Cattolica: alcuni soci contrari all’aumento di capitale, ora si guarda all’assemblea del 31 luglio
Malumore in Cattolica Assicurazioni per l’operazione di trasformazione della compagnia in Spa e l’ingresso di Generali. Alcuni soci hanno fatto ricorso contro la decisione, presa dall’assemblea di fine giugno, sull’aumento di capitale, necessario per avviare tutto l’iter, che rischia ora di rallentare. Intanto spunta l’ipotesi di una estensione dell’accordo tra Cattolica e Generali, in barba ai soci contrari, e alcuni analisti non escludono in futuro una maggiore integrazione tra le due compagnie.
Le date che sbloccheranno la faccenda
34 soci di Cattolica (pari allo 0,18% del totale dei soci), in possesso dello 0,03% del totale delle azioni, hanno presentato ricorso al tribunale di Venezia contro la delibera dell’assemblea dello scorso 27 giugno, che ha attribuito la delega al Cda ad aumentare il capitale sociale fino a 500 milioni. La notizia, comunicata dalla stessa Cattolica, conferma le indiscrezioni stampa che erano state anticipate da Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi.
L’udienza è stata fissata per il prossimo 17 agosto, dopo quindi l’assemblea del 31 luglio che dovrà votare a favore della trasformazione in Spa, condizione necessaria per l’ingresso di Generali. Cattolica ha fatto sapere di aver “immediatamente sottoposto l’atto ai propri difensori per le opportune difese, ritenendo del tutto infondate e temerarie le richieste dei soci, che peraltro rappresentano una quota assai poco rilevante in termini sia di azioni che rispetto alla ampia base sociale”. La compagnia ricorda che la delibera impugnata è stata autorizzata dall’Ivass e regolarmente iscritta nel Registro delle Imprese.
Possibile estensione degli accordi?
Alla faccia del malumore che serpeggia tra alcuni soci di Cattolica, arriva la voce che l’accordo con Generali potrebbe estendersi. Secondo quanto riportato da diverse fonti di stampa, una volta completata la trasformazione della compagnia in Spa, l’intesa tra Cattolica e Generali potrebbe ampliarsi oltre ai quattro punti delineati a giugno (ovvero Asset management, Internet of Things, Business Salute e Riassicurazione), evidenziando la disponibilità a valutare operazioni, societarie o di mercato, che consentano il rafforzamento della partnership e le sinergie tra i due gruppi, nonché eventualmente a negoziare e concordare eventuali operazioni straordinarie.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Generali al momento escluderebbe comunque la possibilità di lanciare un’Opa su Cattolica, dopo che diventerà primo azionista con una quota del 24,4%, se tutto andrà liscio. Ma l’ipotesi di una maggiore integrazione tra le due compagnie non è da escludersi secondo gli analisti di Equita che nel report di oggi scrivono: “Riteniamo che in un’ottica di medio termine sia immaginabile un’integrazione di Cattolica in Generali anche al fine di sfruttare appieno le sinergie tra i due gruppi”. Sulla base delle sue stime, ai prezzi attuali e includendo l’aumento di capitale da 500 milioni, Cattolica tratterebbe con un Price/Earning 2022 pre sinergie di 11 volte che diventerebbe 8,7 volte nel post, contro 8 volte a cui sta attualmente trattando Generali.
Su entrambi i titoli, Equita ha un rating Hold (tenere in portafoglio) con un target price di 4,5 euro per Cattolica e di 15,1 euro per Generali. A Piazza Affari, in una seduta in deciso ribasso, l’azione Cattolica Assicurazioni scivola dello 0,85%, mentre Generali cede l’1,9%.