Banche, tra Npl in calo e tassi bassi crescono prestiti, raccolta e depositi
Una situazione complessivamente positiva per le banche italiane, questo il quadro tracciato da ABI nel rapporto mensile di novembre. Un’analisi che evidenzia a ottobre dinamiche di crescita sui prestiti, mentre i tassi si sono mantenuti sui minimi storici e i crediti deteriorati hanno proseguito nel loro calo. E su base annua, riscontra l’aumento di raccolta e depositi.
Prestiti, aumento dell’1,7% sul 2020 per imprese e famiglie
Ad ottobre 2021, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 1,7% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). A settembre 2021, per i prestiti alle imprese si registra un aumento dello 0,7% su base annua. L’aumento è del 3,6% per i prestiti alle famiglie.
Tassi ancora fermi sui minimi storici: quello medio scende al 2,18%
Ad ottobre 2021 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,18% (2,19% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,18% (1,15% il mese precedente; 5,48% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,43% (1,39% a settembre 2021, 5,72% a fine 2007).
Npl, prosegue il calo a settembre: sofferenze nette a 15,5 miliardi
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a settembre 2021 sono 15,5 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 16,6 miliardi di agosto 2021 e ai 24,3 miliardi di settembre 2020 (-8,9 miliardi pari a -36,4%) e ai 30,7 miliardi di settembre 2019 (-15,2 miliardi pari a -49,6%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 73,4 miliardi (pari a -82,6%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari allo 0,90% a settembre 2021, (era 1,40% a settembre 2020, 1,77% a settembre 2019 e 4,89% a novembre 2015).
In crescita raccolta e depositi su base annua
In Italia, ad ottobre 2021, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +4,9% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, nello stesso mese, di oltre 103 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +6,0% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 8 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -3,8%).