Notizie Notizie Italia Addio a Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Berlusconi: ‘Ci mancherà moltissimo’

Addio a Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Berlusconi: ‘Ci mancherà moltissimo’

24 Novembre 2021 09:03

Si è spento nella notte, all’età di 81 anni, Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Lo comunicano la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo, che “in questi giorni di lutto” desiderano “mantenere uno stretto riserbo che chiedono a tutti di voler rispettare”. “I dipendenti e i collaboratori del gruppo – recita il comunicato – si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore”.

A fine settembre all’età di 81 anni il fondatore di Banca Mediolanum, protagonista della finanza italiana per oltre 40 anni, aveva annunciato la decisione di lasciare la presidenza. “Superando la soglia degli 80 anni penso sia venuto il momento di ridurre almeno in parte il mio impegno quotidiano nella Banca”, aveva dichiarato Doris.

“Ennio Doris ci ha lasciati in questa vita terrena. È scomparso un visionario, un innovatore, uno straordinario imprenditore, un altruista, un inguaribile ottimista”, recita il tweet di Banca Mediolanum. “C’è anche domani” era il suo motto.

Il cordoglio di Berlusconi e Patuelli 

“Ci ha lasciato Ennio Doris, un grande uomo, un grande imprenditore, un grande italiano. Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Un mio grande amico. Ci mancherà moltissimo. A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza”. Così l’amico Silvio Berlusconi su Twitter.

Cordoglio anche da parte dell’ABI, associazione bancaria italiana. Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI, ha espresso il più sincero cordoglio per la scomparsa di Ennio Doris, imprenditore e banchiere illuminato e fortemente innovativo, attento e sensibile contemporaneamente alla crescita aziendale, dei clienti e dei collaboratori. “Conserverò forte il ricordo di Ennio – ha aggiunto il Presidente Patuelli – dei nostri dialoghi sulla cultura e le regole del mercato, per la crescita economica e sociale in una democrazia libera”.

 La biografia del fondatore di Banca Mediolanum

Il banchiere fondatore di Banca Mediolanum, nato a Tombolo il 3 luglio del 1940, sposato dal 1966 con Lina Tombolato, lascia due figli – Massimo e Sara – e sette nipoti (Agnese, Alberto, Anna, Aqua, Davide, Luna Chiara e Sara Viola). Nel 1992 gli viene conferita l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2002 quella di Cavaliere del Lavoro. Sempre nel 2002 consegue il Master honoris causa in “Banca e Finanza” della Fondazione CUOA.

Dal 2000 al 2012 ha ricoperto la carica di Consigliere in Mediobanca e di Banca Esperia. Dal 1996 è stato Amministratore Delegato di Mediolanum S.p.A, holding del Gruppo, sino al 2015, anno della fusione per incorporazione in Banca Mediolanum. Fino a allo scorso 3 novembre 2021 Ennio Doris ha ricoperto la carica di Presidente di Banca Mediolanum, giorno nel quale è stato nominato, a seguito di delibera assembleare, Presidente Onorario. Ennio Doris ricopriva altresì la carica di Presidente Onorario di Fondazione Mediolanum Onlus.

Dopo il diploma in ragioneria presso la scuola superiore “Jacopo Riccati” (Treviso), inizia la carriera lavorativa presso la Banca Antoniana di Padova nella filiale di San Martino di Lupari (Padova) dove lavora dal 1960 al 1968, per diventare poi direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella (Padova) insieme all’industriale Dino Marchiorello, personaggio chiave nella vita di Ennio Doris.

Nel 1969 inizia l’attività nel campo della consulenza finanziaria presso Fideuram, occupandosi di gestione dei risparmi delle famiglie e, dal 1971 al 1981, in Dival (Gruppo Ras), dove partito con un gruppetto di collaboratori, in pochi anni arriva a gestire oltre 700 professionisti.

L’incontro con Berlusconi

Nel febbraio 1982, dopo l’incontro a Portofino con Silvio Berlusconi e con il supporto imprenditoriale e logistico del Gruppo Fininvest, Ennio Doris fonda Programma Italia, la prima rete di consulenti globali nel settore del risparmio, con un’idea tanto semplice quanto potente e innovativa: “diventare il punto di riferimento della famiglia italiana per il risparmio”. Inventa così un nuovo modo di fare banca, avvicinando la finanza alle persone e creando un modello industriale precursore dei tempi.

Nei primi anni Novanta “importa” dal Regno Unito l’idea di una banca senza sportelli, quando internet inizia a muovere i primi passi anche in Italia. Un’intuizione, anche questa, in cui scorge con lungimiranza le trasformazioni che ancora oggi investono profondamente il settore bancario. La sua è una scommessa sul futuro, un invito a non aver paura. Perché l’intelligenza e la capacità di costruire fiducia tra le persone resteranno al centro di tutto: “le filiali faranno la fine delle cabine telefoniche. Ma non sparirà la presenza umana” avrà modo di commentante negli anni successivi.

