Bce, si avvicina il meeting: tra possibile riduzione del Pepp e novità sui tassi
Giovedì sarà la giornata clou per capire l’indirizzo generale della politica monetaria europea nel quarto trimestre del 2021. Il meeting della BCE è l’appuntamento chiave segnato in rosso sul calendario, in cui si potrebbe decidere di optare per una leggera frenata agli acquisti previsti dal Pepp (Pandemic emergency purchase programme) e tracciare l’andamento futuro dei tassi. In ogni caso, stando alle analisi degli esperti di mercato, Francoforte dovrebbe propendere per delle soluzioni moderate. Ben consapevole della minaccia pandemica sempre in agguato e di una ripresa economica ancora da consolidare nell’Eurozona.
La frenata del Pepp
Il prossimo 9 settembre la BCE annuncerà le sue decisioni di politica monetaria e pubblicherà le previsioni economiche. Alcuni interventi degli scorsi giorni hanno inciso su quello che è possibile attendersi da questo incontro. Le previsioni di crescita e inflazione saranno riviste al rialzo per il 2021, sebbene la BCE continuerà a trascurare l’inflazione. Una delle mosse più importanti potrebbe riguardare il Pepp, secondo le analisi di tre grandi player del settore finanziario come Allianz Global Investors, Morgan Stanley e T. Rowe Price.
Le previsioni degli esperti
Secondo le ricerche fatte di recente sul tema, in base alle dichiarazioni dei policy maker, le possibilità che a questo meeting venga annunciata una riduzione nel ritmo di acquisti del Pepp sono superiori al 60%. Appare dunque verosimile che Francoforte annunci una riduzione sul volume degli acquisti nell’ambito del Pepp e un ritorno al ritmo tenuto in precedenza, prima dell’accelerazione annunciata a marzo. In ogni caso la BCE vede il programma come un’assicurazione contro il rischio del ribasso, pertanto il Pepp proseguirà finché la pandemia sarà in atto.
La battaglia sui tassi
Altro tema caldissimo, poi, è la politica sui tassi. Il meeting sarà l’occasione per la BCE di chiarire la sua strategia in un contesto di risveglio dei “falchi”. In questa occasione sarà spiegato il nuovo quadro di politica monetaria annunciato a luglio, compresa la sua guida anticipata sui rialzi dei tassi – che non è stata sostenuta all’unanimità – e gli strumenti da implementare per raggiungere il suo obiettivo di inflazione.
QE verso nuovo wording
I resoconti dell’ultimo meeting, quello di luglio, suggerivano che la BCE avrebbe separato la forward guidance sui tassi d’interesse da quella sul QE. L’attuale indicazione sul programma di acquisto asset (APP) prevede che finirà poco prima che si comincino ad alzare i tassi d’interesse chiave della BCE. Dai resoconti della riunione del Consiglio direttivo di luglio, sembra che diversi membri fossero preoccupati sulle implicazioni che la forward guidance sui tassi potrebbe avere per il QE. Temevano che nell’attuale formulazione fosse implicito che la durata del QE coinciderebbe con quella dei bassi tassi d’interesse, come effettivamente è. Pertanto il tema della forward guidance sul QE nella riunione successiva. Per questo giovedì si potrebbe assistere a un cambiamento nel wording sul QE.
Insomma, l’attesa dei mercati è febbrile, anche perché le condizioni finanziarie attuali in Europa sono molto più favorevoli rispetto all’ultimo meeting della BCE. La parola passa quindi all’Eurotower, che agirà sicuramente con equilibrio e moderazione anche in questa circostanza, soprattutto in vista dei possibili rischi di un colpo di coda del Covid nei lunghi mesi invernali. Perché anche un impatto su Paesi come Stati Uniti o Cina, finirebbe per riflettersi sull’economia del Vecchio Continente. Un’eventualità da non sottovalutare.