza Affari
La settimana post-FOMC, con i mercati che nei primi giorni avevano reagito nervosamente alla possibilità di una Fed meno accomodante, si sta rilevando meno traumatica del previsto per Wall Street. Il Nasdaq ha tratto notevole beneficio dal calo dei rendimenti dei Treasury a lunga scadenza e gli investitori continuano a dare credito alle parole di Powell che continua a vedere l’inflazione come un problema ‘transitorio’.
Così il Nasdaq ha aggiornato i massimi storici, il colosso Microsoft si è aggiunto ad Apple al club ristretto dei titoli da 2.000 ml ddi dollari di market cap e anche lo S&P viaggia a ridosso dei massimi. Ieri l’indice delle 500 large cap di Wall Street è sceso dello 0,11%, a 4.241,84 punti che comunque rimane distante di appena lo 0,4% dal suo record di sempre.
Anche Kaplan spinge per una stretta sui tassi già nel 2022
L’ottimismo sui mercati non è incrinato dalle prese di posizione di alcuni ‘falchi’ della Fed. Il presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, si unisce al collega Bullard nel prevedere la necessità di un primo aumento dei tassi già il prossimo anno poiché l’inflazione sarà oltre l’obiettivo del 2% della banca centrale quest’anno e il prossimo e la disoccupazione scende al di sotto del 4%. Kaplan, intervistato da Bloomberg News, ritiene che prima del’aumento dei tassi la Fed inizierà a ridurre gli acquisti di Treasury.
In rialzo dei tassi già nel 2022 è stato indicato anche da altri due falchi Fed quali il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic e James Bullard, numero uno della Fed di St. Louis.
Nell‘ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di giugno, il dot plot (la rappresentazione grafica della previsione del tasso di ciascun membro Fed) ha mostrato la proiezione mediana di due aumenti dei tassi nel 2023. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha indicato che la banca centrale inizierà a parlare di ridurre i 120 miliardi di dollari di acquisti mensili di attività nelle prossime riunioni.
Borse UE con il fiato corto a fine semestre
Volgendo lo sguardo all’Europa, ieri è andata in scena una seduta difficile con ribassi nell’ordine dell’1% per le principali Borse. Discesa che ha allargato ulteriormente il ga rispetto a Wall Street nell’ultima settimana.
A 5 giorni il divario di performance tra l’S&P 500 e l’Eurostoxx 50 superi agevolmente i 2 punti percentuali (3% rispetto a Milano e Madrid). “E il bello è che l’euro nel medesimo lasso di tempo lascia sul campo mezzo punto (e 1.5 punti dal FOMC, 6 sedute fa). Sono curioso di vedere come e quando questa divergenza rientrerà, perchè mi pare ingiustificata, per il momento”, rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
Oggi a Milano spicca il raly di Campari che segna +2,24% a 11,42 euro (+1,7%), sui nuovi massimi storici. Oggi gli analisti di Citi hanno alzato il rating sulla società di beverage da sell a neutral con prezzo obiettivo a 11,50 euro.
Bocciatura invece per Pirelli (-3% a 4,866 euro) su cui Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione da neutral a sell.