Notizie Notizie Italia BTP Futura: nessuna carica dei cittadini a salvare l’Italia, mini-flop per strategia anti-MES

BTP Futura: nessuna carica dei cittadini a salvare l’Italia, mini-flop per strategia anti-MES

10 Luglio 2020 13:28

Si è chiusa oggi, alle ore 13 di venerdì 10 luglio, l’emissione del primo Btp Futura, il titolo di Stato lanciato dal Mef, rivolto esclusivamente alla platea degli investitori retail, la cui raccolta servirà a finanziare la ripresa dell’economia italiana, azzoppata dalla crisi del coronavirus. Oggi sono stati raccolti ordini per appena 349 milioni, il che porta la raccolta totale a poco più di 6 miliardi in cinque giorni di collocamento. Ieri la raccolta era stata pari a 561 milioni, dopo gli 1,16 miliardi di mercoledì, gli 1,68 miliardi di martedì e i 2,37 miliardi di lunedì. Viene da dire che l’interesse degli italiani nei confronti di questo titolo di stato è calato man mano che l’emissione è andata avanti. Di Btp Futura si è parlato molto, soprattutto come banco di prova per testare il patriottismo degli italiani, la disponibilità dei piccoli risparmiatori, in particolare, a canalizzare parte dei soldi fermi nei conti correnti nelle casse dello Stato: un atto collettivo di assist al debito pubblico, croce ostinata dell’Italia.

Nessuna febbre per il BTP Futura, Savona snobbato

‘Volete salvare l’Italia? Volete finanziare le sue malandate casse? Allora aprite il portafoglio e scommettete su questo BTP, che è rivolto solo ai privati’, è stato il messaggio che lo Stato ha lanciato con l’emissione di questo bond. C’è da scommettere che la domanda dei prossimi giorni sarà la seguente: gli italiani sono stati capaci di fare team per aiutare lo Stato? Hanno risposto alla chiamata arrivata più volte, dallo stesso ex ministro degli Affari europei, ora numero uno della Consob, Paolo Savona? In un discorso proferito alla metà di giugno, l’economista aveva lanciato un chiaro appello, presentando la doppia proposta BTP di guerra o anche irredimibili-azionariato popolare. Certo, il Tesoro non ha mica emesso questa categoria di BTP: ma che non si sia scalpitato per accapparrarsi questo titolo è indiscutibile.

Nei mesi precedenti altre diverse personalità politiche o meno avevano, a causa dell’emergenza economica nata con l’emergenza sanitaria coronavirus-COVID-19, auspicato un modo per stanare i risparmi monstre sui conti correnti.

Di BTP Futura si è parlato negli ultimi giorni anche come potenziale strumento anti-MES. Così aveva commentato l’emissione Maurizio Mazziero, analista finanziario e fondatore di Mazziero Research, tra i massimi esperti di debito pubblico in Italia: “E’ possibile che questa emissione sia nata proprio con l’intento di approvvigionarsi il più possibile in proprio senza far ricorso al MES e poter attendere i tempi più lunghi legati al Recovery Fund”, aveva detto Mazziero. Che, in generale, si era mostrato scettico sulla correlazione tra il successo eventuale dell’emissione e il trend dello spread BTP-Bund. Vincenzo Longo di IG aveva commentato invece la diffusione dei tassi cedolari minimi garantiti sottolineando come, in un mondo a tassi a zero, probabilemnte quell’1% e virgola non sarebbe bastato agli investitori retail. Longo aveva definito l’emissione, anche, una scommessa sulla scommessa. Non erano mancati negli ultimi giorni alcuni avvertimenti rivolti alla platea degli investitori retail: qualcuno aveva anche consigliato di fare sì una puntata, ma per un valore percentuale rispetto al proprio patrimonio non superiore a una determinata soglia. Confortanti erano state comunque, fin da subito, le dichiarazioni del capo della direzione del Debito Pubblico del Tesoro, Davide Iacovoni che, nella prima giornata di emissione del BTP Futura, aveva detto che il collocamento stava andando bene.

