Auto: in Italia immatricolazioni in calo di quasi il 6% a marzo. Fca peggio del mercato, ma Jeep senza freni (+77%)
Frenata del mercato italiano dell’auto, con le immatricolazioni che sono scese a marzo del 5,75% a quota 213.731 vetture. Calo a doppia cifra per Fiat Chrysler Automobiles che ha archiviato il mese passato a -12,9 per cento. Questa contrazione, che segue una flessione dell’1,4% a febbraio e una crescita del 3,36% in gennaio, è legata, secondo l’analisi del Centro Studi Promotor (Csp), non a una singola ma a una serie di ragioni.
Innanzitutto in marzo c’è stata una giornata lavorativa in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (giorno lavorato che vale circa il 4,5% delle immatricolazioni mensili). Seconda questione: dopo la forte ripresa del 2015 (+16%) del 2016 (+16%) e del 2017 (+8%), nel 2018 la corsa delle immatricolazioni rallenta per ragioni fisiologiche. Terzo punto: a frenare le decisioni di acquisto di beni di consumo durevole le elezioni politiche a cui sta seguendo una fase post elettorale lunga e piena di incertezze. Quarta e ultima questione: la frenata di marzo è la prosecuzione del rallentamento, in atto fin dall’ottobre scorso, nella politica dei chilometri zero, che, come è noto, sono vetture nuove immatricolate a concessionari per essere vendute come “usato con chilometri zero” con forti sconti nelle settimane successive all’immatricolazione.
Nonostante il risultato non particolarmente brillante di marzo e del primo trimestre (che si è chiuso con 574.130 immatricolazioni e con un calo dell’1,55%) – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Csp – le prospettive per il mercato automobilistico nel 2018 non sono negative. Ovviamente sulle prospettive del mercato dell’auto nei prossimi mesi – conclude Quagliano – influirà l’impatto delle decisioni che verranno assunte (o non verranno assunte) dal Governo di cui si attende la costituzione.
Fca, cali a doppia cifra a marzo. Alfa Romeo ma soprattutto Jeep proseguono corsa
In questo scenario, si inserisce il risultato del gruppo Fca che ha fatto peggio del mercato, chiudendo il mese di marzo con quasi 59.500 vetture immatricolate (-12,86% a/a) e una quota di mercato del 28 per cento. Negativo anche il saldo del primo trimestre a -8,2% a quota 158.242 veicoli immatricolati. Osservando le performance dei singoli brand del gruppo a marzo, il marchio Fiat ha messo a segno un -20,32%, bene invece Alfa Romeo e Jeep che hanno registrato rispettivamente un +17,04% e +76,74 per cento. In particolare, per il brand Jeep hanno giocato un ruolo chiave Renegade e Compass. “Ancora una volta – segnala Fca in una nota stampa – la prima è seconda solo alla 500X nel suo segmento, con una quota del 14 per cento; la Compass invece è la più venduta del suo segmento con una quota del 13,5 per cento”.
Intanto ieri pomeriggio il titolo Fca è stato protagonista di una vera e propria volata a Piazza Affari (+7,32%) in scia alla diffusione dei dati sulle vendite di auto negli Stati Uniti, con Fca Us che ha comunicato di avere chiuso il mese di marzo con vendite in rialzo del 14% a 216.063 unità rispetto a quelle registrate nel marzo 2017 a quota 190.254. A fare da traino (anche in questo caso) è stato il marchio Jeep (+45%). E dal salone di Ginevra Sergio Marchionne, a.d. di Fca, aveva mandato un chiaro messaggio: “Jeep sarà il primo brand del gruppo”.