Anche BlackRock pronta a scommettere sul Bitcoin. Ecco cosa offrirà Larry Fink ai suoi clienti
BlackRock, il colosso del risparmio gestito numero uno al mondo, dà il suo endorsement al Bitcoin: una notizia che riabilita ulteriormentel’asset forse più criticato nella storia della finanza degli ultimi anni.
Da alcuni documenti presentati all’Autorità di borsa Usa, la Sec (Securities and Exchange Commission), è emerso infatti che il gigante americano guidato da Larry Fink ha intenzione di offrire ai suoi clienti un’esposizione ai futures sul Bitcoin attraverso due suoi fondi, il “BlackRock Strategic Income Opportunities (BSIIX) e il BlackRock Global Allocation Fund (MALOX)”.
Una notizia, questa, che conferma il boom dell’interesse degli investitori istituzionali nei confronti della moneta digitale numero uno al mondo; e che, allo stesso tempo, rende più probabile che aumenti la schiera dei pentiti pronti a convertirsi dopo aver attaccato il cripto universo per anni.
Qualche nome altisonante tra i convertiti c’è già: si tratta di Ray Dalio, fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo Bridgewater Associates, e di vari esponenti di JP Morgan, tra cui lo stesso numero uno Jamie Dimon, che si è detto pentito per aver definito la criptovaluta una frode.
BlackRock ha precisato nelle due documentazioni presentate alla Sec che alcuni suoi fondi potrebbero acquistare contratti futures sul Bitcoin, aggiungendo che la sua attenzione verso l’industria nascente si rivolge “ai futures sul Bitcoin liquidati in contanti e scambiati sulle piattaforme di commodity” che sono registrate presso la Commodity Futures Trading Commission“.
L’asset manager made in Usa ha anche precisato che “l’investimento di un fondo sui futures sul Bitcoin potrebbe comportare un rischio di illiquidità, dal momento che i futures sul Bitcoin non sono scambiati in modo importante come altri futures, visto che il mercato dei futures sul Bitcoin è relativamente nuovo”.
Detto questo, anche il ceo di BlackRock Larry Fink diventa ufficialmente un altro convertito al mondo delle criptovalute, se si considera che, nel 2017, l’AD aveva definito la moneta virtuale un indice di riciclaggio del denaro sporco e un mercato del peccato.
La sua view è decisamente cambiata, tanto che, nel mese di dicembre, commentando il successo che la criptovaluta sta avendo tra gli investitori istituzionali, ha ammesso che l’asset “ha catturato l’attenzione e l’immaginazione di molte persone”.
E’ possibile tra l’altro che il suo interesse risalga anche a qualche anno fa, già al 2018, se si considerano i rumor riportati allora da un articolo del Financial Times, secondo cui BlackRock aveva creato un team per esplorare la possibilità di lanciare investimenti potenziali nel mondo delle criptovalute e nel blockchain.
La fede dei fan della criptovaluta non si è intanto incrinata, a seguito del brusco dietrofront che ha fatto capitolare i prezzi dal record assoluto raggiunto a un soffio dalla soglia di $42.000 a $31.000 circa, nell’arco di pochi giorni.
Appena qualche giorno prima, l’8 gennaio scorso, l’asset veniva scambiato a un valore superiore del 400% su base annua, e di oltre +1.000% dai minimi di marzo (quando viaggiava a $3.850). Al momento il Bitcoin viaggia in lieve ribasso, poco al di sotto della soglia di $35.000, secondo i dati di Coindesk. Dall’inizio della settimana, i prezzi sono scesi del 7,2% scontando l’audizione al Senato Usa dell’ex presidente della Federal Reserve Janet Yellen, ora neo segretario al Tesoro nella squadra dell’amministrazione di Joe Biden. Y
ellen ha parlato infatti della possibilità di frenare l’utilizzo delle criptovalute, al fine di arginare attività illecite: “Credo che dobbiamo davvero esaminare i modi in cui possiamo ridurre il loro utilizzo, per assicurarci che il riciclaggio di denaro sporco non avvenga attraverso questi canali”, ha detto Yellen.
Ma la performance della criptovaluta rimane solida, se si considera che, dopo il guadagno stellare del 2020, i prezzi rimangono in crescita del 21% dall’inizio dell’anno.
Per quanto riguarda i futures sul Bitcoin, dai dati di FactSet che si focalizzano sui contratti più attivi scambiati sul CME Group, emerge che il trend è stato di un rialzo di quasi +19% da inizio 2021 e di un rally +192% nell’arco degli ultimi tre mesi.
Essendo un asset volatile, il Bitcoin è destinato a fasi di saliscendi anche furiose. Ma l’ottimismo sul trend di lungo periodo è condiviso da molti: in una recente intervista rilasciata a WSI Smart Talk Speciale Usa Christian Miccoli, co-fondatore della fintech Conio (conosciuto anche per aver lanciato CHeBanca! di Mediobanca) ha spiegato il motivo per cui ritiene che i prezzi possano volare anche fino a quota $400.000.
In quanto tempo? “Anche in periodo molto breve, uno, due anni”, ha detto Miccoli spiegando che, oltre all’effetto halving, c’è a suo avviso un altro fenomeno molto rilevante, rappresentato dal fatto che “le istituzioni finanziarie e le banche stanno scoprendo sostanzialmente le criptovalute come asset class e stanno cominciando a darle ai propri clienti come possibilità di acquisto”. Insomma: “Immaginate cosa succederebbe se di colpo gli italiani potessero trovare Bitcoin agli sportelli di UniCredit, Banca Intesa, Monte dei Paschi e così via. E’ evidente che la domanda salirebbe”.
E anche Chamath Palihapitiya, venture capitalist canadese-americano nato nello Sri Lanka, ingegnere e fondatore e CEO di Social Capital, ritiene che il Bitcoin toccherà vette importanti, in quanto assicurazione contro l’incertezza globale.
Madre di tutte le bolle come hanno detto da Bank of America? Sarà. Ma per Howard Wang, co-fondatore di Convoy Investments ed ex Bridgewater Associates, “l’intero sistema globale delle monete fiat versa in una condizione di bolla ancora più grande”.