Notizie Notizie Italia Chiusura Piazza Affari: +3,46% il Ftse Mib con impennata di banche, ENI e Telecom

Chiusura Piazza Affari: +3,46% il Ftse Mib con impennata di banche, ENI e Telecom

16 Giugno 2020 17:52

Il Ftse Mib chiude in forte rialzo oggi e segna un +3,46% a quota 19.625 punti con banche e industriali in prima fila. Sponda importante al ritorno dell’ottimismo sui mercati è stata ancora una volta la Fed e poi anche le forti vendite al dettaglio Usa. La Fed ha annunciato l’acquisto anche di singoli corporate bond scambiati sul mercato secondario oltre a quelli che sta acquistando attraverso gli ETF. Negli Usa si profila anche un nuovo stimolo fiscale. Stando a quanto riportato da Bloomberg, l’amministrazione di Donald Trump starebbe lavorando su un nuovo piano di stimoli fiscali da $1 trilione in termini di spese per infrastrutture. La cifra dovrebbe essere utilizzata sia per finanziare la costruzione di strade e ponti, che per creare nuove reti 5G.

Buzzi svetta grazie a ipotesi maxi-piano infrastrutturale

Ipotesi maxi-piano infrastrutturale che ha sospinto titoli quali Buzzi, che ha chiuso a oltre +9% in vetta al Ftse Mib. Buzzi negli Usa genera il 55% dell’ebitda e sarebbe quindi il principale beneficiario del piano tra tutti i titoli di Piazza Affari. C’è poi Prysmian, oggi salita del 5% e che in Nord America genera il 35% dell’Ebitda gruppo (e nello specifico il business telecom in NA rappresenta il 7,5% dell’Ebitda). Non è da escludere nemmeno CNH Industrial (+4,80%) la cui divisione construction equipment nel 2019 ha generato il 10% del fatturato di gruppo, di cui il 50% negli Usa, ma solo il 3% del margine operativo a causa di problemi strutturali. 

Telecom torna a sperare in progetto rete unica

Tra le big spicca il +4,14% di ENI grazie anche al rally del petrolio. Bene anche Enel a +2,77%. Spicca il balzo del 7,76% di Telecom Italia a 0,3734 euro che assapora l’avvicinarsi di una svolta nella creazione della rete unica italiana per internet veloce alla luce dell’offerta pervenuta a Enel da parte del fondo Macquarie per rilevare il 50% di Open Fiber. Gli analisti rimarcano come la valutazione dell’asset sarà cruciale per Enel al fine di dare il via libera ad una cessione considerando la crescente spinta sul tema della digitalizzazione e l’incremento di importanza delle reti in fibra con COVID-19.  Un’eventuale cessione della quota in Open Fiber da parte di Enel potrebbe successivamente facilitare i negoziati per la costituzione di una rete unica con TIM.

Banche avanti tutta, Banco BPM la migliore

Impennata oggi anche per il settore bancario tra mosse ulteriori delle banche centrali e il nuovo calo dei crediti in sofferenza tra le banche italiane. Le sofferenze nette ad aprile erano pari a 26,2 miliardi, in calo rispetto ai 32,6 miliardi di aprile 2019 (-19,5%), mentre la Banca d’Italia si attende un’inversione di marcia a causa degli effetti della crisi Covid-19.

Spiccano i balzi di tutte le big: Unicredit, che era reduce da 5 sedute consecutive in ribasso, è salita del 6,62%, Intesa Sanpaolo del 4,46%, Bper +6,56%; la migliore in assoluto è Banco BPM con +7,34%. Secondo quanto riportato oggi da Il Messaggero, nelle scorse settimane – a ridosso dell`approvazione da parte della Bce dell’OPS su UBI da parte di Intesa Sanpaolo – i vertici di Banco BPM e UBI si sarebbero incontrati per discutere i termini di un’eventuale aggregazione. Tentativo che sarebbe abortito subito complice anche la contrarietà della Bce a seguito di contatti informali.