Covid: variante Omicron mette nuovamente a rischio il settore viaggi
La variante Omicron fa ripiombare l’industria dei viaggi nell’incertezza. Le compagnie aeree si preoccupano che la nuova variante metterà fine alla breve ripresa dell’industria.
Solo poche settimane fa, sembrava che il peggio fosse passato. Gli Stati Uniti avevano finalmente revocato il divieto di viaggio sull’Europa, durato 19 mesi, e la rinascita delle lucrative rotte transatlantiche prometteva di sostenere un’industria che si stima abbia perso 6 trilioni di dollari dall’inizio della pandemia. Ma questo ottimismo potrebbe rivelarsi prematuro. L’arrivo della variante Omicron del coronavirus, rilevata per la prima volta in Sudafrica, sta portando i paesi a decidere per nuove restrizioni di viaggio. Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invitato i paesi dell’UE a sospendere tutti i viaggi aerei dai paesi colpiti dalla variante. Al momento dell’annuncio, questo significava limitare i voli da sei nazioni dell’Africa meridionale. Ma da quel momento i casi di Omicron hanno iniziato ad apparire in tutto i paesi Ue – tra cui Belgio, Paesi Bassi, Irlanda, Italia, Portogallo, Germania e Repubblica Ceca, così come il Regno Unito. Da qui molti si sono mossi. La Polonia, per esempio, ha annunciato una quarantena di 14 giorni per chiunque venga da fuori della zona Schengen senza visti dell’UE. La Spagna ha inasprito le sue regole di viaggio, richiedendo le vaccinazioni per le persone provenienti dal Regno Unito. La Svizzera, nel frattempo, ha introdotto una quarantena di 10 giorni e un test molecolare negativo per i cittadini non svizzeri o residenti che viaggiano da paesi come Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito e Repubblica Ceca.
Compagnie aeree sull’attenti: la variante Omicron spaventa
Le compagnie aeree guardano con timore i paesi che stanno chiudendo le frontiere. Il capo dell’International Air Transport Association, Willie Walsh, ha accusato i governi di rispondere alla nuova variante – sulla quale molto rimane ancora sconosciuto – in “modalità di emergenza”.
Airlines for Europe (A4E) ha detto che le nuove varianti dovrebbero essere monitorate, ma la chiusura delle frontiere dovrebbe essere una “misura di ultima istanza”.
La settimana scorsa, la Commissione ha aggiornato le sue linee guida per i viaggi, raccomandando che i certificati di vaccinazione UE per i viaggi siano considerati validi solo per nove mesi. E anche qui A4E ha chiamato la proposta della Commissione “prematura”, dicendo che “può mettere a rischio la capacità delle persone di viaggiare”, dato che molti paesi dell’UE devono ancora rendere disponibili le terze dosi alla maggior parte della loro popolazione adulta.