Notizie Notizie Italia Ambrosetti getta lo sguardo all’ultimo trimestre: il contesto è sostenuto da diversi fattori positivi

Ambrosetti getta lo sguardo all’ultimo trimestre: il contesto è sostenuto da diversi fattori positivi

14 Ottobre 2020 15:33

“Il sentiment degli investitori, che fino a qualche mese fa mostrava molti segni di esuberanza, si è decisamente e velocemente raffreddato nelle ultime settimane. I flussi in vendita sono marcatamente aumentati e si sono concentrati in particolare sulle tematiche che maggiormente in precedenza avevano raccolto successo”. Sono questi i primi spunti di analisi che mette in evidenza Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti Asset Management Sim, guardando all’ultimo trimestre del 2020. Certo, spiega ancora Allegri, le discese registrate possono impressionare (-10,5% il drawdown del S&P500) ma vengono ricondotte ai movimenti precedenti, estremamente positivi, e concentrati su temi specifici. Per Allegri, proprio questa selettività, che viene registrata anche a livello geografico, e l’indicazione di una potenziale sottostante rotazione tematica, riconducono a una valutazione meno negativa dei recenti movimenti in ottica prospettica. Secondo l’esperto, “ad oggi stiamo lavorando all’interno di una correzione di tipo tecnico su posizioni che avevano raccolto un elevato consenso, probabilmente più ampio di quanto sostenibile, e che ora sta rimuovendo alcuni eccessi di carattere chiaramente speculativo”.

 

Driver economici fondamentali rimangono costruttivi
Non viene inficiata invece la visione di più ampio spettro. I driver economici fondamentali rimangono costruttivi. Le dinamiche del mercato del lavoro Usa risultano positive e permane il miglioramento del sentiment dei consumatori mentre gli utili sembrano confermare le ipotesi di una ripresa a forma di V. La politica monetaria rimane naturalmente favorevole con la Fed attenta a spostarsi verso un obiettivo di inflazione “media” e la Bce pronta ad allinearsi ed allentare ulteriormente la politica monetaria, laddove possibile.

Allegri si sofferma anche sul fronte pandemia, in primo piano in questi giorni per l’aumento della crescita dell’infezione da virus. La fotografia attuale vede l’Europa avviarsi verso nuove restrizioni della mobilità legate al coronavirus e l’America che mantiene livello alti di contagio, con i dati economici che offrono prova di una continua ripresa della crescita globale. Allegri avverte però che “i mercati non possono ignorare la crescente evidenza di una seconda ondata di infezioni ed il timore di un nuovo lockdown, il cui danno economico sarebbe indiscutibile, tuttavia gli operatori quotano un rischio relativamente basso di blocchi completi optando più che altro per l’ipotesi di stop localizzati, non così gravi da danneggiare la ripresa economica. Per ora i dati economici riflettono una costante ripresa nei paesi che hanno meglio contenuto la pandemia”.

 

Obbligazionario: rientro volatilità sugli spread tra Paesi, livelli record di “zombie firms”
A livello obbligazionario, sembrano essersi stabilizzati gli equilibri tra i temi governativi con un rientro della volatilità sugli spread tra paesi, le preoccupazioni e le tensioni si concentrano maggiormente sul potenziale rischio di deterioramento dei crediti e sul conseguente danno ai portafogli bancari, settore chiave e già fortemente depresso. Per Allegri l’azione delle banche centrali è, come molti sostengono, diventata ormai una droga per i mercati. “Gli effetti di questa dipendenza, se da un lato beneficiano le Borse, pur creando degli squilibri difficilmente sostenibili con le economie reali, dall’altro, sul lato del reddito fisso, hanno scatenato la corsa alla ricerca del rendimento facendo decollare il mercato del debito societario”, spiega ancora Allegri nella sua analisi.

Per quanto riguarda le emissioni obbligazionarie corporate in America hanno battuto tutti i record precedenti ed avendo di fronte a sé altri mesi, prima della fine dell’anno, tali soglie stanno per essere ulteriormente ritoccate al rialzo ed in Europa la dinamica non è affatto differente. “Il problema ora riguarda la qualità del sottostante e la sostenibilità nel ripagare il forte indebitamento in un contesto decisamente mutato dalla pandemia in cui la crescita, se c’è, non è certo stabile”, sottolinea Allegri. Lo testimonia ora il record di “zombie firms”, prossimo ai livelli di inizio anni 2000, ovvero aziende quotate incapaci, con i propri flussi di cassa, di onorare gli stock di indebitamento, che sopravvivono finché in grado di emettere debito ulteriore a costi irrisori grazie ai premi di rischio annullati proprio dall’azione delle banche centrali.

 

“L’ultimo trimestre di questo strano anno si apre ancora, dunque, con qualche preoccupazione, legata anche agli attesi esiti elettorali statunitensi, dove l’eventuale incertezza del risultato finale destabilizzerebbe i mercati più dell’esito stesso e del candidato vincente”, afferma il numero uno di Ambrosetti sim pur precisando che “il contesto è sostenuto da diversi fattori positivi, la ripresa è ancora nelle sue fasi iniziali e, con buona probabilità andrà ad ampliarsi nei trimestri a venire”. E questo si riflette costruttivamente sulle aspettative dei mercati azionari che oggi non presentano alternative di investimento interessanti. Insomma, la recente flessione ha calmato gli eccessi offrendo migliori condizioni di intervento che verrebbero garantite anche da eventuali incertezze nelle prossime settimane. Sui mercati del reddito fisso viene confermato un atteggiamento prudente sebbene il rendimento debba essere per forza ricercato nelle categorie a spread con una elevata attenzione alla qualità del sottostante.