Auto elettriche: con la guerra e il caro carburanti ulteriore spinta alla svolta EV
Che le conseguenze dalla guerra in Ucraina si stiano riversando su più fronti è noto, ma anche sul mercato dei veicoli elettrici. E’ impossibile sapere esattamente cosa accadrà dopo il conflitto che sta tenendo banco visto che ci sono troppi scenari diversi per come potrebbe svolgersi. Sorvegliato speciale il petrolio.
Petrolio: prezzi record. Che impatto sugli EV?
I picchi dei prezzi del petrolio toccati in passato hanno avuto un impatto limitato sull’acquisto di veicoli elettrici, ma questa volta sembra diverso. Ci sono più modelli di auto elettriche disponibili e il mercato ha superato la fase in cui solo gli acquirenti più ricchi potevano permettersi un modello elettrico. Secondo l’editorialista di Bloomberg, Colin McKerracher, la sensazione è che vedremo un significativo aumento delle vendite di veicoli elettrici quest’anno e l’anno prossimo proprio a causa della guerra. Sicuramente la quota maggiore di nuovi acquirenti di auto elettriche sarà negli Stati Uniti piuttosto che in Europa, dove i prezzi del carburante erano già molto più alti da prima dello scoppio della guerra.
Inoltre il carburante in Europa è anche più pesantemente tassato. Il problema è che c’è poca offerta di modelli EV popolari. Molte case automobilistiche hanno liste d’attesa di sei mesi o più, quindi non è chiaro quanta domanda aggiuntiva possa essere soddisfatta. Tesla sembra ben posizionata ed entro la fine dell’anno, probabilmente produrrà più EV dal suo nuovo impianto in Texas da sola che General Motors e Ford insieme. Anche i prezzi dell’elettricità stanno aumentando, evidenziando l’interdipendenza del nostro sistema energetico globale. Ci sarà un impatto, ma il divario nei costi di rifornimento tra un modello elettrico e un veicolo a combustione è così grande che è difficile vedere l’aumento dei prezzi dell’elettricità che compensa l’effetto degli alti prezzi del petrolio sul comportamento degli acquirenti.
Certo da considerare anche il fatto che i prezzi del nichel e di altri metalli per batterie sono aumentati la scorsa settimana e gli esperti si aspettano un moderamento nelle settimane e nei mesi a venire, ma l’aumento generale dei costi delle materie prime avrà un impatto sui prezzi delle batterie. Fortunatamente, c’è più flessibilità nel mercato delle batterie ora che in passato. Le batterie al litio-ferro-fosfato – che non usano cobalto o nichel – riceveranno una spinta da questa impennata dei prezzi e prenderanno una quota maggiore del mercato delle batterie anche quest’anno. Anche i veicoli a combustione interna non escono indenni dall’aumento dei prezzi. Il costo del platino e del palladio usati nei convertitori catalitici sono aumentati di recente, e i prezzi dell’alluminio sono vicini ai massimi storici. Le vendite complessive di auto europee subiranno quasi certamente un contraccolpo legato alla guerra in Ucraina, considerando che si inserisce in un contesto che è già stato un recupero doloroso da Covid-19 e dalla carenza di semiconduttori. Le vendite di veicoli elettrici hanno retto molto meglio delle vendite di veicoli a combustione durante il periodo acuto della pandemia, in parte perché le famiglie a più alto reddito sono state in gran parte risparmiate dalla crisi economica, e i mercati azionari sono saliti grazie agli stimoli finanziari senza precedenti.