Atlantia alla ricerca di un accordo su Aspi con il Governo: negoziati oltre il 30 giugno
Continua la saga Atlantia-governo sulla revoca delle concessioni autostradali. In una lettera inviata al Ministero delle Infrastrutture, Autostrade per l’Italia ha sottolineato di voler continuare a negoziare oltre il 30 giugno, fermi restando i propri diritti ai sensi dell’articolo 9bis del contratto di concessione (risoluzione in caso di modifiche unilaterali).
Aspi: negoziati con il governo oltre il 30 giugno
ASPI, come ricorda Equita, sottolinea di aver già impugnato il Milleproroghe ritenendolo incostituzionale e contrario alle disposizioni UE. Se gli esiti del contenzioso non confermassero la tesi di ASPI (e quindi il Milleproroghe fosse giudicato legittimo), la società si riserva di chiedere la risoluzione del contratto, non avendo rinunciato ai diritti che gli accorda l’art. 9bis. ASPI conclude che continuerà a gestire la rete autostradale oltre il 30 giugno essendo la concessione ancora efficace. Secondo il Messaggero il TAR del Lazio dovrebbe fissare l’udienza in ottobre-novembre sul ricorso di ASPI e sempre in quella occasione potrebbe chiedere il rinvio alla Corte Costituzionale sulla legittimità del Milleproroghe, come richiesto da ASPI. Diventa importante verificare la sentenza della Corte Costituzionale dell`8 luglio sulla legittimità del `Decreto Genova`, ricordano gli analisti della Sim, che aveva sottratto ad ASPI la possibilità di ricostruire il Ponte di Genova e modificato i sistemi tariffari delle concessioni autostradali.
In una intervista al Messaggero, il CEO di ASPI Tomasi conferma la volontà di trovare un accordo ed anticipa della proposta fatta a maggio al governo di un arrotondamento dell`offerta di 2.9 miliardi. “Nel ruolo che ricopro non posso che cercare di essere ottimista. E’ da luglio del 2019 che dialoghiamo con il governo per cercare un componimento della situazione”. Così Tomasi, su Radio 24 sottolineando che “ovviamente abbiamo messo in atto tutte le azioni di tutela necessarie sia nei confronti dell’ Europa che dei tribunali amministrativi per salvaguardare gli interessi dell’azienda. Parliamo di 7.000 dipendenti, di 7 miliardi di investimenti pronti a partire con progetti esecutivi approvati. Quindi un quadro di riferimento complesso e che deve essere considerato un valore per il sistema paese”. In passato “nel sistema emerge una non gestione o una non corretta gestione del sistema infrastrutturale del paese. Ci vuole una pianificazione di medio e lungo termine”. “Nell’ultimo anno nella collaborazione con il ministero sono stati fatti grandissimi passi in avanti”. “E’ mancata una visione strategica della manutenzione. La mancanza di una chiara definizione non ha prodotto un piano di manutenzione coerente con le necessità” conclude Tomasi.
Il rinvio dell’esercizio della risoluzione è un segnale chiaro della volontà di trovare una soluzione negoziale dicono da Equita secondo cui sarà ora importante verificare cosa deciderà il governo e quali saranno i termini dell’eventuale negoziato. Per Atlantia, concludono, l’accordo è importante in questa fase di incertezza per l’effetto Covid-19 sul traffico, l’elevato leverage, il rating junk e le incertezze introdotte dal Milleproroghe.