Avversione al rischio scatena acquisti su yen, outlook BofA. Forex tramortito da flash crash
Il boom di acquisti sullo yen ha provocato un forte flash crash sul forex. Colpiti soprattutto i cambi dollaro Usa-yen e dollaro australiano-yen. A innescare il flash crash, in un clima già caratterizzato dall’avversione al rischio da parte degli investitori, è stato l’annuncio shock di Apple.
Il sentiment di maggiore incertezza fomentato dal taglio dell’outlook sul fatturato da parte del colosso degli iPhone ha premiato lo yen, considerato valuta rifugio per eccellenza, a discapito delle altre monete considerate più rischiose.
E’ stato così flash crash per il rapporto USD-JPY, che ha sofferto la perdita più forte dal 2009 precipitando al minimo in più di due anni. Il panic bid sullo yen contro il dollaro ha affossato praticamente il rapporto USD-JPY da quota 109 fino a 104,87 nelle contrattazioni asiatiche, al minimo dal marzo del 2018.
A incidere sui movimenti scatenati sul forex sono stati anche i forti flussi di stop-loss da parte di quegli investitori che per mesi avevano detenuto posizioni short sullo yen. Altro fattore responsabile delle violente oscillazioni è stata la liquidità risicata, complice la chiusura dei mercati giapponesi in occasione delle festività di Capodanno.
Il sito Cnbc ha riportato l’opinione di alcuni partecipanti al mercato, secondo cui i flash crash delle principali valute contro lo yen sarebbero stati scatenati soprattutto da ragioni di natura tecnica, e non fondamentale.
Detto questo, in diversi scommettono sul rialzo dello yen anche in un’ottica di più lungo termine. Così Athanasios Vamvakidis, strategist del forex presso Bank of America Merrill Lynch:
“Lo yen à sottovalutato e potrebbe rafforzarsi sia a fronte di un calo generalizzato del dollaro, sia se la nostra view positiva – secondo cui l’economia globale a un certo punto si stabilizzerà, quest’anno, al tuo tasso di crescita potenziale – si confemerà sbagliata”. Per l’analista uno scenario di rafforzamento dello yen potrebbe verificarsi anche “nel caso in cui la Fed facesse una pausa nelle sue strette monetarie e/o se tornasse la correzione dei mercati dovuta al risk-off, a cui abbiamo assistito alla fine del 2018″.
Attenzione anche al dollaro australiano, termometro dell’appetito globale per il rischio, che è crollato nei confronti dello yen fino al minimo dal 2009 a $0,6776. In questo caso la valuta nipponica è volata nelle contrattazioni asiatiche fino a +7%. Così ha commentato il trend Fritz Louw, analista del forex presso la banca giapponese MUFG, stando a quanto riporta il Guardian:
“Il forte rafforzamento dello yen e la debolezza del dollaro australiano sono stati sicuramente esagerati dal flash crash, ma riflettono anche le crescenti preoccupazioni sul rallentamento della crescita globale, in particolare in Cina e in Australia”.