Stagione delle trimestrali in scena a Piazza Affari: fari sui conti di Eni e Mediobanca
Questa settimana la stagione delle trimestrali è entrata nel vivo anche in Italia. Prima dell’avvio delle contrattazioni due big di Piazza Affari, Eni e Mediobanca, hanno alzato il velo sui risultati finanziari, registrando un pieno di utili.
Mediobanca scatta in Borsa dopo conti trimestrali
Avvio di giornata in deciso rialzo a Piazza Affari per Mediobanca che sale di oltre il 3,5% e balza in testa al Ftse Mib. Il gruppo bancario italiano ha archiviato il primo trimestre dell‘esercizio 2017-18 con un utile netto in aumento dell’11% a 301 milioni di euro, grazie alla positiva dinamica dei ricavi in tutte le linee di business. Sul risultato, migliore delle aspettative ferme a 260 milioni, hanno contribuito anche plusvalenze per 89 milioni legate alla cessione del residuo pacchetto di Atlantia. I ricavi sono saliti del 13% a 598 milioni, con le commissioni nette in crescita del 30% grazie soprattutto al wealth management (+49%). Parallelamente i costi di struttura (in aumento del 20,3% a 255,7 milioni) “scontano l’allargamento di perimetro ed il collegato rafforzamento delle strutture”, si legge in una nota del gruppo. Lato patrimoniale, il coefficiente Cet1 calcolato interamente a metodo standard si è attestato al 13,3 per cento.
Eni torna in utile
Nel terzo trimestre dell’anno Eni ha registrato un utile netto pari a 344 milioni di euro contro la perdita di 562 milioni dell’analogo periodo nel 2016, mentre l’utile netto adjusted si è attestato a 229 milioni dal rosso di 484 milioni di un anno fa. Il big energetico italiano ha inoltre comunicato i risultati dei primi nove mesi che sono stati archiviati con un utile netto di 1,327 miliardi di euro dalla perdita di 1,391 miliardi registrata nel corrispondente periodo nel 2016 e con un risultato netto rettificato a 1,436 miliardi dal rosso di 799 milioni.
“Nel terzo trimestre abbiamo conseguito risultati eccellenti con un utile operativo quasi quadruplicato, un risultato netto in aumento di oltre 700 milioni di euro e un flusso di cassa operativo in netta crescita rispetto al terzo trimestre del 2016 – ha commentato Claudio Descalzi, a.d. di Eni -. Gli investimenti seguono nel contempo un andamento in linea con le aspettative, con una riduzione nel corso dell’intero anno di circa il 18% rispetto al 2016″
Quanto alla produzione di idrocarburi, sono stati conseguiti 1,8 milioni di boe al giorno, +5,4% (+3,7% nei nove mesi); al netto dell’effetto prezzo e dei tagli Opec +7% (+6% nei nove mesi). E le prospettive sono positive: è infatti atteso ulteriore progresso produttivo nel quarto trimestre con target a 1,9 milioni di boe al giorno in media nel periodo, “il livello più elevato degli ultimi 7 anni, con il contributo di produzioni a elevato cash flow”, segnala la società.
Sul Ftse Mib, il titolo Eni appare debole ed evidenzia un ribasso di circa lo 0,65%. “Giudichiamo positivamente questo set di risultati, con l’outlook che è stato confermato. Tuttavia, ci aspettiamo una debolezza del titolo nel breve termine in scia ai risultati leggermente sotto il consenso”, scrivono gli analisti di Banca Imi che confermano il rating buy e il target price a 17,6 euro.