Amazon annuncia operazione di lifting per il titolo: split azionario 20 a 1 e buyback fino a $10 miliardi
Doppio annuncio da parte di Amazon: il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos ha annunciato una operazione di stock-split, split azionario 20 a 1, rendendo nota anche l’approvazione da parte del cda di un buyback fino a $10 miliardi.
La notizia ha fatto volare il titolo del colosso dell’e-commerce fino a +7% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street.
Amazon ha deciso dunque di seguire la scia di altre Big Tech, come Apple, Tesla, e Alphabet, la holding a cui fa capo Google. Tra le grandi che non hanno mai fatto ricorso invece a questo tipo di operazione – che viene accolta sempre positivamente dai mercati, ma che non produce alcun cambiamento sui fondamentali delle società interessate- c’è Berkshire Hathaway, la conglomerata fondata e gestita dall’oracolo di Omaha Warren Buffett.
Il no allo split – il riferimento è all’azione di Berkshire Hathaway di classe A – rende l’azione praticamente inavvicinabile dalla maggior parte degli investitori individuali: un’azione BRKA ha infatti un valore che pochi potrebbero permettersi di versare, pari a 488.245 dollari circa.
Un articolo pubblicato su Marketwatch fa notare che il rifiuto a lanciare una operazione del genere è tipico delle società che puntano su azionisti di qualità: lo stock split tenderebbe infatti a erodere la qualità della base azionaria. Detto questo, i titoli Berkshire di classe B sono stati oggetto in passato di split azionari.
Tornando ad Amazon, questo appena annunciato è il quarto split azionario dall’Ipo lanciata dal gigante nel 1997, e il primo dal 1999, quindi dall’era precedente allo scoppio della bolla dot-com.
Il Financial Times ricorda che il valore di mercato del colosso è balzato di oltre +220% nell’arco degli ultimi cinque anni, salendo oltre quota $1,4 trilioni. Tuttavia, dopo l’assist arrivato dalla pandemia Covid-19 – che ha portato consumatori di tutto il mondo a puntare sempre di più sullo shopping online – il titolo ha iniziato a scontare l’aumento dei costi da sostenere per le operazioni logistiche del gruppo.
Il risultato è che le quotazioni di AMZN sono in calo del 18% dall’inizio del 2022, peggio del calo dell’8% di Alphabet e del -11% di Apple.
“Le grandi Big Tech hanno assistito tutte a una crescita massiccia nel corso della pandemia, e i loro titoli sono maturi ora per uno split – ha commentato al Financial Times Dan Ives, analista di Wedbush – Amazon sta seguendo la scia di Apple, Tesla, e Alphabet imboccando la strada dello split azionario. Si tratta di mosse giuste, visto che gli investitori accolgono gli stock split con favore”.
Lo stock split di Amazon diventerà operativo alla fine della sessione del prossimo 3 giugno, mentre il trading split-adjusted partirà il prossimo 6 giugno.
“Lo split azionario ha un impatto pari a zero sui fondamentali del business – ha ricordato Brent Thill, analista di Jefferies, anche lui interpellato dall’Ft – Mentre i buyback diminuiscono le azioni in circolazione e si spera così che garantiscano utili per azione più alti in futuro“.
Cnbc calcola che il titolo Amazon è in rialzo di ben 4.300% rispetto all’ultima operazione di split azionario del 1999.
Così il colosso FANG, nel fare l’annuncio:
“Questa operazione di split assicurerà ai nostri dipendenti una maggiore flessibilità nel modo in cui gestiscono la loro partecipazione in Amazon e renderà anche il prezzo dell’azione più attraente per chi vuole investire nella società”.
L’idea di fondo è di di fornire maggiori incentivi allo staff, a fronte di diverse critiche secondo cui Amazon pagherebbe i suoi dipendenti in misura inferiore rispetto alle sue rivali del settore hi-tech.
Proprio il mese scorso, Amazon ha riferito alla sua forza lavoro che aumenterà il tetto massimo sul salario di base a $350.000 dai precedenti $160.000 .
L’ultima Big Tech ad annunciare una operazione di split azionario è stata Alphabet, in concomitanza con la diffusione dei risultati di bilancio del quarto trimestre; lo stock split, 20 a 1, sarà operativo dal prossimo luglio; è diventato effettivo il 31 agosto 2020 l’ultimo stock split (4 a 1) di Apple, insieme a quello di Tesla, il colosso delle auto elettriche fondato e gestito da Elon Musk, di 5 a 1.
Nel caso di Amazon, si calcola che, se lo split fosse avvenuto nella sessione di ieri, mercoledì 9 marzo, il costo di ciascuna azione sarebbe sceso da 2.785.58 dollari a $139,28, e ogni azionista avrebbe ricevuto 19 azioni aggiuntive per ciascuna detenuta.
Sul buyback, quello appena approvato dal cda, per un valore fino a $10 miliardi, non ha una data di scadenza, e sostituisce l’autorizzazione del 2016 all’acquisto di azioni ordinarie per un valore fino a $5 miliardi, di cui Amazon ha riacquistato finora $2,12 miliardi. Di questa somma, $1,3 miliardi di azioni sono state riacquistate all’inizio di quest’anno, confermando il primo buyback azionario di Amazon, da almeno il 2018.