Notizie Notizie Mondo Covid e mercati: recupero a V dipende dall’evoluzione del contesto sanitario

Covid e mercati: recupero a V dipende dall’evoluzione del contesto sanitario

29 Giugno 2020 11:26

Il punto peggiore della crisi del coronavirus potrebbe essere stato superato ma è improbabile un ritorno allo scenario precedente. Così il presidente della Bce Christine Lagarde secondo cui “La ripresa sarà incompleta e potrebbe cambiare diversi settori”.

Ma davvero dal punto di vista economico il peggio può considerarsi ormai superato? Questa la domanda che si pongono Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management secondo cui a sentire il Fondo Monetario Internazionale sembrerebbe proprio di no visto che nelle ultime previsioni del 24 giugno, il Fondo ha dipinto uno scenario poco incoraggiante e decisamente peggiorativo rispetto al World Economic Outlook precedente, risalente ad aprile.

Crisi coronavirus: l’approccio diverso per gli emergenti e i sviluppati

L’FMI mostra un percorso evidentemente dicotomico tra i Paesi sviluppati e quelli emergenti: se per i secondi, infatti, la crisi da Coronavirus sembrerebbe una pausa di riflessione all’interno del trend  secolare di forte crescita (-3,0% nel 2020 e +5,9% nel 2021), per i primi invece il Fondo Monetario Internazionale sembra ipotizzare maggiori danni strutturali alle economie, mettendo in discussione lo scenario consensuale di recupero a “V” quantomeno sull’entità della ripresa, che nelle stime IMF è ben inferiore alla caduta (-8,0% nel 2020 e +4,8% nel 2021).

Ma perché questo diverso trattamento riservato ai Paesi emergenti e a quelli sviluppati? Tutto risiede nella maggiore incidenza sulle economie di questi ultimi del settore dei servizi, sicuramente il più colpito dalla pandemia e quello con la ripresa più lenta (ristoranti, alberghi, turismo, centri sportivi e via dicendo). La produzione agricola e industriale, preponderante nelle aree in via di sviluppo, se non si perde capacità produttiva, sembra infatti riuscire a navigare più agevolmente nelle acque torbide della pandemia, come mostrato dai dati degli apripista cinesi. “Per quanto pure secondo la nostra visione il rimbalzo sarà più deciso nelle economie emergenti, ci attendiamo una dinamica per larghi tratti a “V” anche nel mondo sviluppato” dicono gli analisti.  Ciò che appare al di fuori di ogni dubbio è che il percorso per uscire dalla crisi sarà pieno di insidie. In assenza di notizie positive sul fronte della ricerca medica, cure o vaccini che siano, in una crisi scaturita da un’emergenza sanitaria è normale che l’incognita più grande riguardi l’efficacia delle misure di contenimento della diffusione del virus. Ad oggi, il modello cinese, in parte replicato nel resto dell’Asia e in Europa, sembra vincente (la settimana scorsa sono bastate poche centinaia di casi per catapultare di nuovo Pechino, una megalopoli da oltre 20 milioni di abitanti, in pieno lockdown). Per il resto, concludono, per capire effettivamente se il recupero sarà a “V” o meno, occorrerà monitorare da vicino l’evoluzione della situazione sanitaria.