Ancora tensioni tra Atlantia e CDP. Holding Benetton pronta a scissione ASPI anche senza Cassa
Niente da fare: le trattative tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti sul futuro di Autostrade continuano ad arenarsi, imbattendosi in diversi scogli. Tant’è che la holding controllata dalla famiglia Benetton starebbe pensando di procedere anche a una scissione senza CdP. Lo riportano sia il Sole 24 Ore che l’agenzia di stampa Reuters.
Il quotidiano di Confindustria sottolinea che il fatto che la scissione possa avvenire anche senza CdP non corrisponderebbe comunque a un’esclusione della Cassa. Per la precisione: “si potrebbe valutare l’ipotesi di scindere una fetta inferiore dell’asset (quindi inferiore alla scissione prevista fino all’88%), in modo tale da tenere la porta aperta a un successivo potenziale accordo con Cdp che a quel punto potrebbe acquistare direttamente dalla holding la quota rimasta in portafoglio. Si tratta solo di un’ipotesi, al momento la volontà, come riferito da Radiocor, è quella di trovare la quadra entro i prossimi 20 giorni per avviare l’uscita da Autostrade secondo la tabella di marcia ipotizzata. Ossia quella che punta al debutto a Piazza Affari della nuova Autostrade Concessioni e Costruzioni (dunque della newco) per fine febbraio o al più inizio marzo”.
La scissione di Autostrade, vale la pena ricordarlo, è stata annunciata ufficialmente dal cda di Atlantia all’inizio di settembre.
La holding controllata dai Benetton ha deciso per la scissione di ASPI attraverso la costituzione di una newco, ovvero di un veicolo ad hoc, in cui dovrebbe essere convogliata tutta la quota che Atlantia detiene in Autostrade, ovvero l’88%.
Il comunicato precisava tuttavia anche che resta l’opzione della “vendita diretta” dell’intera quota dell’88% detenuta da Atlantia in Aspi come ‘alternativa’ alla scissione, attraverso una gara internazionale: gara internazionale che potrebbe far finire ASPI anche in mani straniere.
Fino al giorno dell’ultimo comunicato di Atlantia, i nodi rimanevano il prezzo e le garanzie. Anche ora la situazione non è cambiata: in particolare il Sole cita “la questione debito, quale e quanto indebitamento trasferire nella newco in cui dovrebbe poi entrare Cdp attraverso un aumento di capitale riservato da circa 4 miliardi e, in ultima analisi, la manleva“.
Sul debito, in particolare, c’è il problema della valutazione da assegnare ai bond, e c’è anche il fatto che gli obbligazionisti detentori di quei debiti dovrebbero dare la loro approvazione nell’iter di trasferimento da Atlantia alla newco.
“Se non si troverà un accordo, a quel punto Atlantia procederà alla scissione di Autostrade senza CDP”, ha detto una delle tre fonti interpellate da Reuters. Il pomo della discordia sarebbe anche la decisione di CDP di volere che l’aumento di capitale interessi Autostrade e non il nuovo veicolo, ovvero la newco: soluzione, questa, che si sarebbe scontrata con il no degli azionisti di minoranza sia di Autostrade che di Atlantia.