Aim Italia più efficiente: +79% il controvalore giornaliero negli ultimi 5 anni. Cresce interesse tra investitori e analisti
Aim Italia sempre più dinamico. Il mercato dedicato alle piccole e medie imprese ha visto tra il 2015 e il 2020 crescere la sua efficienza espressa secondo le principali variabili di misurazione, vale a dire governance, liquidità, coverage e trasparenza. E’ ciò che emerge dall‘Osservatorio Aim italia, condotto da IR Top Consulting.
In particolare, migliorano i principali parametri «standard» di corporate governance: il 98% delle società Aim presenta almeno un componente indipendente nel board (91% nel 2015) e il 61% presenta almeno una quota rosa nel CDA (42% nel 2015). Sale nel periodo di riferimento il controvalore medio giornaliero (+79%), passando da 47 mila euro nel 2015 a 79 mila euro del 2020; aumentano i giorni con scambi: +15% nel 2020 rispetto al 2015. Aumenta al 74% la quota delle società Aim con copertura analisti, così come l‘interesse da parte degli investitori istituzionali (da 80 nel 2015 a 109 nel 2020). E la proposta al governo sull’estensione del credito di imposta per i costi di Ipo per il prossimo triennio 2021-2023 fa ben sperare anche nel prossimo futuro, dopo la spinta fornito nell’ultimo triennio con 38 nuove quotazioni da gennaio 2019.
“La quotazione e il capitale di rischio rappresentano la vera alternativa al debito per patrimonializzare le PMI italiane che esprimono il 92% delle aziende nazionali secondo la fonte OCSE ancora poco rappresentate sul listino. L’esperienza positiva di AIM e degli imprenditori delle società quotate dovrebbe far riflettere le aziende private nel valutare questo canale di finanza alternativa per la crescita”, ha commentato Anna Lambiase, fondatore e CEO di IR Top Consulting.
19 società quotate sull’Aim distribuiscono i dividendi
Dall’analisi emerge un significativo trend di crescita: il 77% delle società segna nel 2019 una crescita in termini di ricavi, l’85% ha un EBITDA positivo e il 73% ha chiuso il bilancio in utile, registrando un incremento del +50% in termini di risorse impiegate dalla data di quotazione. In termini finanziari, i ricavi 2019 registrano un incremento medio del 17% rispetto al 2018, con una quota estero del 41%, mentre l’EBITDA registra una crescita media del 10,2%.
Sono poi 19 le società che distribuiscono dividendi nel 2020, per un ammontare complessivo di 55 milioni di euro (circa 70 milioni di euro 2019) e un dividend yield medio pari al 2,3%, (2,7% nel 2019).
Aim Italia batte Mta 8 a 1 per numero Ipo
Aim Italia si è rivelato un mercato più dinamico rispetto al mercato principale: nel 2019 Aim Italia è diventato il primo hub finanziario europeo – tra i mercati non regolamentati – per numero di nuove Ipo, con il 26% del totale delle quotazioni, segnando in Italia un nuovo record con 35 nuove società, di cui 31 Ipo e 4 ammissioni post business combination, anche per effetto dell’introduzione della misura del Credito di Imposta sui costi di Ipo. Nel 2019 il rapporto di Ipo si è attestato a 8 società Aim per ogni società quotata su MTA. La raccolta di capitali nel 2019 è stata pari a 207 milioni di euro, di cui il 14% derivante da 1 Spac (1,32 miliardi di euro nel 2018, di cui l’89% derivante dalle Spac).
Da gennaio al 23 luglio 2020, per effetto dell’emergenza Covid-19, le Ipo hanno subito un rallentamento: Aim Italia ne registra 3 (18 società nello stesso periodo del 2019, di cui una Spac e 3 ammissioni da business combination), con una raccolta pari a euro 30 milioni di euro (114 milioni di euro nel relativo periodo 2019, di cui 30 milioni derivanti da una Spac). Ad oggi le società quotate sono 127.
Listino dinamico anche per M&A
Tra il 2019 e i primi 6 mesi del 2020, 67 società (pari al 53%) hanno effettuato almeno un’operazione straordinaria (acquisizioni, fusioni, cessioni, JV, acquisizioni/affitto di rami aziendali, reverse takeover) per un totale di 166 operazioni (127 nel 2019 e 39 nel 2020). Complessivamente hanno registrato un controvalore di 413 milioni di euro, di cui 346 milioni di euro nel 2019 e 67 milioni di euro nel 2020. Il valore medio delle transazioni è pari a 6,8 milioni di euro nel 2019 e 2,9 milioni di euro nel 2020.
Aumentano gli investitori istituzionali nel capitale e la copertura degli analisti
Nell’azionariato delle società Aim Italia sono presenti 109 investitori istituzionali, di cui 25 italiani (23%) e 84 esteri (77%). L’analisi degli investitori per Parent Company mostra che i primi tre investitori su Aim sono Banca Mediolanum (69 milioni di euro investiti), Azimut Holding (61 milioni di euro investiti) e Julius Bär Gruppe (49 milioni di euro investiti). Aumenta anche la copertura da parte degli analisti. Il 74% delle società Aim Italia presenta copertura (26% non ha copertura). Il dato è in miglioramento rispetto all’Osservatorio 2019 (66% società con coverage).
La performance degli indici a confronto
Da gennaio 2020 i principali indici di mercato hanno registrato le seguenti performance, evidenziando come il listino Aim Italia si sia ben difeso dalle turbolenze del Covid:
– FTSE AIM Italia -12%
– FTSE Small Cap -16%
– FTSE MID Cap -17%
– FTSE STAR -7%
– FTSE MIB -13%
Le prime 10 società Aim con migliore performance da inizio anno: