Buffett a 360° su Big Tech, Robinhood, stock picking, fondi indicizzati, SPAC. Il mea culpa su Apple
Warren Buffett a 360 gradi nell’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway, che si è tenuta a Los Angeles nel fine settimana appena concluso.
Dalle Big Tech Apple e Google ai fenomeni Bitcoin-Ethereum, con quest’ultimo fresco di record; dalle SPAC al trading amatoriale attraverso l’APP Robinhood, fino al non vedere nessun problema a detenere un titolo come Chevron in portafoglio, così come di altre aziende che continuano a puntare sui combustibili fossili. Dall’aumento dell’inflazione alla necessità che gli investitori guardino ai fondi indicizzati. Insieme al suo braccio destro di una vita, il vicepresidente della holding Charlie Munger, 97 anni, Warren Buffett, 90 anni, ha dispensato consigli e opinioni su asset finanziari e mercati, fenomeni che ritiene passeggeri e trend di investimenti, questioni macro come l’inflazione e le spese di Washington, politiche aziendali & Co.
Niente tavole imbandite per gli ospiti. Niente ospiti, d’altronde. Per il secondo anno consecutivo, l’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire Hathway, tra gli eventi più attesi del mondo della finanza, è stata tenuta in via virtuale, a causa del Covid-19.
Bilancio di Berkshire I trimestre e annuncio di nuovo buyback
Intanto, vale la pena partire dall’inizio, ovvero della diffusione del bilancio di Berkshire Hathaway, di cui Buffett è fondatore, presidente e amministratore delegato.
Nel primo trimestre del 2021, l’utile operativo della conglomerata si è attestato a $7,018 miliardi, in rialzo del 20% rispetto ai $5,871 miliardi dello stesso periodo del 2020, grazie alla ripresa di diversi business – da quello assicurativo a quello ferroviario -dai danni inflitti dalla pandemia Covid-19.
Buffett ha reso noto inoltre di aver avviato una nuova operazione di buyback azionario nel trimestre, riacquistando $6,6 miliardi di titoli Berkshire, dopo il record di buyback dello scorso anno, pari a $24,7 miliardi.
Il ritmo degli acquisti è stato lievemente inferiore rispetto ai $9 miliardi di titoli azionari acquistati nel quarto trimestre.
Il flusso di cassa di Berkshire è salito del 5% nel trimestre, superando i $145,4 miliardi, appena al di sotto del livello record segnato alla fine del terzo trimestre del 2020.
Con tanta liquidità in pancia, la holding sembra voler continuare a evitare qualsiasi operazione di M&A, focalizzandosi piuttosto sulla sua propria valorizzazioni. Tanto che, come ha fatto notare un articolo di Bloomberg, Warren Buffett continua a investire in se stesso, attraverso le operazioni di buyback.
Buffett su Apple Google & Co. No stock picking, sì fondi indicizzati
Secondo Buffett, le valutazioni delle mega tech stock, ovvero dei titoli di società tecnologiche a mega capitalizzazione del calibro di Apple e Google non sono “folli”. La ragione risiede nel livello incredibilmente basso dei tassi dei Treasuries Usa di breve termine, che rappresentano “il parametro privo di rischio contro cui altri valori vengono misurati”.
Praticamente, ha spiegato ancora il ceo e presidente della holding Berkshire, “i tassi di interesse sono per il valore degli asset quello che la gravità è la materia” e oggi i tassi non valgono davvero niente.
Se i tassi di interesse dei Treasuries rimarranno così bassi, ha affermato Buffett, allora i titoli delle Big Tech si confermeranno un affare.
“Titoli come Google ed Apple sono incredibili se si guarda a quanto si guadagna sul capitale. Non richiedono molto capitale, e zampillano sempre più soldi”. E così continueranno a fare SE i tassi non saliranno.
Ma i tassi saliranno? Già l’agenzia di rating Moody’s, nelle ultime ore, ha lanciato un avvertimento, sottolineando che la Fed avrebbe fatto male i suoi conti e che, a suo avviso, l’inizio del tapering del Quantitative easing e il rialzo dei tassi, negli States, siano molto più vicini di quanto si pensi.
“Stiamo assistendo a una inflazione significativa – ha detto l’investitore – Noi stiamo alzando i prezzi. (I fornitori) ci stanno alzando i prezzi, e noi lo stiamo accettando”.
Un campanello d’allarme sul trend delle pressioni inflazionistiche non è stato tuttavia suonato: “La gente ha solidi nelle proprie tasche, e paga prezzi più alti…c’è quasi una febbre negli acquisti”, ha continuato l’oracolo, facendo notare che la crescita dell’economia è “rovente”.
Consiglio a investitori: No stock picking, meglio fondi indicizzati
Secondo Warren Buffett, in generale fare stock picking con successo sta diventando difficile.
Buffett ha presentato all’assemblea degli azionisti Berkshire una slide, presentando 20 azioni di relativi colossi di tutto il mondo che presentano la capitalizzazione di mercato più alta.
Tra i primi sei giganti ci sono quasi esclusivamente società americane: Apple è al top, con un valore di mercato di $2 trilioni circa; seguono Microsoft, Amazon, la holding a cui fa capo Google, Alphabet e Facebook, rispettivamente al terzo, quarto, quinto e sesto posto.
La posizione numero 2 è occupata dal colosso petrolifero saudita Saudi Aramco.
A quel punto il ceo della holding ha chiesto quale delle suddette azioni il pubblico avrebbe ritenuto esistere ancora tra 30 anni: forse 5, forse sette? Ha chiesto e si è chiesto.
A quel punto, l’oracolo ha mostrato una slide di 30 anni fa: ebbene, nessun titolo presente nella classifica del 2021 compariva nella classifica.
“Credo che, tra di voi, sarebbero stati davvero in pochi a rispondere zero, e non credo inoltre che sarà così, ma tutto questo è utile per rammentarci le cose straordinarie che possono accadere – ha continuato Buffett – Il mondo può cambiare in modi molto drammatici“.
E dunque, cosa dovrebbe fare l’investitore medio?
Nel fare il parallelismo tra i mercati finanziari e i casinò, visto che il numero di persone che entra nei casinò è maggiore di quello di persone che ne escono, “per un po’, ci sarà questa realtà a sé, in cui nessuno vi avvertirà allo scoccare della mezzanotte, quando tutto si ritrasformerà in zucca e topi“, ha detto, riferendosi alla favola di Cenerentola.
Di conseguenza, per la maggior parte degli investitori la risposta sensata risiede nei fondi indicizzati.
Secondo Warren Buffett, il fatto che è talmente difficile prevedere che tipo di cambiamento incredibile si verificherà nel mondo è una ragione perfetta per puntare su questi prodotti finanziari. Non per niente nel testamento che ha redatto, Buffett ha dato istruzioni che il 90% delle sue ricchezze (ora incastonate nelle azioni Berkshire) vada a sua moglie attraverso un fondo indicizzato azionario che si riferisca per esempio allo S&P 500, e che il 10% punti sui Treasuries Usa.
Niente stock picking neanche per lui, insomma: anche perchè, vista la fluidità del contesto, anche se fosse possibile comprendere la promessa di un determinato settore non sarebbe semplice, con lo stock picking, selezionare il vincitore di quell’industria.
Alert su App di trading Robinhood
“Ci vuole molto di più a riuscire a scegliere i titoli che capire quale sarà l’industria meravigliosa del futuro – ha detto ancora l’investitore leggendario – Non credo che l’investitore medio sia capace di fare stock picking”.Di conseguenza, è bene fare attenzione a quell’istinto della natura umana che porta a scommettere in modo anche incontrollato.
“Le società americane sono diventate un posto meraviglioso dove le persone mettono e risparmiano i loro soldi, facendo però anche scommesse esagerate”.
A tal proposito, Buffett sospetta che gran parte del trading che ha per oggetto le opzioni di breve termine sul titolo Apple provenga da giovani trader che operano con Robinhood, l’APP popolare di trading che è diventata il punto di ritrovo degli investitori amatoriali.
Scommettere – ha precisato il numero uno di Berkshire – non è di per sé qualcosa di vergognoso, visto che si tratta di “un istinto molto umano”. Tuttavia, “una società non può essere basata su questo” e “(Robinhood) è diventata parte significativa del gruppo di casinò che nell’ultimo anno-ultimo anno e mezzo ha fatto il suo ingresso nel mercato azionario”, ha detto Buffett, affermando che sarebbe davvero curioso di vedere l’applicazione che la società ha presentato alle autorità dei mercati per lanciare l’Ipo.
Peggiore il giudizio sull’APP arrivato dal braccio destro e vice presidente di Berkshire, Charlie Munger. Riferendosi a Robinhood, Munger ha detto che si tratta di “qualcosa di profondamente sbagliato” e che “noi non vogliamo fare soldi vendendo roba nociva alla gente”.
