Notizie Notizie Italia Azimut e l’annuncio degli utili record per il 2021: cosa dice l’analisi tecnica

Azimut e l’annuncio degli utili record per il 2021: cosa dice l’analisi tecnica

13 Gennaio 2022 10:28

Ieri è stata la protagonista assoluta a Piazza Affari. Si tratta di Azimut che è arrivata a segnare un rialzo di oltre il 4% a 26,45 euro. Dopo il rally della vigilia il titolo oggi riprende fiato, mostrando una flessione di circa un punto percentuale a 26,17 euro. Ieri a trainare il titolo del gruppo del risparmio gestito presieduto da Pietro Giuliani la notizia sulle previsioni sugli utili per il 2021. Azimut si attende di registrare il miglior utile netto consolidato della storia del gruppo, compreso fra 600 e 605 milioni di euro, superiore alla guidance fornita al mercato (pari a 350–500 milioni). Alla fine del 2021, il patrimonio del business estero ha raggiunto il 40% del totale, e la contribuzione all’Ebitda gestionale dell’estero è stimata a circa 70 milioni.

Indicazioni di decisa crescita anche sul fronte della raccolta. Nel 2021 Azimut ha chiuso una raccolta netta di 18,7 miliardi, raggiungendo così un patrimonio complessivo pari a 83,2 miliardi, in progresso del 38% rispetto a fine 2020. Nel solo mese di dicembre la raccolta netta è stata pari a 1,4 miliardi. Nel 2021 i clienti del gruppo hanno beneficiato di una performance media netta ponderata del +6,5% (+1,6% rispetto all’indice Fideuram). La guidance 2022 sarà fornita con i risultati del prossimo 10 marzo.

“Alziamo stima di utile 2021 del 14% a 603 milioni di euro (dai precedenti 531 milioni), mentre l’utile 2022 sale a 425 milioni da 393 milioni (+8%) per incorporare commissioni di gestione più alte per maggiori masse in gestione e margini sulle management fees leggermente più alti, in parte compensato da performance fees leggermente più basse”, commentano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione hold su Azimut ma hanno rivisto al rialzo del 9% il target price a 29,5 euro.

Per Pietro Giuliani, presidente del gruppo Azimut, “tutte le considerazioni e i discorsi fatti in passato sui costi dei nostri prodotti vengono definitivamente spazzate via dai numeri: Azimut fornisce ai suoi clienti rendimenti netti di circa l’1% all’anno superiori alla media di quelli della concorrenza”. “Per quanto riguarda l’utile netto di oltre 600 milioni di euro e la raccolta netta di 18,7 miliardi realizzati nel 2021 confermano da più di 7 anni la superiorità del nostro gruppo rispetto ai concorrenti sia in termini di crescita che di redditività”, aggiunge Giuliani che rimarca che dalla nostra quotazione (avvenuta nel luglio 2004) ad oggi “il titolo Azimut ha reso il 1.193% (risultando il terzo titolo della Borsa Italiana e di gran lunga il primo tra i finanziari, bancari e assicurativi) rendendo all’azionista oltre il 68% all’anno da oltre 17 anni”.

Il punto tecnico su Azimut (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)

Grande prova di forza per Azimut che prosegue il rimbalzo avviato a metà dicembre in area 23 euro. Superata con elevata volatilità e volumi (candela long day del 12 gennaio) la zona dei 26 euro, il titolo si trova a fronteggiare la resistenza statica a 26,5 euro, l’ultimo ostacolo che separa Azimut dai precedenti massimi relativi toccati il 16 novembre 2021 a 27,22 euro. Il target, invece, più ambizioso si colloca a 27,53 euro, livelli massimi che non si vedono da maggio del 2005. Tuttavia, non si può escludere una breve pausa dopo i recenti rialzi con possibile discesa verso il supporto a 25,45 euro. La rottura di tale livello potrebbe dare sfogo poi ai ribassisti con primo target 24,48 euro e poi quello più profondo a 23 euro, area di prezzo dove transita anche la media mobile 200 periodi.