Notizie Indici e quotazioni Apple: pietra miliare $2 trilioni non spaventa Morgan Stanley. Nel best case scenario rally poderoso in vista

Apple: pietra miliare $2 trilioni non spaventa Morgan Stanley. Nel best case scenario rally poderoso in vista

25 Agosto 2020 11:12

Monta la paura che Apple abbia tutti i requisiti per diventare bolla speculativa e poi scoppiare, dopo che la capitalizzazione di mercato del colosso degli iPhone ha superato la soglia di $2 trilioni. Alcuni strategist iniziano a chiedersi se i buy che hanno gonfiato il valore del gigante non siano stati, magari, esagerati. Non ha questo timore il team degli analisti di Morgan Stanley che, in una nota diramata qualche ora fa, ha sottolineato che “il titolo non è caro rispetto ai titoli delle rivali” e che, anzi, “ha ulteriore spazio per correre“.

Correre fino a quale punto? Gli esperti intravedono un rally fino a +37% nel corso del prossimo anno (nel best case scenario), grazie alla continua crescita delle divisioni di Apple focalizzate sui servizi e, anche, alla previsione di un importante aggiornamento per i suoi iPhone. Ci sarà, per esempio, un iPhone 5G?

In particolare, il titolo potrebbe salire a loro avviso fino a $681 nel corso dell’anno prossimo, nel caso in cui ci fosse una accelerazione degli upgrade dell’iPhone e se la crescita del ramo servizi arrivasse fino a +21%. Considerando che il titolo vale all’incirca $500, questo vuol dire che Morgan Stanley intravede un rialzo del 37% (rispetto alla chiusura dell’azione dello scorso venerdì). Ciò significherebbe che il valore di mercato di Apple salirebbe nel corso del 2021 a ben $2,9 trilioni.

Guidato da Katy Huberty, il team del colosso bancario americano ha ricordato che i risultati del secondo trimestre del gruppo hanno messo in evidenza una solida crescita del fatturato, del flusso di casso e degli utili nonostante la flessione, pari all’1%, delle vendite di iPhone.

Huberty & Co ritengono inoltre che Apple dovrebbe essere considerata più alla stregua di una piattaforma di consumo o di un titolo tecnologico che non una società attiva nel ramo ciclico dell’hardware.

Nel base case scenario, Morgan Stanley ha alzato il target sul titolo dai precedenti $431 a $520, scommettendo così su un guadagno di appena il 5% rispetto al valore di chiusura del titolo nella giornata di venerdì scorso. Anche nello scenario di base, Apple dovrebbe secondo gli analisti sovraperformare l’indice S&P 500, nel breve termine, sia per l’effetto del frazionamento azionario che per il lancio di un iPhone 5G.

Intanto, con il suo stock split, Apple sta provocando non pochi scossoni all’indice Dow Jones.

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Lo S&P Dow Jones Indices, leader globale nella creazione di vari indici azionari benchmark, ha annunciato di fatto che, a partire dal prossimo 31 agosto – giorno in cui sarà operativo anche il frazionamento azionario di Apple – il colosso petrolifero Exxon Mobil, il gigante farmaceutico Pfizer e il gruppo attivo nel ramo difesa Raytheon Technologies saranno ‘cacciati’ dal listino e sostituiti rispettivamente da Salesforce.com, Amgen e Honeywell International.

Con il valore del titolo Apple che scenderà dai $500 circa attuali a $120, lo stock split inevitabilmente taglierà l’esposizione del Dow Jones al settore tecnologico, tra l’altro quello che continua a correre. Necessario sarà così riequilibrare la composizione dell’indice.