La banca ‘costruita intorno a te’

Nel 1995 nasce Mediolanum S.p.A., la holding a cui fanno capo tutte le società del conglomerato del Gruppo, e questa riorganizzazione permette la quotazione in Borsa nel 1996 e, nel 1998, l’ingresso nel listino Mib30. Nel 1997 Programma Italia si trasforma in Banca Mediolanum, la più innovativa banca telematica d’Italia, nata senza sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con telefono e il teletext con il televisore di casa, fondendo così le potenzialità dell’approccio tecnologico con la professionalità del consulente finanziario. Nello stesso anno nasce in Irlanda Mediolanum International Funds Limited, società di Gestione del risparmio.

Nel 2000 Banca Mediolanum dà il via al processo di espansione all’estero approdando dapprima in Spagna per replicare il modello di successo italiano attraverso l’acquisizione del Gruppo Bancario Fibanc e proseguendo poi, l’anno successivo, con l’acquisto di Gamax Holding AG e di Bankhaus August Lenz & Co in Germania. Sempre nel 2000 Ennio Doris ed Enrico Cuccia siglano un’alleanza che si concretizza in un accordo di joint venture e di scambio azionario fino al 2% tra Mediolanum e Mediobanca.

Sempre nel 2000 il fondatore di Banca Mediolanum traccia un cerchio sulle sabbie di un lago salato per spiegare il suo nuovo modello di banca: quella “costruita intorno a te”. Profondo innovatore, Ennio Doris rompe gli schemi canonici anche della comunicazione e si mette in gioco in prima persona divenendo testimonial della campagna pubblicitaria della banca affinché i clienti conoscano e vedano il volto del banchiere a cui affidano i loro risparmi.

Nel 2008 il testimone aziendale passa al figlio Massimo che da allora è alla guida di Banca Mediolanum come amministratore delegato portando la società a diventare una realtà ancor più di successo tra i principali player nel mercato bancario e del risparmio gestito in Italia e in Europa.

Il cambio generazionale in comunicazione di Banca Mediolanum, invece, avviene nel 2015 quando lo storico testimonial Ennio cede il passo al figlio Massimo che in piena continuità diviene il nuovo volto della pubblicità della banca.

 

Fiducia genera fiducia, la risposta alla crisi Lehman

Nel settembre 2008 il fallimento Lehman Brothers coglie di sorpresa i mercati di tutto il mondo innescando una crisi economica mondiale senza precedenti. Per volontà di Ennio Doris, Banca Mediolanum decide di agire tempestivamente per tutelare gli 11 mila clienti che hanno subìto perdite con le polizze index linked collegate ai titoli Lehman. I due azionisti di maggioranza, la famiglia Doris e il gruppo Fininvest, scelgono così di intervenire a proprie spese rimborsando con 120 milioni di euro gli 11mila clienti impattati, senza esporre in alcun modo gli azionisti di minoranza della banca. È un segnale concreto di vicinanza alle persone. Per Ennio Doris, “un’occasione per dimostrare che siamo diversi” dagli altri e “il miglior investimento della mia vita” come avrà modo di ricordare in più occasioni. L’anno dopo, infatti, i risultati commerciali toccano 5,8 miliardi di raccolta netta, quasi il doppio del 2007. Perché la fiducia genera fiducia. E come spesso ha ricordato: “il miglior modo per essere egoisti è essere altruisti”.

La volontà di essere concretamente vicini ai clienti è testimoniata anche dalle numerose iniziative solidali messe in campo in occasione di catastrofi naturali, calamità finanziarie, alluvioni, terremoti in cui la banca è intervenuta a sostegno di clienti e collaboratori mediante erogazioni liberali pari a 230 milioni di euro in totale, dal primo intervento, datato 1994, in poi.

Impegno per sostenere il sistema paese

La sua idea di sradicare il sistema bancocentrico e di creare collegamenti diretti tra il risparmio privato e l’economia reale gli fa individuare nei Piani Individuali di Risparmio uno strumento prezioso, una rivoluzione su cui decide di scommettere con decisione ed energia nel 2017 facendosi apripista e portavoce verso l’intero sistema del risparmio gestito italiano. Con tenacia, continua a difendere la sua scelta sui PIR, chiedendo ancora nel 2021 la loro ripartenza, sempre con lo stesso importante obiettivo: “canalizzare l’enorme risparmio privato italiano verso l’economia reale, perché se tutti si lanciano su questo nuovo strumento la creazione di un mercato finanziario in Italia sarà più rapida, a beneficio della modernizzazione del Paese”.