Buffett contro SPAC, Munger su Bitcoin: successo disgustoso
Ma l’affondo è stato lanciato anche contro il mondo delle Spac. “Le SPAC in generale devono spendere i soldi in due anni, e questo lo capisco. Se punti una pistola alla mia tempia e mi dici di acquistare un’azienda in due anni, sicuramente lo faccio”, ha detto Buffett lasciandosi scappare una risata. “C’è sempre la pressione dei fondi di private equity”, ha puntualizzato, parlando del mercato in questione, aggiungendo che, a suo avviso, questa mania delle SPAC non durerà per sempre.
Da segnalare che SPAC è l’acronimo di Special Purpose Acquisition Companies, letteralmente società di acquisizione con obiettivi speciali, in pratica veicoli di investimento noti anche come blank check companies, che vengono costituiti con l’obiettivo di raccogliere capitali necessari per finanziare operazioni di M&A, fusioni e acquisizioni di aziende.
Si tratta di strumenti che sono stati concepiti per la quotazione in borsa di aziende senza ricorrere all’iter tradizionale dell’Ipo. Stando a quanto ha riportato il Financial Times, nei primi nove mesi del 2020, le SPAC americane hanno raccolto $41,7 miliardi, ovvero il 44% di tutte le offerte pubbliche, tant’è che ormai si parla di SPAC mania.
Riguardo all’altro tema scottante che divide il mondo della finanza, ovvero quello delle criptovalute, se Buffett ha preferito non commentare, Munger non ha fatto niente per nascondere l’enorme disprezzo che nutre nei confronti del successo delle monete digitali, tra l’altro poche ore prima che l’Ethereum volasse a un nuovo record. Il braccio destro di Buffett ha definito il successo del Bitcoin, in particolare, disgustoso.
“E’ ovvio che odio il successo del Bitcoin – ha detto Munger – E non dò certamente il benvenuto a una valuta che è così utile a chi rapina o estorce e così via, né mi piace dare miliardi e miliardi di dollari extra a qualcuno che ha appena inventato un nuovo prodotto finanziario dal nulla”.
Il mea culpa su Apple e la difesa di chi punta su combustibili fossili
Warren Buffett ha fatto poi mea culpa sulla decisione di vendere, nel 2020, una piccola parte della quota detenuta in Apple (che, nel quarto trimestre del 2020, è stata tagliata del 3,7% a 944 milioni di azioni).
“Abbiamo avuto l’opportunità di acquistare i titoli e ne ho venduti alcuni l’anno scorso…probabilmente è stato un errore”. Buffett ha rimarcato il fatto che il titolo Apple è “un affare enorme, enorme”, addirittura “indispensabile alla gente”.
Il motivo?
“Il ruolo che (Apple) ha nella vita delle persone è enorme. Una macchina costa $35.0000, giusto? Ora sono sicuro che se chiedeste ad alcune persone a cosa sarebbero disposte a rinunciare, se dovessero farlo, vi sentireste rispondere che preferirebbero rinunciare alla loro macchina piuttosto che al loro prodotto Apple”.
Apple rimane la più grande scommessa di Berkshire, con una quota valutata quasi $111 miliardi.
Buffett ha fatto anche un commento che non piacerà molto agli ambientalisti e/o ai sostenitori delle energie rinnovabili.
Nel rispondere a una domanda sulla crescente avversione che la finanza stessa sta manifestando nei confronti delle aziende di combustibili fossili, l’investitore ha affermato di non avere nessun problema a detenere il titolo Chevron, aggiungendo anzi di credere che il colosso petrolifero sarà un beneficio per la società, in futuro, anche se il mondo ricorrerà sempre di più a fonti rinnovabili di energia.
“Le persone che sono agli estremi di entrambe le parti sono un po’ folli. Non mi piacerebbe affatto se tutti gli idrocarburi venissero vietati nell’arco dei prossimi tre anni. Non funzionerebbe”.
Inoltre, sebbene sia lui che Munger abbiamo smesso di acquistare titoli legati ai colossi del tabacco, Buffett ha ricordato che Berkshire detiene partecipazioni in società retail che vendono comunque sigarette:
“Ogni business ha qualcosa che, se lo avessi saputo prima, non ti piacerebbe… ma se cerchi la perfezione totale nella tua sposa o nei tuoi amici o nelle società, non la troverai”.
Quello di cui Buffett sembra invece convinto, almeno allo stato attuale delle cose, è di voler continuare a snobbare i titoli delle compagnie aree nonostante le riaperture dalle fasi di lockdown da Covid-19:
“Un settore che faceva un fatturato appena inferiore ai $100 miliardi ha perduto un ammontare significativo di soldi, ha perso il potere di avere una prospettiva sugli utili…il turismo internazionale non è tornato…auguro (al comparto areo) ogni bene ma non voglio ancora rientrare nel business”.