Apple sempre più un must, ancora di più con rete 5G. Colosso straccia stime grazie a boom vendite iPhone
Apple non delude il mercato e presenta risultati di bilancio degni del suo nome: merito delle vendite dei suoi fiori all’occhiello, iPhone in testa, che hanno permesso al fatturato complessivo del colosso di Cupertino di attestarsi nel terzo trimestre fiscale a $81,43 miliardi, in crescita del 36% su base annua, molto meglio dei $73,30 miliardi attesi; il fatturato legato alle vendite di iPhone è ammontato a $39,57 miliardi, in balzo del 49,78% su base annua e meglio dei $34,01 miliardi attesi.
La più grande fonte di guadagno, per il colosso che fa parte delle mega cap di Wall Street e del club FAANG, è stata la Cina, come confermato all’agenzia di stampa Reuters dall’amministratore delegato Tim Cook.
Lì, i clienti hanno fatto incetta di accessori come Apple Watch, da accoppiare ai loro iPhone, fattore che ha consentito alle vendite cinesi di volare del 58% a $14,76 miliardi, nel terzo trimestre fiscale terminato il 26 giugno. E sempre lì, ovvero in Cina “non è stato solo l’iPhone – ha tenuto a precisare il ceo -Abbiamo assistito a nuovi record trimestrali anche per i Mac, per gli articoli indossabili, per gli accessori e per i servizi. (La Cina) è stata la nostra area geografica più forte”.
Apple sempre più ecosistema
Il bilancio di Apple è arrivato dopo che per tanto tempo gli investitori si erano mostrati preoccupati per quella che, a loro avviso, era una dipendenza forse eccessiva del gigante dalle vendite dei suoi iPhone. Proprio queste vendite hanno permesso invece ad Apple di più che raddoppiare la propria capitalizzazione in tre anni circa, raggiungendo la cifra astronomica di $2,5 trilioni.
Ora, più che vedere quella dipendenza come un rischio, gli investitori – fa notare Reuters – vedono l’iPhone alla stregua di un centro di una costellazione che include anche altri prodotti che, in tutto, compone l’ecosistema Apple, e che va dagli orologi alle cuffie wireless alle varie APP e ai servizi.
Un ecosistema che viene considerato dai fan più sfegatati di Apple, ormai, come un ‘must’, accessori inclusi. Tra l’altro ora c’è un altro elemento a favore del gruppo: la rivoluzione 5G.
I modelli iPhone 12 permettono infatti il collegamento alle reti wireless 5G più veloci, grazie ai chip prodotti da Qualcomm.
Questi modelli sono stati lanciati lo scorso anno più tardi del solito, fattore che ha fatto scalare alcuni acquisti degli iPhone dal primo trimestre al secondo trimestre fiscale, e che ha indotto i vertici del gigante a invitare gli investitori a non avere aspettative troppo alte sui numeri delle vendite degli smartphone. E invece, il desiderio di avere un iPhone con accesso alla rete 5G è stato talmente grande che alla fine le vendite degli iPhone sono schizzate per l’appunto di quasi il 50%, a $39,57 miliardi, oltre le attese degli analisti di un giro d’affari di $34 miliardi.
Sempre Cook ha riferito alla Reuters che i prodotti di punta di Apple sono stati l‘iPhone 12 Pro e il 12 Pro Max, le cui vendite hanno permesso al margine lordo di salire al 43,3%, al di sopra del 41,9% atteso.
Titolo non brinda, prossimo bilancio Apple non farà altrettanto bene
Tuttavia, il titolo è sceso di oltre il 2% nelle contrattazioni afterhours, dopo che il colosso di Cupertino ha avvertito che la crescita del fatturato, nel terzo trimestre (suo quarto trimestre fiscale), non sarà solida quanto quella del secondo trimestre (secondo trimestre fiscale).
Per il sesto trimestre consecutivo, ovvero da quando è iniziata la pandemia Covid-19, Apple non ha fornito alcuna guidance formale. Tuttavia, il direttore finanziario Luca Maestri ha riferito di aspettarsi comunque una crescita annua del giro d’affari con una percentuale a doppia cifra, meno comunque del 36% a causa di diversi fattori che sono stati così elencati: il tasso di cambio, la crescita inferiore nella divisione di servizi e le limitazioni che colpiranno l’offerta di iPhone e di iPad.
In particolare il ceo Tim Cook ha detto nella call con gli analisti che il gruppo sta assistendo a problemi nell’offerta di “silicon”, termine comune utilizzato per indicare i chip per i computer, e che questo fattore inciderà sulle vendite di iPhone e iPad nel trimestre in corso che si concluderà a settembre.
Riassumendo le singole voci di bilancio:
- L’utile per azione di Apple si èattestato nel secondo trimestre a $1,30, meglio degli $1,01 attesi.
- Il fatturato è ammontato a $81,41 miliardi, in crescita per l’appunto del 36% su base annua, molto meglio dei $73,30 miliardi attesi.
- Il fatturato legato alle vendite di iPhone è stato di $39,57 miliardi, in balzo del 49,78% su base annua e meglio dei $34,01 miliardi attesi.
- Il fatturato della divisione servizi è ammontato a $17,48 miliardi, rispetto ai $16,33 miliardi stimati, in rialzo del 33% su base annua.
- Il fatturato della divisione altri prodotti è stato pari a $8,76 miliardi, rispetto ai $7,80 miliardi attesi, in crescita del 40% su base annua.
Riguardo agli altri prodotti di punta:
- il fatturato legato alle vendite di Mac è stato di $8,24 miliardi, rispetto agli $8,07 miliardi attesi, in rialzo del 16% su base annua.
- le vendite di iPad hanno generato $7,37 miliardi, rispetto ai $7,15 miliardi attesi, in rialzo del 12% su base annua.
Apple ha annunciato un dividendo di 22 centesimi per azione, sottolineando di aver speso $29 miliardi per le remunerazioni agli azionisti, durante il trimestre.
Il direttore finanziario Luca Maestri ha riferito inoltre alla Cnbc che la società ha proceduto a una operazione di riacquisto di azioni – buyback -di quasi $450 miliardi, nel corso degli ultimi anni.