Banche KO e Unicredit ripiomba ai minimi, Ftse Mib segue tonfo Wall Street
Incipit di seduta con fitte vendite sui mercati. Piazza Affari noin è da meno con il Ftse Mib che cede al momento l’1,54% a 17.289 punti. Pesa il tonfo di ieri di Wall Street con principali indici in flessione del 2% circa. Sul mercato restano i timori legati a Covid-19, soprattutto dopo i nuovi casi di contagio che si sono manifestati in alcuni paesi a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento. Ieri Anthony Fauci, il virologo della Casa Bianca, nella sua audizione al Senato Usa, ha avvertito che una revoca prematura del lockdown potrebbe portare a ulteriori focolai del coronavirus.
Oggi attesa per il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e intanto i Treasury vedono i rendimenti scendere complice anche la crescente speculazione che gli Stati Uniti un giorno potrebbero adottare tassi di interesse negativi.
In Italia focus sull’approvazione del Decreto Rilancio al vaglio oggi del CdM.
Exor al tappeto
Tra i singoli titoli calo del 2,2% per Eni complice anche il nuovo dietrofront del petrolio. Male anche Exor, arrivata a cedere il 5% dopo che è saltato l’accordo con Covea per la cessione di PartnerRe (compagnia di riassicurazione con sede alle Bermuda interamente di proprietà di Exor).
Banche in affanno, Unicredit la peggiore
In difficoltà oggi il settore bancario con Unicredit a guidare i ribassi: il titolo del gruppo di piazza Gae Aulenti è arrivato a cedere il 3,09% a 6,45 euro, tornando quindi a ridosso dei minimi storici aggiornati settimana scorsa. Male anche Intesa e UBI entrambe a -1,5% dopo che ieri l’antitrust ha avviato un’istruttoria sull’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI. L’Autorità andrà a verificare “i possibili effetti sulle dinamiche concorrenziali nei mercati bancari, finanziaria e assicurativi nazionali e locali”.
Inoltre Fitch ha ridotto il rating a lungo termine senior preferred (unsecured) di Intesa Sanpaolo a ‘BBB-‘ da ‘BBB’, con outlook stabile. Declassamento analogo per UniCredit. La decisione dell’agenzia segue il declassamento del rating dell’Italia comunicato lo scorso 28 aprile.
Ferragamo reagisce bene ai conti
Tra i titoli in positivo spicca Salvatore Ferragamo (+2,4%) che accoglie bene i conti del primo trimestre che però evidenziano una perdita di 41 milioni di euro rispetto agli 11 milioni di euro del primo trimestre 2019. L’ebitda del trimestre è di 12 milioni di euro (-82,2%), mentre il risultato operativo (EBIT) è negativo per 36 milioni di euro rispetto ai 21 milioni di euro del primo trimestre 2019.