BTP Futura e BTP Italia: paragone inutile? Ma occhio a cifre

“Abbiamo un flusso abbastanza regolare di ordini che stanno arrivando, siamo intorno al miliardo di euro di ordini ricevuti e bisogna tenere conto che questo è un collocamento solo per il retail che si sviluppa, ed è una novità, sui cinque giorni, e questi numeri confrontati con quelli del BTp Italia sono soddisfacenti”, aveva detto Iacovoni. Proprio il BTP Italia, che tanto successo aveva avuto, è stato spesso protagonista dei commenti di questi ultimi giorni sul BTP Futura. Alcuni analisti hanno affermato, in generale che i BTP sono del tutto diversi, sia in termini di duration che di coupon e che fare un paragone non avrebbe senso. Cedola ricca e premio fedeltà raddoppiato avevano permesso al BTP Italia di frantumare ogni record, con un tasso cedolare annuo reale definitivo fissato all’1,4%, capace di ammaliare i piccoli risparmiatori.

Come novità importante il BTP Italia presentava una scadenza a 5 anni (26 maggio 2025, mentre nel caso del BTP futura la scadenza è di 10 anni) e un premio fedeltà doppio rispetto alle precedenti emissioni, pari all’8xmille del capitale investito. Detto questo, non si può non notare una certa differenza , se si guarda all’accoglienza del BTP Italia da parte dei retail che, nei primi tre giorni di collocamento dedicato ai retail avevano sottoscritto ordini per un valore di quasi 14 miliardi di euro (13,966 mld) con un totale di quasi 400 mila investitori che avevano partecipato all’emissione.

“Un grande successo, gli italiani dimostrano così fiducia e sostegno al nostro Paese, che vuole uscire presto da questa crisi, più forte di prima”, aveva commentato su Twitter il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Oggi il Tesoro renderà noti i tassi cedolari definitivi che saranno superiori a quelli minimi garantiti e che sono stati resi noti nella giornata di venerdì scorso. La serie è la seguente: “1,15% dal 1° al 4° anno; 1,30% dal 5° al 7° anno; 1,45% dall’8° al 10° anno”. Non esattamente una serie attraente.

TUTTI I DETTAGLI DEL BTP FUTURA, LE INFORMAZIONI DEL MEF

Il codice ISIN del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005415283. I proventi del BTP Futura saranno interamente destinati a finanziare le diverse misure previste post Covid19 per il sostegno al reddito e la tutela del lavoro, il rafforzamento del sistema sanitario nazionale ed il sostegno a famiglie e imprese italiane.

Si ricorda che il BTP Futura presenta cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up). Il titolo ha una scadenza di 10 anni e prevede “un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito, che potrà aumentare fino ad un massimo del 3% dell’ammontare sottoscritto, sulla base della media del tasso di crescita annuo del PIL nominale dell’Italia registrato dall’ISTAT nel periodo di vita del titolo, per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino a scadenza”.

Ancora, il titolo è stato collocato “alla pari (prezzo 100) sul mercato attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana per il tramite di due banche dealers: Banca IMI S.p.A. e Unicredit S.p.A. Il collocamento non prevede eventuali riparti, né sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione (…). La data di regolamento di tutti gli ordini di acquisto eseguiti è unica e coincide con quella di godimento”.

Il Tesoro aveva informato nella sua nota che al sottoscrittore non sarebbero state applicate commissioni per acquisti nei giorni di collocamento, e che sul rendimento del titolo si sarebbe continuata ad applicare l’usuale tassazione agevolata sui titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione come per gli altri Buoni del Tesoro Pluriennali. Il BTP Futura è stato presentato dal Mef come un “un nuovo strumento per sostenere il Paese”, in particolare “un nuovo titolo di Stato destinato unicamente ai risparmiatori individuali, famiglie o gestori di patrimoni privati”.

“Come dichiara il suo nome – si legge ancora nel sito del Tesoro – il BTP Futura guarda all’Italia di domani. Chi acquista questo nuovo titolo, oltre a mettere a reddito nel medio termine i propri risparmi in modo semplice, contribuisce attivamente a finanziare le spese per la ripresa dopo l’emergenza Covid-19, sostenendo il sistema sanitario nazionale, le famiglie e le imprese italiane, tutelando l’occupazione nonché fornendo alle amministrazioni locali risorse e prestiti per affrontare l’emergenza”.